CAPITOLO 54

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Ero rimasta molto sorpresa da quel messaggio. Dan sarebbe davvero venuto qui? E se fosse venuto, cos'avrei fatto? Non ne avevo idea.
Con un sospiro spalancai la porta di casa ed entrai.
"Sono a casa mamma!" Urlai. Lei mi raggiunse sorridendo.
"Ciao tesoro." Era molto strana, sapevo cosa voleva dire quel suo sguardo dolce.
"Cos'hai mamma?" Domandai.
"Voglio sapere cosa è successo, non posso vederti così." Chiusi gli occhi trattenendo le lacrime, ma, come al solito, non ci riuscii.
Ero diventata così vulnerabile! Ormai le lacrime erano diventate le mie migliori amiche.
Sentivo il bisogno di sfogarmi, quindi, decisi di dirgli tutto.
"Va bene." Lei mi accompagnò sul divano e, con un grande respiro, le raccontai tutto.
Mia mamma mi osservava attentamente mentre parlavo. Quando finalmente finii, lei mi guardò con uno sguardo strano. Non era arrabbiato, neanche triste o felice, era comprensivo, il che mi riscaldò il cuore.
"Sai tesoro, anche tuo padre era così. Litigavamo spesso, con lui niente era facile, ci eravamo separati molte volte e non nego il fatto di aver pensato di mandarlo al diavolo definitivamente, ma sapevo, anzi, ero certa che ciò che ci legava era più forte di ciò che ci divideva, così, al posto di prendere la strada più facile ossia lasciarlo, lo presi per mano, perché certi amori si devono salvare." Sorrise debolmente.
"So per certo che Daniel ti ama, lo vedo da come ti guarda, ogni volta che sorridi, ogni volta che ridi, sento che il suo cuore ride con te.
Il modo in cui ti osserva, ti squadra così attentamente con quegli occhi così azzurri pronti a proteggerti da qualsiasi cosa. Ti ama davvero tanto bambina mia.
A volte quando si cerca di proteggere qualcuno si tende a dire o fare cose che fanno soffrire, ma basta guardarlo per vedere ciò che prova davvero.
La bocca può dire tante cose Alyce, ma se alzi lo sguardo verso i suoi occhi puoi vedere tutto l'amore che lui prova per te." Sorrise.
"A volte dal passato puoi scappare oppure, imparare qualcosa. Prendi questa tua relazione come bagaglio di vita per una cosa futura. Affronta questo tuo problema con Dan, quando sarai pronta ovviamente, e vivitelo, vivitelo perché nonostante lui ti abbia fatto soffrire, è la cosa più bella che ti sia mai capitata."
La mamma aveva ragione. Dovevo affrontarlo, non potevo scappare per sempre.
Dan e io eravamo complicati, ma alla fine, erano proprio le difficoltà che rendevano la nostra relazione bella da morire.
Io telefono squillò e sorrisi non appena vidi che era Brandon che mi videochiamava.
Ma allora l'aveva fatto davvero!
"Grazie mamma!" Lei scoppiò a ridere mentre mi guardava correre su per le scale.
Mi sdraiai sul letto e con un grande respiro, accettai la chiamata.
"Brandon!" Esclamai.
"Bambolina!" La sua voce mi era mancata tanto. Era così bello sentirlo.
"Come stai?" Gli domandai.
"Mi manchi tremendamente tanto, come vuoi che stia?" Mi rabbuiai. Anche lui mi mancava tanto.
"Anche tu mi manchi Brandon." Sorrise debolmente.
"Tu invece come stai bambolina?"
"Dopo una lunga chiacchierata con mia mamma, sto decisamente meglio."
"Sono felice." Mi sorrise lui.
"Come sta andando la tua frequentazione con Allison?" Gli chiesi cercando di cambiare discorso.
"Non ci siamo visti molto, siamo andati a una festa insieme ieri, ma anche lei si è accorta che ho la testa altrove. Da quando te ne sei andata, Dan è sempre da me. È ridotto uno straccio bambolina, davvero, sta impazzendo.
Non esce dalla mia camera, e ogni volta che provo a convincerlo a venire qualche festa lui dice sempre che finché tu non tornerai, neanche lui tornerà." Alzai lo sguardo. Stava davvero così male? Si...
"E se te lo stai chiedendo, si, so a memoria questa frase perché me la ripete ogni volta che mi vede."
"Non so cosa fare Brandon." Ammisi. Mi misi sotto le coperte e appoggiai il cellulare sul comodino.
"Egoisticamente ti direi di tornare perché mi manchi davvero un sacco, ma devi fare ciò che ti dice il cuore bambolina."
Si mise anche lui sotto le coperte. Nonostante fossimo solo in videochiamata, riuscivo a scorgere l'intensità nei suoi occhi neri.
"Ehi Brandon.." Lo chiamai interrompendo il silenzio che si era creato fra noi.
"Dimmi bambolina."
"Puoi dormire con me in videochiamata? Mi sento sola." Lui sorrise e mi mando un bacio. Feci la stessa cosa anche io sghignazzando.
"Certo, buonanotte bambolina mia."
"Buonanotte Brandon."
Mi svegliai nel cuore della notte e vidi che la videochiamata si era messa giù, probabilmente perché la connessione non andava un gran che qua.
Mi girai dall'altro lato e abbracciai il cuscino.
Istintivamente mi immaginai che fosse Dan.
Mi mancava tanto.
Presi il telefono fra le mani e riflettei sul fatto di chiamarlo o meno.
Prima che potessi prendere una decisone, sul display mi apparve il suo nome.
Mi stava chiamando.
Chiusi gli occhi e sospirai cercando di calmare il mio cuore.
"Dan..." Sussurrai. Non ricevetti risposta.
"Dan." Lo chiamai più forte. "Piccola..." La sua voce mi rimbombò nelle orecchie facendomi infuocare l'anima.
"Piccola mi manchi, davvero troppo, non vado avanti senza di te. Sto davvero male, dammi un'altra possibilità, non farò più cazzate, lo giuro!"
Tutti meritavano una seconda possibilità, ma lui ne aveva già chieste e sprecate troppe.
"Mi hai fatto stare tanto male Dan, stare con Astrid è stato un colpo troppo basso per me."
Lo sentii sospirare.
"Lo so piccola, cercavo solo di proteggerti, non volevo farti entrare nel mio circolo vizioso. Non è facile stare con me, ne sono consapevole, ma non è neanche facile stare senza di te.
Ti amo davvero tanto piccola. Cercherò di diventare una persona migliore, per te sono pronto a cambiare!" La sua voce era roca, triste, era distrutto, come me d'altronde.
"Proteggendomi mi hai distrutta." Gli risposi io.
"Mi dispiace piccola, posso cambiare, ma solo se ci sei tu al mio fianco." Fece una pausa.
"Non vado avanti senza di te amore mio."
Non ce la facevo più.
In preda alle lacrime, misi giù la chiamata.
Non potevo perdonarlo, non adesso, mi aveva fatto stare troppo male.
Il cuore riprese a battere regolarmente e sentivo già la mancanza della sua voce.
Sembrava davvero distrutto.
Mi addormentai così, con la voce di Dan che mi diceva 'non vado avanti senza di te amore mio.'
Il mattino dopo mi svegliai alle 14:00, avevo dormito davvero troppo!
Mi alzai e corsi al piano di sotto.
Cibo, avevo bisogno di tanto, tantissimo cibo.
Come al solito, mia mamma mi aveva preparato un panino e corsi subito al tavolo per divorarmelo.
"Avevi fame eh?" Domandò lei entrando in cucina.
"Molta." Gli risposi.
"Com'è andata la chiamata con Daniel?" Mi chiese in seguito.
Mi soffocai e dovetti bere l'acqua per non 'morire'.
"Preferirei non parlarne." Ribattei mordendo un altro pezzo di quel delizioso panino.
Lei sospirò. "Va bene."
"Oggi è passato Alan, il tuo ex ragazzo, mi ha chiesto se potevi raggiungerlo al parco, ma gli ho detto che stavi dormendo e che sicuramente non te la saresti sentita."
Mia mamma, come al solito aveva ragione. Gli avrei risposto quasi sicuramente di no.
"Hai fatto bene." Lei annuii.
Oggi era domenica, quindi l'indomani sarei andata a scuola. Alan che aveva degli amici che frequentavano quella scuola, mi diede i compiti che avevano assegnato.
Sapevo che essendo nuova non me li avrebbero mai chiesti, ma non avevo niente di meglio da fare.
Passai tutta la serata con il naso sui libri. Quando finalmente finii guardai fiori dalla finestra, stava piovendo molto.
Questa sera Brandoni mi avrebbe chiamato, e io non vedevo l'ora di sentirlo.
Incominciavo a sentire la mancanza di tutti. Di Brandon, Dylan, Al, anche Jessica e persino James!
Quest'ultimo dopo l'ultima chiacchierata in bagno mi aveva dato un'impressione diversa. Pur essendo il fratello di Brittany, era molto più intelligente di lei.
Il campanello suonò ma io non mi curai di andare ad aprire, tanto c'era mia mamma al piano di sotto che avrebbe accolto chiunque ci fosse stato dietro la porta.
Quando però la sentii chiamarmi, non potei fare a meno di alzarmi ed andare.
"Alyce! Tesoro, vieni!" Mi chiamò ancora con voce pimpante.
Scesi le scale più lentamente del solito, ma, quando alzai lo sguardo, il cuore iniziò a martellarmi nel petto. Le gambe mi cedettero e se non mi fossi appoggiata allo scorri mano sarei caduta a terra.
Dan era lì, davanti a me. Era tutto bagnato, sicuramente per colpa della pioggia.
I capelli castani gli ricadevano sulla fronte e gli occhi azzurri non la smettevano di guardarmi come se fossi la cosa migliore al mondo.
Rimasi li immobile aspettando un suo movimento che non tardò ad arrivare.
Si avvicinò a me a passo svelto e senza dire niente mi prese per la nuca e annullò la distanza che si era creata fra noi.
Mi strinse forte a lui, ignorai i suoi vestiti bagnati e lo abbracciai forte.
"Te l'ho detto che sarei venuto a prenderti piccola mia."

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora