CAPITOLO 41

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PROSPETTIVA DANIEL
Mi scostai subito e Istintivamente la spinsi a terra. Ma che cazzo di problemi aveva ?
"Ma che problemi hai eh?" Lei ghignò e puntò il dito verso di Jessica.
La vidi con il telefono in mano.
"Ha immortalato il nostro bellissimo momento con una foto."
A quel punto Jessica girò il suo cellulare dalla mia parte e mi fece vedere che lo stava inviando a Alyce.
Ero molto tranquillo però. Il telefono mi vibrò nella tasca posteriore dei jeans neri e questa volta fui io a ghignare.
"Ops." Dissi tirando fuori il telefono di Alyce.
Cancellai la foto. "Dovete ancora imparare a prendermi per il culo voi due."
Presi anche il telefono di Jessica dalle sue mani e la cancellai anche da lì per essere sicuro che non le spargesse per tutta la scuola.
Le scaraventai il telefono a terra rompendolo.
Me ne andai fischiettando verso la macchina lasciandole entrambe a bocca aperta.
Che lavoro completamente inutile che avevamo fatto. Risi per la loro stupidità ed entrai in auto.
Quando arrivai in ospedale Alyce stava mangiando.
"Questa roba è uno schifo." Disse con un sorriso triste.
Mi sedetti accanto a lei sulla sedia e le sorrisi. "Però devi mangiare piccola, così domani potrai uscire." Le lacrime le iniziarono a scendere lungo le guance e io andai in panico.
"Ho paura di uscire da qui Dan, là fuori c'è-c'è..." Non le feci finire la frase. "L'hanno messo in carcere per tentato omicidio." Lei strabuzzò gli occhi. "Davvero?" Annuii. "Ho trovato i messaggi sul tuo telefono e li ho fatti vedere alla polizia, starà dentro quella topaia per un po'." Smise di piangere e si asciugò la faccia con un fazzoletto.
"Dan, rimani qui stanotte?" Mi domandò lei. Credeva davvero che l'avrei abbandonata qui?
La guardai intensamente negli occhi. "Certo piccola, non ti lascio sola."
Si scostò un po' per lasciare lo spazio sul lettino.
Inarcai un sopracciglio non capendo cosa volesse fare.
"Dormi con me Dan." Mi chiese supplicante. Non me lo feci ripetere due volte.
Presi il vassoio vuoto dalle sue gambe e lo appoggiai sul comodino, poi, mi sdraiai accanto a lei e l'abbracciai facendo attenzione a non farle male.
A quel punto decisi di dirle del tatuaggio. "Sai, oggi ti ho preso un regalo." Le dissi sorridendo.
Mi guardò con gli occhi che le brillavano.
"Che regalo?" Mi domandò curiosa lei. "È un regalo un po' azzardato, non so neanche se può piacerti." Sospirai. "Ti ho preso un appuntamento da un tatuatore. Volevo regalarti qualcosa di indelebile e mi è venuto in mente questo, è un regalo 'Alla Daniel' come dico io, e poi il tatuatore non vede l'ora di conoscerti, sempre se tu ci vuoi andare ovviamente." Mi guardò stupefatta.
Dio! Che cagata che avevo fatto!
"Dan è un'idea.." La interruppi preoccupato. "Orrenda? Brutta? Uno schifo? Ti fa venire da vomitare?" Mi posò un dito sulle labbra per farmi stare zitto e io le diedi un bacio su di esse.
"Stavo cercando di dirti che questa era un'idea fantastica!"
Rimasi sbalordito. Davvero le piaceva ?
"Davvero ti piace Alyce ?" Lei annuii convinta.
Tirai un sospiro di sollievo. Fece un risolino e mi abbracciò forte.
Evitai di dirle la disavventura con Brittany, mi avrebbe ucciso. La guardai, stava già dormendo, probabilmente era colpa della morfina.
Sospirò nel sonno e sorrise. Dio quant'era bella.
Ci addormentammo così, l'uno fra le braccia dell'altro.
Il mattino dopo mi ritrovai a terra.
Ho sempre odiato i letti singoli. Ero caduto dal letto e non me n'ero neanche accorto.
Quando mi alzai, Alyce non c'era. Iniziai a preoccuparmi, ma quando la vidi uscire dal bagno già pronta e con le stampelle mi tranquillizzai.
"Buongiorno, cosa ci facevi a terra?" Mi grattai la testa in imbarazzo.
"Sono caduto." Lei scoppiò a ridere e venne verso di me.
Indicò le stampelle. "Devo tenerle per un intera settimana." Affermò lei. Annuii e l'aiutai ad uscire fuori dalla sua camera.
Lei salutò i dottori e li ringrazio in continuazione per averla aiutata e poi finalmente c'è ne andammo.
Non avevo mai visto una persona più gentile di lei.
L'aiutai a sedersi in macchina e andai al posto del guidatore.
"Allora piccola, cosa vuoi fare?" Mi sorrise.
"Voglio fare il tatuaggio!" Rispose lei felice.
Ero davvero contento che l'idea del tatuaggio le piacesse, chissà cosa si sarebbe fatta tatuare, Alyce era imprevedibile.
"Perfetto!" Accesi la macchina e partimmo.
Quando arrivammo dal mio tatuatore sembrava un po' agitata. "Cosa succede piccola?" Era nervosa, lo percepivo. "Sono solo un po' agitata." Ammise lei.
Le accarezzai una guancia. "Tranquilla piccola, andrà tutto bene."
Lei annuii e scendemmo insieme dalla macchina.
Entrammo dentro il negozio e Fabian fece capolino davanti all'entrata. "Ciao Daniel! È lei la tua ragazza?" La squadrò per un tempo che mi sembrò infinito. A quel punto mi misi davanti a lei. "Si, è lei, si chiama Alyce." Lei spuntò da sopra la mia spalla e gli tese la mano. "Piacere di conoscerti!" Lui le sorrise e le strinse la mano. "Piacere mio."
Si strofinò le mani. "Allora Alyce, che tatuaggio vuoi farti e in che posizione ?"
Lei sorrise timida. "Ho sempre voluto farmi un tatuaggio sul fianco, appena sotto il seno."
Cosa? Doveva spogliarsi? Ma stiamo scherzando?
Decisi di stare zitto. La mia gelosia doveva placare.
"Bene bambolina, togliti la maglia." Tirai Fabian indietro mentre lei si spogliava e mi avvicinai al suo orecchio.
"Prova a toccarla in punti sbagliati e ti ammazzo."
Lui annuii convinto. "Amico tranquillo!"
Lo lasciai andare e mi girai. Alyce era già in reggiseno.
Cazzo.
"Sdraiati pure sul lettino." Lei fece come gli aveva detto e si sdraiò su di esso.
Fabian si sedette sulla sedia e la guardò negli occhi.
"Allora Alyce, che cosa ti vuoi far tatuare ?"
Lei mi guardò e sorrise. Che aveva in mente ?
"Una frase."
"Bene, che genere di frase?" Continuò a guardarmi sorridendo.
Questa ragazza mi faceva paura.
Le disse la frase all'orecchio e Fabian si avvicinò a me. "Fuori amico, lo vedrai alla fine."
Mi spinse fuori vedendo che non mi muovevo.
Mi accesi una sigaretta e iniziai a fare avanti e indietro per tutto il marciapiede.
Chissà cosa si sarebbe tatuata. Mi aveva guardato fin troppo a lungo prima di scegliere la frase.
Passarono venti minuti e ancora nessuno mi aveva chiamato per entrare. Avrei aspettato ancora cinque secondi e poi sarei entrato.
Non mi diedero neanche il tempo di contare che la porta si aprì. "Vieni amico." Mi disse Fabian facendomi cenno con la testa di entrare.
Mi fiondai dentro e andai dalla mia ragazza.
Aveva la maglia addosso e io fremevo dalla voglia di vederlo.
"Alzati la maglia piccola." Lei mi sorrise e si alzò la maglia, scostò la velina che lo ricopriva e mi fece vedere cos'aveva scritto. Il cuore sussultò alla vista di quel tatuaggio. Quello che lessi era la frase più bella mai letta.
'L'amore più giusto è quello sbagliato.'

Spazio autrice
Ciao ragazze! come avete visto oggi ho deciso di fare un altro capitolo visto dalla prospettiva di Dan!❤️
Finalmente avete scoperto da dove è nato il titolo del mio libro☺️
-Cosa ne pensate?
-vi piace il regalo che le ha fatto?
-vi aspettavate una cosa del genere?
fatemelo sapere nei commenti e fatemi sapere con una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora