CAPITOLO 32

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La mattina, sentii il telefono di Daniel vibrare.
Sbuffai e guardai l'ora.
Ma chi ha talmente poco buon senso da chiamarlo alle 06:00 del mattino!
"Ehi Dan." Sussurrai. Non ricevetti nessuna risposta, allora solo smossi un po'.
"Ehi Dan! C'è il tuo cellulare che vibra, magari è importante."
Lui mi appoggiò una mano sulla vita e mi tirò verso di se.
"Shhh dormi pulcino, non sei ancora un gallo, non hai nessun diritto di svegliarmi."
Scoppiai a ridere e lui nascose la testa sotto le coperte.
Aveva la voce roca, impastata dal sonno, ma era così dannatamente bello!
Mi alzai dal letto e andai verso la tasca dei suoi jeans in cerca del telefono.
Quando finalmente lo trovai, lessi il nome che c'era sullo schermo.
Era Brittany. Ma che voleva ancora?
Andai verso Daniel e gli puntai il telefono luminoso sulla faccia.
"Ma che cazzo..." Disse lui cercando di capire costa stava succedendo.
Si stiracchiò sotto le coperte e prese in mano il cellulare.
"Ma che vuole?" Si domandò lui.
Già.
Allargò le braccia e mi sorrise.
"Vieni qua pulcino." Disse lui. Non mi convinceva, ma quando gli spuntarono quelle due fossette sulle guance che mi facevano impazzire non potei fare a meno di avvicinarmi a lui.
Mi prese per le mani facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe.
"Sei ancora gelosa di Brittany piccola?" Mi domandò scherzoso.
Alzai le braccia in aria. "NON LO SONO MAI STATA!"
Lui scoppiò e ridere e mi mise una mano dietro la schiena per farmi sdraiare sopra di lui.
Mi feci cullare dal suono della sua risata.
Mi alzò delicatamente la maglia e mi iniziò a fare i grattini su tutta la schiena.
Sospirai. "Cosa c'è ?" Domandò lui.
"Dovresti farmi i grattini per sempre."
Lui in risposta continuò a farmeli un po' più veloce.
Con mala voglia, alzai la testa dal suo petto e lo guardai.
"Dobbiamo andare a scuola." Affermai con un po' di tristezza andando in bagno.
Lui mi seguì e rimasi un po' titubante. "Che fai?" chiesi mentre si spogliava. Cercai di non guardarlo troppo.
Il suo corpo, così bello e perfetto, mi metteva i brividi. Gli addominali scolpiti, visti senza maglietta, erano ancora più belli. I tatuaggi gli coprivano il corpo con l'inchiostro nero. Eravamo così diversi, eppure, ero certa che ci stavamo aspettando da sempre.
"Una doccia." Rispose lui ovvio, facendomi tornare alla realtà.
"Vuoi entrare con me?"
Eh? Ma aveva bevuto?
"Stai scherzando?" Alzai un sopracciglio.
"No piccola, perché dovrei?" Mi chiese lui.
"Non lo so, comunque no, preferisco farmela dopo."
Sembrava un po' triste, ma senza dire niente entrò in doccia.
Intanto io mi lavai i denti e la faccia. Corsi in camera di Allison che per fortuna non c'era, e mi feci la doccia nel suo bagno privato.
Ci misi il minor tempo possibile, e, infatti, quando tornai in bagno, Daniel era ancora sotto la doccia.
Accesi la piastra. Oggi mi sarei fatta liscia, per cambiare un po'.
Mi diressi in camera e cercai qualcosa da mettermi.
Optai per una gonna a vita alta nera che mi arrivava fino a metà coscia e una maglia corta a maniche lunghe rossa.
Indossai le mie Vans nere e iniziai a raccogliere gli appunti che il giorno prima Daniel aveva lanciato a terra.
Non mi resi conto della sua presenza fino a quando non lo sentii dire "Cazzo piccola.."
Mi alzai di scatto e mi guardai attorno.
"Che succede?" Dissi preoccupata.
"Sei tu." Lo guardai un po' intontita.
"Io?" Lui annuii e lo sentii deglutire a fatica.
"Sei così..così, bella cazzo! Stai benissimo."
Arrossii subito è solo quando abbassai lo sguardo notai che era solo con l'asciugamano in vita addosso.
Mi coprii la faccia con le mani e lui rise.
Si vestì velocemente con le cose che si era messo il giorno prima e, prendendomi per mano, mi condusse al piano di sotto.
Ci dirigemmo verso la sua macchina e, una volta dentro, partì a tutto gas.
"Merda, siamo in ritardo!" Disse guardando l'orologio dell'auto.
"Chissà perché!" Risposi io.
Lui rise. "Scusami tanto se non voglio puzzare di merda."
Scoppiai a ridere per la sua volgarità.
"Sei proprio un maleducato." Scossi la testa ancora ridendo.
Quando arrivammo davanti a scuola, tutti gli studenti si voltarono verso di noi.
"Che avete da guardare eh?" Disse lui. A quel punto, tutti si girarono e iniziarono a bisbigliare fra loro.
Daniel intrecciò la sua mano con la mia e io rimasi sorpresa di quel gesto.
Lui vide Brandon in lontananza e ci avviciniamo a esso.
Salutò Daniel con una pacca sulla spalla.
Si girò verso di me e fischiando, mi fece girare su me stessa.
"Accidenti Alyce, che schianto!"
Daniel aggrottò la fronte e mi prese per la vita attirandomi a se. "Vacci piano Brendon."
Lui rise. "Ehi idiota, scherzavo!" Si rilassò leggermente.
Incominciarono a parlare di cose che non mi importavano mentre io cercavo con lo sguardo Allison o Dylan.
Quando la vidi, tirai leggermente la manica della maglietta di Dan.
Lui si girò e mi sorrise. "Che c'è piccola?" Mi domandò lui.
"Io vado da Allison." Lo informai.
Lui alzò la testa e annuì. Mi diede un bacio sulle labbra.
"Vai piccola, ci vediamo a matematica."
Mi tirò una sculacciata nel sedere e io gli diedi un pugno sulla schiena.
"Idiota!" Sbraitai. Lui e Brandon risero mentre io mi allontanavo a passo svelto.
Quando anche Allison mi vide, mi si avvicinò con un sorriso raggiante.
"Com'è andata ieri sera? eh?" Disse con un leggero tono perverso.
"Siete andati a letto insieme?" Chiese Dylan esterrefatto.
"Si, cioè..No!" Feci una pausa. "Si, abbiamo dormito insieme ma non è successo niente."
Lui si rilassò.
A quel punto la campanella suonò e tutti si avvicinarono all'entrata. Tutti tranne Brittany, ovviamente.
Si mise di fianco a me e iniziò a battere nervosa il tacco a terra.
"Desideri?" Dissi io con noncuranza.
"Tu, brutta troietta da quattro soldi, mi hai rubato il ragazzo!" Esclamò urlando la cornacchia dai capelli finti.
Trattenni a stento una risata. Lei continuò con il suo monologo e io la lasciai parlare.
"E poi siete così orribili insieme, siete..Diversi!"
La guardai seria e incrociai le braccia al petto.
"Prima di esprimere il tuo parere, dovresti contare fino a 'chi cazzo te l'ha chiesto.'"
Lei spalancò gli occhi e se ne andò via con la sua cagnolina.
Anche io rimasi un po' senza parole per quello che le avevo appena detto, ma infondo se lo meritava.
Mi girai verso i miei amici che mi guardarono esterrefatti.
"Sei stata una grande!!!" Urlò Allison saltellando.
Delle volte mi viene da pensare che venga da una famiglia di canguri, salta sempre!
"Dio amo come le tieni testa!" Disse Dylan a sua volta.
Ancora ridendo, entrammo a scuola.
Salutammo Dylan che andò al suo corso di religione.
Io e Allison ci incamminammo verso l'aula di chimica. La lezione tutto sommato passò in fretta.
Quando la campanella suonò io e Al uscimmo dalla classe.
"Devo prendere il libro di matematica dall'armadietto." Dissi indicando il corridoio.
Allison annuii.
"Okay, vengo con te!" Attraversammo il corridoio e in quel momento Brandon mi si parò davanti.
"Alyce, dove vai?" Mi domandò lui.
Cercai di superarlo. "Al mio armadietto, perché?"
Lui scosse la testa preoccupato. "Non mi sembra una buona idea bambolina."
Inarcai un sopracciglio. "Cosa succede Brandon?" Risposi io. Mi stavo innervosendo a poco a poco.
"Alyce..." Sentii dire da Allison. La guardai.
Era riuscita a scappare dalle 'grinfie' di Brandon  e fissava con le mani sulla bocca e le lacrime agli occhi il mio armadietto.
"Brandon cazzo fammi passare!" Mi abbracciò forte per non farmi passare.
Gli diedi una ginocchiata sulle parti basse. "Cazzo!" Urlò lui staccandosi da me.
Corsi fino al mio armadietto e quello che mi trovai davanti mi spezzò.
C'erano delle foto di Brittany appiccicate su di esso, ma non erano solo foto sue, erano foto di lei, con Daniel. Nudi, nel letto.
E come se non bastasse c'era una frase scritta con la bomboletta spray nera.
'TU SEI SOLO UN RIMPIAZZO.'

Spazio autrice.
Ciao ragazze! Allora, questo è una capitolo un po' stronzo, Brittany l'ha fatta davvero grossa.
-Cosa ne pensate ?
-Cosa farà  Alyce?
-Si vendicherà ?
Fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora