Dan era davanti a noi, infuriato più che mai.
Brandon prese il controllo della situazione e gli posò una mano sulla spalla.
"Ehi Amico, stavo solo facendo sfogare Alyce dato che quella puttana ha colpito ancora." Daniel sembrava un po' più rilassato.
Mi prese per mano e fece cenno a Brandon di andarsene, lui eseguì subito l'ordine e se ne andò senza proferire parola.
Quando la porta si richiuse, Dan si voltò dalla mia parte.
"Piccola, tutto ok?" Feci senno di assenso con la testa.
"Brandon è simpatico sai ?" Gli dissi dopo un po'.
Lui si irrigidì di colpo e mi guardò storto.
Sorrisi. "Cosa c'è Daniel, sei geloso?" Dissi avvicinandomi di più a lui.
"No." Rispose lui secco.
Si, era geloso.
In un certo senso la sua gelosia mi piaceva, non so perché.
Mi avvicinai ancora un po' e lui mi prese per i fianchi.
"Si che lo sei." Lui si rassegnò e mi squadrò per poi fermarsi sui miei occhi. Le sue pupille si dilatarono e un sorriso triste gli comparve sul volto.
"Sai, mi viene naturale essere geloso di te perché è così facile trovare un'altra persona migliore di me, alla fine sono solo uno stronzo dannato che cerca di capire perché tu sia così diversa."
Lo guardai attentamente prima di rispondere. Era sincero, talmente tanto sincero che mi vennero i brividi.
"Cosa siamo?" Gli domandai in un sussurro.
Il perché di quella domanda non lo sapevo, mi era uscita così, non sapevo neanche se volevo una risposta.
Due fossette gli si formarono sul viso.
"Non lo so, ma mi piace."
Rimasi un po' scettica da quelle parole dette con così tanta sincerità.
Qualcuno aveva detto che nel momento in cui ti soffermavi a pensare se amavi o meno una persona, avevi già la risposta e forse era per questo che cercavo di scappare da lui, perché avevo già una risposta, e quella risposta mi faceva venire una paura fottuta, ma infondo, la paura di innamorarsi non è forse già un po' amore? Non ne avevo idea.
"Sai, ho fatto finta di odiarti, ho fatto finta di non volerti ma la verità è che mi detesto per averti mentito, per non averti detto che ti voglio ancora e per sempre."
Quelle parole uscirono da me senza alcun preavviso, merda. Ma che avevo detto ?
Mi tappai la bocca con la mano e pregai con tutta me stessa che non avesse sentito niente.
Il suo sguardo mi fece capire il contrario, aveva capito, eccome se aveva capito!
Ma perché sono così dannatamente stupida!
"Alyce...cosa stai dicendo?" Mi domandò lui spiazzato.
In realtà non lo sapevo neanche io. Scossi la testa. "Dan..Dan, io-io non lo so..." Si allontanò da me e mi lasciò sola in quell'aula troppo fredda e vuota per una sola persona.
Mi sedetti a terra e mi presi la testa tra le mani.
Avevo rovinato tutto, per cosa poi ? Per uno stupido pensiero non fondato.
Uscii dall'aula dopo circa 10 minuti per andarlo a cercare in qualche angolo della scuola e chiedergli scusa.
Cercai in ogni angolo della scuola, niente.
In compenso però, trovai Allison e Dylan.
"Ragazzi avete visto Dan?" Loro scossero la testa. "No Alyce, perché ? Cosa succede?" Chiese Allison preoccupata.
Stavo per spiegarle cosa era successo ma Dylan ci interruppe.
"Ehm...Daniel è lì." Disse indicando l'uscita della scuola.
Era lì, seduto sulle scale con la sua sigaretta in mano, i tatuaggi gli uscivano dalla sua maglietta nera, era così bello.
I miei pensieri si dissuasero nell'aria circostante quando notai che non era solo. Brittany gli faceva compagnia, stavano parlando, e dallo sguardo serio di Daniel, sembrava una cosa importante.
Provai una fitta dolorosa al cuore.
Faceva male, tanto.
Mi diressi a passo lento verso l'uscita della scuola.
Ignorai Dylan e Allison che mi chiamavano cercando di riportarmi indietro.
Mi avvicinai alla porta, ma mi bloccai sentendo la voce di quell'oca.
"Come va con Walker ?"
Io? Cosa voleva Brittany? E perché Daniel parlava di me a quella sottospecie di barbie ?
"Me la sto lavorando bene."
Il mondo mi crollò addosso...cosa intendeva con quella frase ? Mi sentivo male.
Non dovevo cedere. Non mi sarei dovuta compromettere tanto. Non avrei dovuto lasciarlo diventare cosí importante. Non mi sarei mai dovuta innamorare di lui.
Perché si, era quella la verità, mi ero innamorata.
Era sempre la cosa più sbagliata che mi faceva innamorare, come il diavolo che si era innamorato dell'angelo, come la pioggia e il sole, come tutti noi, che ci innamoriamo delle persone che ci fanno soffrire.
Quando si accorse della mia presenza, Daniel sbiancò, Brittany, invece, sembrava molto compiaciuta e felice nel sapere che avevo ascoltato quello che si erano detti.
Spalancò la porta e mi venne incontro, mi prese per le spalle e mi fissò intensamente negli occhi. Ignorai i brividi sulla schiena, il fuoco che ardeva in me, ignorai persino le farfalle nello stomaco e le lacrime che cercavano di uscire.
Volevo piangere, urlargli addosso quanto lui mi facesse star male, riempirlo di calci e pugni per fargli provare almeno la metà di tutto il dolore che provo io adesso per colpa sua.
Me lo scrollai di dosso in un attimo. Sussultò, sorpreso dalla mia reazione. Cosa si aspettava ? Che ricambiassi il suo sguardo ?
"Alyce posso spiegarti.." feci una fragorosa e sarcastica risata.
"Tu non hai niente da spiegarmi Dan, ho capito tutto. Era questo il tuo piano eh ? Farmi affezionare a te per poi pugnalarmi alle spalle come nessuno aveva mai fatto."
Sentii un nodo alla gola, ma lo ignorai. Avevo una dignità, e non avevo intenzione di sprecarla per uno stronzo del genere.
"Ma in fondo lo sapevo sai? Per questo ho cercato di tenermi lontana da te.
Ma sai cosa Daniel ? Non importa, infondo noi non siamo mai stati niente, quindi risparmiati il fiato cosicché ne avrai abbastanza per le spiegazioni da dare alla prossima ragazza che farai soffrire."
Daniel rimase esterrefatto. Bene.
Mi girai e incontrai lo sguardo fiero ma allo stesso tempo confuso dei miei due migliori amici.
Dylan mi tese una mano e l'afferrai tremante.
Ci allontanammo tutti e tre verso l'altra uscita della scuola e lottai con tutta me stessa per non girarmi a guardare Daniel.
Avevo colpito nel segno.
Una volta usciti da quell'orribile posto io e Allison iniziammo a correre verso l'auto.
Daniel cercava di venire da me, sentivo che mi chiamava.
Il mio cuore sussultò quando Dylan, -che era ancora all'uscita della scuola- gli diede un fragoroso pugno in faccia, lo fece barcollare all'indietro e iniziò a dirigersi verso di noi.
Salimmo in macchina e sfrecciammo lungo le strade di New York.
Quando arrivammo a casa mi sedetti sul divano in lacrime per ciò che era successo.
Pensavo fosse una persona buona, credevo che nella sua anima piena di odio verso non so ancora che cosa ci fosse un bagliore di bene, ma invece non era così.
Ma la colpa era mia, ero io che cercavo sempre il bene nelle persone, e nonostante tutti mi avessero detto di stargli alla larga, io ho cercato di farlo entrare nella mia vita per aiutarlo, lasciando perdere i giudizi delle altre persone che mi credevano pazza, e forse un po' lo ero, ma non mi importava.
Sentii qualcuno bussare alla porta, mi alzai per andare ad aprire ma Dylan mi fermò subito. "Vado io Piccola."
Quel 'piccola' mi faceva male al cuore, mi ricordava lui, e questo non faceva che aumentare il mio dolore.
Allison mi prese la mano e mi fece sedere sul divano accanto a lei.
Dylan aprì la porta e -come pensavo- Daniel era lì dietro. "Fammi entrare Dylan." Disse lui con tono fermò.
Il mio migliore amico si mise in una postura più seria, dura, pronto ad accusare qualsiasi colpo lui gli avesse tirato.
"No." Cercò di chiudere la porta, e per un attimo pensai che ci fosse riuscito, solo che non mi resi conto del piede di Dan che lo impediva.
"Ti ho detto di farmi entrare Dylan!" Urlò lui.
Mi tappai le orecchie, ero stanca di quelle continue urla.
"Daniel smettila! L'hai rovinata! L'hai distrutta come hai fatto con tutte le altre.
Ma stavolta non ti permetterò di andare oltre cazzo!" Detto questo, gli tirò un calcio nelle parti basse e richiuse la porta.
"Grazie Dylan..." lui mi sorrise e si sedette accanto a noi.
Ci guardammo la televisione, ma io non smettevo di pensare a lui. Tutto ciò che vedevo me lo ricordava.
Mi alzai dal divano e senza dire niente presi le chiavi della macchina di Allison e uscii di casa.
Viaggiai per circa due ore e quando finalmente mi fermai, mi ritrovai davanti l'oceano.
Ignorai il dolore che provavo nel pensare a quando eravamo qui insieme e mi sedetti sulla sabbia calda.
Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi.
Poco dopo sentii qualcuno toccarmi la spalla, mi girai pronta ad uccidere chiunque mi avesse disturbato.
"Alyce ? Alyce Walker ?" Strabuzzai gli occhi nel vedere la persona davanti a me.Spazio Autrice
ciao ragazze! allora, oggi un capitolo un po' più lungo del solito. 💝
-cosa nasconderà Daniel?
-chi avrà toccato la spalla di Alyce ?
fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!
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L'amore più giusto è quello sbagliato
RomanceCOMPLETA Esiste, esiste la persona fatta per noi, quella giusta, quella che porta il nostro stesso segno, quella persona che quando si congiungerà a noi, ci renderà finalmente completi. La storia di Alyce e Daniel, l'uno l'opposto dell'altro, eppure...