CAPITOLO 60

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PROSPETTIVA DANIEL
La faccia di Alyce non appena aveva sentito quel nome mi mise i brividi.
Ma come aveva potuto invitare l'unica persona che metteva di intralcio la nostra relazione, ma soprattutto, la sua vita?
Alyce guardò Brandon con gli occhi spalancati. Le misi le mani sulle spalle cercando di trasmettergli tranquillità, ma la mia mascella serrata faceva capire il contrario.
"Che cazzo vuol dire che c'è James qua?" Domandai a Brandon più incazzato che mai.
"Alyce è tua amica, non dovevi fargli questo!" Urlai.
Alzò le mani in segno di resa e si avvicinò a me cauto.
Nascosi la mia ragazza dietro la mia schiena in modo che non potesse avere un contatto visivo con lui.
"Ehi Dan calmati, James è davvero cambiato! E poi..." aggrottò la fronte. "È il mio compleanno e decido io chi invitare."
Infondo aveva ragione. Lo presi per la maglietta e lo guardai dritto negli occhi. "Se prova solo a mettergli un dito addosso ti ammazzo con le mie stesse mani." Dissi io indicando Alyce in modo che capisse che James non doveva permettersi a torcerle un capello.
Lui annuì e fece il saluto militare. A quel punto, lo lasciai andare e risi con lui.
Ci avviammo verso il soggiorno dove c'erano già Dylan, Al, Jessica e quel coglione da quattro soldi.
"Ciao." Li salutai.
Allison si fiondò fra le braccia di Alyce che la strinse forte a se e lo stesso fece Dylan.
La gelosia mi divorò l'anima appena lo vidi così vicino a lei.
"Penso che tu l'abbia salutata già abbastanza." Sintetizzai tirando indietro Dylan. "Non ti smentisci mai."
Scossi la testa. "Assolutamente no."
Alyce rivolse un sorriso a Jessica e lei lo ricambiò con lo stesso calore con cui l'aveva fatto la mia ragazza.
A quel punto andai dritto da James che era seduto sull'altro capo del divano.
"Tu." Lo chiamai.
Alzò lo sguardo e mi sorrise.
Ero così divertente da far sorridere le persone?
"Dimmi Carter." Rispose lui con fare tranquillo.
"Non mi fido di te, ma Alyce si. Ha sempre detto che le persone devono avere sempre una seconda possibilità, ma penso che tu abbia visto e capito che le mie possibilità per te sono scomparse non appena ho scoperto che eri il fratello di Brittany, comunque, io provo a fidarmi. Sfiorala e ti ritroverai pieno di sangue."
"Si, capo." Mi Rispose solamente.
Mi andai a sedere vicino a Jessica e feci sedere Alyce -che si trovava accanto a lei-, sulle mie gambe.
Mi sorrise e una scossa elettrica mi pervase la schiena.
L'effetto che mi faceva era qualcosa di incredibile.
Passammo una serata abbastanza tranquilla, fino s quando qualcuno non suonò il campanello.
"Vado io." James si alzò dal divano dove era seduto poco fa e andò verso la porta.
"Hai invitato qualcun'altra Brandon?" Domandò Alyce curiosa.
Lui scosse la testa perplesso. "Veramente no."
Aggrottai la fronte e appena vidi la chioma bionda e finta di Brittany, mi allarmai.
Alyce era paralizzata tanto quanto me alla vista di quella barbie.
"Non mi pare che tu sia stata invitata." Iniziò a sbattere i suoi orribili tacchi viola a terra e io la incenerii con lo sguardo facendola frenare.
"Scusate ragazzi, ho cercato veramente di farla andare via, ma non mi ha ascoltato." James sembrava dispiaciuto. Idiota.
Brittany non proferì parola. Rimase a guardare quella che era la sua ex migliore amica a bocca aperta. Jessica era appoggiata con la testa sulla spalla di Alyce, e quest'ultima le accarezzala il braccio.
Jessica non era mai stata una cattiva persona, purtroppo però aveva ricevuto molte attenzioni dalle persone sbagliate.
"Così adesso stai dalla parte di questa troietta." Finalmente Brittany aprì la bocca, ma per la cazzata appena detta era quasi meglio che se la ricucisse. Serrai la mascella e mi mossi leggermente stringendo i fianchi di Alyce ancora di più.
Lei notò il mio cambiamento emotivo e con la sua piccola mano cominciò a disegnare piccoli cerchi sul dorso della mia cercando di farmi rilassai, è un po' di riuscì.
"Ha fatto solo la scelta migliore." La voce di Alyce risuonò nella stanza ormai silenziosa. Dio, era bellissima anche con la fronte aggrottata e con le guance leggermente rosse per il caldo e per l'eccessivo alcol che aveva in corpo.
"Ti sbagli." Era stata la cornacchia a parlare.
"Lei senza di me non è niente." Sentii la mia ragazza ridere e io rimasi un po' scosso. Quella risata non prometteva niente di buono. "Senza di te lei è una persona migliore, quella che tu non sarai mai."
Era incredibile la forza che questa ragazza aveva in corpo. Nonostante Brittany gli avesse provocato tanto dolore, lei riusciva comunque a sostenere il suo sguardo e a ribattere a tono alle provocazioni.
"Ora tornatene da dove sei venuta." James spinse sua sorella indietro e io, ancora una volta, rimasi stupito da quel gesto. Forse era davvero cambiato.
"Non prima di aver dato una lezione a quella troia di Alyce Walker!" Esclamò lei da dietro la spalla di James.
Stavo per perdere la pazienza, ma notai che una piccola nanetta dai capelli neri l'aveva persa prima di me. Vidi correre la mia ragazza verso Brittany e la prese per i capelli strattonandoglieli.
Era tanto piccola ma anche tanto forte, ero stato un bravo maestro e insegnarli l'arte della rissa.
Decisi di godermi ancora un po' la sconfitta di Brittany, alla fine se lo meritava, perfino il fratello non alzò un dito.
Alyce le tirò un pugno in faccia ma notai che si fece male.
"Merda!" Esclamò. Mi alzai dal divano e gli andai quasi vicino ma mantenendo comunque la distanza.
"Tieni il pollice in fuori Piccola, ti fai meno male e fai più male a lei."
Alyce si girò verso di me e mi fece un occhiolino e subito dopo le sferrò un pugno in pancia.
"Così impari a chiamarmi troia." La spinse a terra e lei rimase lì per un po'.
James la tirò su ma Brittany si scansò subito.
"Sei mio fratello! Perché non mi hai aiutato?!"
Lui l'accompagnò alla porta nonostante tentasse di porre resistenza. "Semplicemente perché te lo meritavi Britt. Anche io l'ho fatta star male e me le sono anche prese di santa ragione, ma poi ho capito che stavo facendo un enorme cagata, e poi..." Aprì la porta. "Di certo non ho cercato di farla morire come hai provato a farlo tu insieme al tuo amico Nathan." A quel punto la spinse fuori facendola inciampare e chiuse la porta dietro alle sue spalle.
"Scusatemi ragazzi, non mi aspettavo che venisse qua."
Alyce annuì e gli sorrise, era sempre così incredibilmente comprensiva e dolce con tutti, anche con le persone che lo meritavano meno, come me ad esempio.
Dopo poco presi Alyce per mano e mi avvicinai al suo orecchio. "Ho una voglia incredibile di fare l'amore con te." Sussurrai. La sentii sussultare quando le posai un bacio dietro l'orecchio e sorrisi sul suo collo che in quel momento era ricoperto di brividi.
Sotto lo sguardo attento dei nostri amici, la baciai e mi spinsi contro di lei per farle sentire cosa mi stava provocando.
"Dan..."
Mi scostai da Alyce e mi rivolsi agli altri. "Ragazzi noi ce ne andiamo, ancora tanti auguri coglione." Lui mi fece un cenno e sorrise a Alyce. "Ciao bambolina."
"Ciao Brandon." Gli rispose.
Il viaggio in macchina per andare a casa mia che ormai era diventata nostra, fu parecchio silenzio. Potevo sentire il suo piccolo cuoricino battere all'impazzata.
Non appena varcammo la porta per entrare non le diedi neanche il tempo di togliersi le scarpe che mi fiondai sulle sue labbra.
La presi per i fianchi e mi avvicinai al divano senza smetterla di baciarla; mi sedetti su di esso e Alyce si mise a cavalcioni su di me.
Le sfilai la maglietta e ripresi a baciarla con trasporto. Infilò le sue dita fra i miei capelli e io sussultai per quel gesto.
Passai ai pantaloni. Glieli sfilai di fretta insieme alle mutande e la feci sdraiare sul divano per riuscire a sentirla meglio. Le infilai un dito dentro e iniziai a muoverlo velocemente sotto i suoi gemiti di piacere che mi rimbombavano nella testa. Non persi molto tempo, la desideravo troppo. 'Fanculo i preliminari. Mi abbassai i pantaloni e i boxer e presi un preservativo dalla tasca dei jeans. Me lo infilai in tutta fretta e la penetrai. Dio, come mi era mancata quella sensazione.
Entrambi chiudemmo gli occhi, stavamo fremendo di piacere.
Quando lei li riaprì, le sue iridi blu non si vedevano talmente le pupille erano dilatate. "Dan..." Sussurrò. "È-è così bello..."
Quelle quattro semplici parole mi diedero la carica per muovermi ancora più velocemente. Attorcigliò le gambe alla mia vita e si spinse contro di me per sentirmi più a fondo. Adoravo quando lo faceva.
"Alyce, oh cazzo credo di non riuscire a resistere molto se continui così." Fece un ghigno e continuò nonostante io gli avessi pregato di smettere.
Mi rassegnai all'idea che avrebbe continuato e le baciai il collo, le labbra, il seno.
Quel corpo era così dannatamente perfetto. Aveva le curve al posto giusto, e nonostante le leggere smagliature che aveva sul seno, era ugualmente bellissima e perfetta nella sua dannatissima imperfezione.
La amavo, Dio se l'amavo.
Quando avevo fatto l'amore con lei la prima volta pensavo di impazzire,credevo che il mio cuore non potesse reggere tanta emozione, facevo fatica a respirare. Il profumo della sua pelle era stato creato per me: era una droga, e da quel momento avevo bisogno almeno di una dose giornaliera per stare bene. Un profumo che annusavi e dicevi: casa.
La sentii tremare sotto i miei movimenti sempre più veloci.
E quando venne gridando il mio nome non potei fare a meno che seguirla: esplosi nel preservativo, e mi sdraiai accanto a lei tutto sudato.
Mi accarezzò una guancia e io la strinsi forte a me.
"Ti amo Dan." La baciai e sentii il mio cuore in fiamme dopo quelle parole.
"Ti amo anche io Alyce, sempre."
"Sempre."

Spazio autrice
Ciao ragazze, ecco a voi un altro capitolo visto dalla prospettiva di Daniel.
cosa ne pensate? Come avete visto, James è veramente cambiato, è cambiato talmente tanto da sbattere sua sorella Brittany fuori di casa.
-Alyce e Dan avranno finalmente un po' di pace?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una stellina se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora