CAPITOLO 34

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Non ci potevo credere. Brittany era davvero così tanto disperata e puttana da fare una cosa del genere?
Andai in panico. Avevo bisogno di Dylan, non so perché, ma volevo parlargliene, era il mio migliore amico infondo!
Iniziai a cercare qualcosa, non sapevo bene che cosa.
Iniziai a girare per la camera, e mi imbattei nel giubbotto di Dan. Cercai nella tasca e ci trovai le chiavi della macchina. Bene.
Me le infilai in tasca. Come potevo uscire però?
Mi affacciai dalla portafinestra che dava sul giardino. Era troppo alto, ma era l'unica soluzione. Quando spalancai la finestra sentii la porta aprirsi e Daniel piombò in camera.
"Cosa fai piccola?" Mi chiese un po' sospettoso.
"Ehm..Niente, avevo caldo, e volevo aprire un po'."
Lui si avvicinò a me titubante. "Mmm.." Mi prese per le spalle e mi scostai subito.
"Devo, andare in bagno." Dissi correndo fuori dalla porta.
Sentii la porta chiudersi. Iniziai a correre lungo le scale e arrivai fino in cucina dove vidi Allison cucinare.
"Ehi Alyce dove vai?" Mi chiese un po' preoccupata.
Nel frattempo avevo tirato fuori dalla tasca le chiavi e lei se ne accorse.
"Oh no..." Non gli feci finire la frase e scappai fuori.
La sentii urlare. "DANIEL, ALYCE TI HA RUBATO LE CHIAVI DELLA MACCHINA! STA SCAPPANDO!"
Merda.
"CAZZO!" Urlò Daniel.
Corsi fino alla macchina e mi chiusi dentro. Oh merda.
Con lo sguardo ispezionai l'auto cercando di capire la funzione.
Era molto più moderna della macchina di Allison, non sapevo neanche dove si mettesse la chiave.
Mi girai e vidi Daniel uscire dalla casa di Al. In preda al panico attivai la sicurezza per i bambini.
Iniziò a sbattere i pugni sul finestrino del passeggero. "Alyce! Aprì questa cazzo di macchina!" Urlò lui. Non l'avevo mai visto così arrabbiato e impaurito.
Non sapevo cosa fare. Misi la marcia e schiacciai il pedale. Cazzo! Avevo messo la retromarcia.
Daniel alzò il sopracciglio come per dire 'Sul serio?'
Finalmente riuscii a trovare il pedale dell'acceleratore e schizzai via. La mia guida non era ottima, infondo non avevo neanche la patente.
Mi fermavo sempre mezzo metro più avanti del semaforo e gli altri guidatori dovevano suonarmi per farmi capire che era verde dato che non riuscivo a vederlo.
Ogni cinque minuti il telefono mi vibrava nella tasca, ci misi poco ad immaginare che fosse Daniel. Non risposi a nessuna delle sue chiamate.
Finalmente arrivai a casa di Dylan e iniziai a bussare all'impazzata contro la porta.
Aprì poco dopo. "Ehi Alyce, cosa ci fai qui?" Domandò sorpreso. Lo scostai velocemente e entrai chiudendo la porta.
"Hai il ciclo per caso?" Chiese lui.
"Non è il momento di scherzare Dy." Ribattei secca. "Oh, okay, dimmi, cosa succede?" Si sedette sul divano e io iniziai a fare avanti e indietro sempre più in ansia.
"Ho scoperto delle cose." Dissi guardandolo negli occhi. "Che genere di cose?" Lo stavo spaventando, e non lo biasimavo.
"Ho sentito Daniel e Allison parlare di Brittany, avevano accennato a un sito dove Brittany si mostrava nuda, e volevano usare quello per minacciarla."
Lo vidi sbiancare. "Cosa?" Disse lui.
Annuii spaventata. "Io ora sono scappata, Daniel non sa dove sono, gli ho rubato l'auto."
"Sei impazzita? Ti starà cercando dappertutto!"
Sbuffai. "Grazie tante Dylan! Sei molto di aiuto."
Lui si alzò e si avvicinò a me cauto.
"Allora, cerca di calmarti, siediti." Decisi di ascoltarlo e mi sedetti sul divano accanto a lui.
"Non è nulla di preoccupante Alyce, lui lo fa solo per aiutarti, e poi gli sta bene a Brittany."
Beh, infondo aveva ragione, ma era pur sempre una persona!
Iniziai a fare dei respiri profondi. Dylan iniziò ad accarezzarmi la schiena e poco a poco, mi calmai.
Passò circa un ora da quella visita e ormai si era fatto tardi.
"Ehm, senti Dy, posso fermarmi a mangiare qui?" Domandai con un filo di imbarazzo.
Mi sorrise. "Certo Alyce! Però la mia cucina non è il massimo." Rispose grattandosi la testa.
"Pizza?" Dissi alzando il suo telefono. "Pizza!" Confermò lui.
Chiamammo la pizzeria e in meno di dieci minuti era già arrivata.
Mangiammo in silenzio, l'imbarazzo era tanto, ma comunque molto piacevole.
Quando finimmo la pizza mi alzai dal tavolo. "Forse ora è meglio che io vada." Affermai io dirigendomi verso la porta.
"Va bene Alyce, buonanotte." Rispose lui dandomi un bacio in guancia.
Mi incamminai verso la macchina. Oh merda.
E adesso come la facevo partire ? Mi ero dimenticata!
Andai verso l'entrata della casa di Dy e bussai sperando che non fosse già andato di sopra.
Sospirai quando sentii la porta aprirsi.
"Ehm...Dy, mi aiuti ad accenderla?" Lui si schiaffeggiò la fronte e si mise a ridere.
"Vieni con me." Mi condusse di nuovo fino all'auto e mi spiegò le basi.
Memorizzai tutto e, quando scese dall'auto partii.
Era ormai mezzanotte passata e io ero ancora in giro per New York. Daniel sarà arrabbiatissimo, pensai.
Quando finalmente vidi casa mia, mi fermai. Parcheggiai un po' più lontano da lì, per paura di non riuscire ad entrare nel cancello.
Scesi dalla macchina e iniziai a camminare a passo svelto.
Avevo paura. Sentivo qualcuno dietro di me.
Il mio peggior incubò si avverò.
"Guarda guarda chi si aggira tutta sola a quest'ora della notte." Mi girai, Nathan era dietro di me, con un ghigno sul volto.
Dietro di lui, c'era Brittany.
Ma perché devono succedere tutte a me?
Iniziai a camminare a passo più svelto senza mai fermarmi.
Nathan mi prese per il gomito e mi trascinò indietro.
Sentivo le lacrime pizzicarmi gli occhi, chiedevano di uscire. Pensai al peggio.
"Non così in fretta." Mi accarezzò il collo e vidi Brittany dietro che ghignava.
Deglutii.
"Sei così morbida, e perfetta, me lo fai venire duro solo a guardarti." Chiuse un attimo gli occhi.
"Un giorno ti troverò a casa da sola, senza la tua guardia del corpo a proteggerti, e quando succederà, ti farò mia, mia e basta."
Leccò il mio collo e i brividi di schifo mi pervasero per tutta la schiena.
Quando mi lasciò, corsi via, più forte che potevo.
Quando raggiunsi il cancello lo aprii e corsi dentro.
Allison era seduta sui gradini dell'entrata e quando mi vide mi corse in contro.
"Alyce cristo santo sei arrivata!" Urlò lei.
"Ma dove sei stata?!" Sospirai.
"Andiamo dentro." Le raccontai tutto, anche l'incontro con Nathan e Brittany.
Lei rimase scioccata. "Che pezzi di merda!" Sbraitò lei.
"Non dirlo a.." Stavo per finire la frase ma la porta si spalancò.
"Ma dove cazzo eri eh?!" Mi gridò contro Daniel, ma, non appena vide la mia faccia e i miei occhi rossi, si addolcì subito.
Mi prese il viso tra le mani e mi osservò.
"Cosa succede piccola?" Mi domandò lui.
Stavo per avere un pianto isterico.
Glielo dovevo dire o no ? Non ne avevo idea.
"Allison che cazzo le è successo?" Disse sedendosi sul divano con me sopra.
Lei le raccontò tutto, anche la vicenda con Nathan.
Lo sentii irrigidirsi e serrò la mascella.
"Io lo ammazzo cazzo!" Disse lui facendomi alzare dalle sue gambe.
Si diresse verso la porta. "Dan, dove vai?" Gli domandai.
"A casa." Rispose secco e chiuse la porta sbattendola.
Al mi venne incontro e mi appoggiò delicatamente una mano sulla schiena.
"Lascialo stare Alyce, ha solo bisogno di tempo, ed è meglio che ti stia lontano quando è
così incazzato."
Mi abbracciò e ricambiai l'abbraccio.
Asciugai le lacrime che mi erano scese senza permesso e sospirai.
"Forse è meglio che io vada a dormire, è
stata una lunga giornata."
Lei annuii e mi diressi in camera.
Ero così stanca che mi addormentai appena misi la testa sul cuscino.
Il mattino arrivò presto a rompere le palle come ogni santo giorno, per fortuna, però, era
venerdì.
Mi alzai dal letto e andai in bagno a farmi una doccia calda.
Ero ancora frustrata da ciò che era successo ieri.
Tornai in camera e indossai dei jeans neri strappati sulle ginocchia e un maglione rosa.
Mi misi le scarpe e scesi di sotto.
Allison quando mi vide mi sorrise, ma non proferì parola. Sapeva che non le avrei risposto.
Ci dirigemmo verso la sua auto e insieme, andammo a scuola.
Quando scesi dall'auto notai una calca di persone tutte ammassate intente a guardare qualcosa.
Mi avvicinai correndo.
"Non ti devi più avvicinare a lei! Hai capito cazzo?! Stavolta ti ammazzo Nathan! Ti ammazzo con le mie stesse mani."
Mi misi le mani davanti alla bocca vedendo quello spettacolo a dir poco orribile.
Qualcuno da dietro mi tirò per lo zaino e mi fece cadere a terra. Cercai di rialzarmi ma un pugno mi arrivò in piena faccia.
Iniziai a vedere tutto nero, e con le poche forze che avevo urlai.
"Daniel!"
Poi, il buio.

Spazio Autrice.
Ciao ragazze!❤️
Oggi un capitolo un po' movimentato.
-Cosa succederà ad Alyce?
-Riuscirà a raggiungere il suo obbiettivo Nathan ?
-Chi avrà tirato il pugno a Alyce?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora