Non mi ero resa conto di quanto mi mancasse fino a quando non mi sono ritrovata fra le sue braccia.
Mi accarezzò una guancia e mi guardò negli occhi.
"Nella vita ho fatto tante cazzate, e la prima cosa che ho pensato appena ho capito di essermi innamorato di te, è stata:'merda, non posso.' Pensavo che anche quella fosse stata una cazzata, ma con il tempo ho capito che non lo era. Ma anche se lo fosse stata, non me ne sarei mai pentito." Chiuse gli occhi per un momento.
"Ho sbagliato, lo so, ma non puoi punirmi per sempre, tutti fanno degli errori."
Lo guardai negli occhi e sospirai.
"Tu più di altri." Si inginocchiò un po' per essere alla mia altezza.
"Alyce io per la prima volta nella mia vita provo forti sentimenti per qualcuno e detto sinceramente ora non so come comportarmi perché io non ho mai amato nessuno come amo te."
Il mio cuore sussultò.
"Perdonami picc..." Non lo feci finire di parlare che mi fiondai sulle sue labbra.
Le lacrime salate si insinuarono fra le nostre labbra.
Era così bello riaverlo con me.
Una tosse interruppe quel momento così bello e entrambi ci girammo verso mia mamma che ci guardava sorridendo.
"Mi dispiace rovinare il momento piccioncini, ma tu bel fusto sei entrato con le scarpe bagnate e piene di fango in casa!" Esclamò mia madre puntandogli un dito contro.
Dan si girò verso di lei e scoppiò a ridere.
"Mi scusi signora."
Lei ci sorrise e Dan si tolse le scarpe.
"Bene ragazzi, vi lascio soli, mi raccomando." Mi fece l'occhiolino.
Avevo capito cosa volesse dirmi, dovevo risolvere con Dan una volta per tutte.
"Sei venuto fin qui per chiedermi scusa, davvero?"
Lui aggrottò la fronte. "Non esistono limiti quando si tratta di te e dovresti saperlo."
"Tu sei pazzo."
"Hai ragione. Starti accanto mi fa impazzire, ma starti lontano mi fa impazzire ancora di più."
Mi baciò la fronte.
Ci eravamo lasciati ma in quel modo che non era lasciarsi veramente: lui era un po' matto, io troppo fragile, ma ci volevamo da morire. Non potevamo stare insieme, non potevamo stare lontani: Non potevo e non volevo uscire da questo circolo vizioso, ormai c'ero troppo dentro.
Su molte cose non eravamo d'accordo,anzi di rado eravamo d'accordo su qualche cosa.
Era un litigio continuo. Ma nonostante il nostro essere così diversi,una cosa importante avevamo in comune: eravamo pazzo l'uno dell'altro.
Dan appoggiò la fronte sulla mia e ci guardammo negli occhi per un tempo indefinito.
Lui indicò le scale. "Andiamo di sopra piccola?"
Annuii lentamente.
Mi prese per mano e mi condusse in camera mia.
Ci sdraiamo entrami sul letto e lui mi prese fra le sue braccia.
"Dio, quanto mi sei mancata." Le sue pupille si dilatarono talmente tanto da far nascondere l'azzurro dei suoi occhi.
"Mi sei mancato tanto anche tu Dan." Mi baciò.
Inizialmente fu un bacio molto lento, casto, puro.
Poi, però, iniziò a farsi più passionale. Con il cuore in fiamme iniziai a pensare a quanto mi era mancato, a quanto ero dipendente da questo ragazzo pieno di problemi.
Volevo di più. Ero pronta, volevo fare l'amore con lui.
Continuò a baciarmi il collo. Quei baci che ti mandavano in paradiso. Si avvicinò all'orecchio, lentamente. Respirava forte.
Sentivo il suo respiro sulla mia pelle.
Sentivo il suono che emanava il suo cuore.
Un suono forte.
Bum, bum, bum.
Il mio suono preferito.
"Vuoi fare l'amore con me"? Sussurrò.
Mi bacia.
Mi ri-bacia.
Eravamo impazziti, entrambi.
Volevo toccarlo, sentire la sua pelle su di me.
Voleva fare l'amore con me, e anche io lo volevo, ora più che mai. Ne sentivo il bisogno, sentivo il bisogno di lui.
Voleva fare l'amore che potevano fare solo due pazzi.
Sorrido e lo bacio. Non ero io. E neanche lui. Eravamo noi. Un'unica cosa.
Noi.
L'amore, quello vero.
Mi abbassò lentamente le mutande, e senza smettere di baciarmi, mi infilò un dito dentro.
Inarcai la schiena chiudendo gli occhi sotto quel tocco così dannatamente bello.
Iniziò a muoversi piano, poi, aumentò la velocità e io ero quasi arrivata al culmine del piacere.
"Dan..." Sussurrai.
Mi guardò negli occhi e sfilò il dito da dentro di me provocandomi un vuoto.
Tornò a baciarmi.
Iniziai a smanettare con la sua cerniera e gli sfilai i pantaloni, poi i boxer.
Lo stavo per fare davvero. Stavo per fare l'amore con lui per la prima volta.
"Piccola, sei sicura?" Mi sussurrò a un millimetro dalle mie labbra.
Annuii.
"No piccola, devi dirmelo, voglio sentirti dire che sei sicura."
Chiusi gli occhi. Fremevo di piacere.
"Lo voglio Dan." Lui mi sorrise e si alzò da me e si avvicinò ai jeans che gli avevo tolto poco prima.
Mi rabbuiai appena vidi che aveva dei preservativi nella tasca.
"Non fraintendere, me li portò dietro da quando sto con te. È difficile baciarti senza la voglia di sbatterti al muro e spogliarti."
Arrossii e lui si avvicinò a me.
Aprì l'involucro del profilattico e se lo infilò sotto il mio sguardo attento.
Mi fece sdraiare di nuovo sul letto e si posizionò fra le mie gambe.
"Sei sicura?" Mi domandò di nuovo.
Sorrisi mentalmente vedendo la sua preoccupazione.
"Shhh." Gli misi un dito sulle labbra. "Sono sicura."
Lui annuii. Era confortante vedere la sua sicurezza nonostante stesse per fare l'amore con una ragazza vergine.
Mi baciò il collo, la pancia, il seno.
Si avvicinò di più a me e io riuscivo a sentirlo li...
"All'inizio ti farà un po' male, quindi dimmelo se vuoi che mi fermi."
Deglutii annuendo.
Il bacio in poco tempo divenne passionale e io fremevo dalla voglia di averlo mio, di sentirlo dentro di me.
"Dan, ti prego." Sussurrai sul suo collo.
"Vai di fretta eh piccolina?" Arrossii ancora.
Mi prese per i fianchi e si spinse dentro di me.
Il mio gridolino venne soffocato dalle labbra di Dan che si erano posate sulle mie appena in tempo.
Le lacrime mi scesero sulle guancia senza che io gli dessi il permesso.
"Tutto okay Piccola?" Annuii non riuscendo a proferire parola.
I suoi movimenti erano lenti, aveva paura di farmi male.
Mi baciò ogni parte del corpo facendomi sentire di meno il dolore.
Si mosse un po' più forte e un mugolio mi uscii dalle labbra. Ormai non faceva più male, sentivo solo una bomba di piacere pronta ad esplodere.
Lui notò il mio rilassamento e si mosse un po' più veloce.
Lo sentii gemere sul mio collo e io chiusi gli occhi godendomi quel momento così bello e speciale.
"Cazzo Alyce.." Mi baciò la fronte.
"Ti amo." Disse poi.
"Ti amo Dan." Inarcai la schiena per spingermi contro di lui. Daniel si mosse più veloce e io non potei far altro che gemere di piacere.
Sentii le gambe irrigidirsi e poi tremare. "Dan, st-sto..." Mi baciò le labbra e con voce roca mi disse: "Anche io.."
Con un ultima spinta, il mio corpo tremò, e venni gridando il suo nome.
Lui mugolò di piacere. "Alyce..."
Esplose nel preservativo, e uscì da me.
In quel momento mi sentivo vuota, persa. Stavo provando un mix di emozioni incredibile. Si accasciò sopra di me posandomi piccoli baci sulla guancia.
I capelli gli ricaddero sulla fronte e io glieli scostai.
Mi abbracciò e mi guardò negli occhi.
Sostenni il suo sguardo, ma questa volta era in modo diverso, in quel modo in cui si guardava quando non sapevi cosa fare, cosa dire.
Volevo stare con lui e basta.
Ancora non ci credevo, avevamo fatto l'amore.
Non avevo mai amato nessuno così tanto. Ero pazza di quel ragazzo, l'amore mi stava divorando.
Continuavo a soffrire, ma non mi importava.
Volevo solo lui, mi bastava solo questo per essere felice.
Mi accarezzò la pelle nuda e si soffermò sul tatuaggio. Gli piaceva davvero tanto.
Ma alla fine quella frase era vera.
Era impossibile fare la cosa giusta, se quella che ti piaceva da impazzire era quella sbagliata.Spazio Autrice.
Ciao ragazze! Finalmente Dan e Alyce hanno avuto la loro prima volta insieme! In molte aspettavano da tanto questo capitolo!
-cosa ne pensate?
-vi è piaciuto?
-dopo questa svolta, staranno finalmente tranquilli?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!
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L'amore più giusto è quello sbagliato
RomanceCOMPLETA Esiste, esiste la persona fatta per noi, quella giusta, quella che porta il nostro stesso segno, quella persona che quando si congiungerà a noi, ci renderà finalmente completi. La storia di Alyce e Daniel, l'uno l'opposto dell'altro, eppure...