CAPITOLO 14

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Daniel si girò verso di me e mi fece appoggiare la testa sulle sue gambe. Mi sentivo a casa.
Puntualmente, il mio telefono squillò, trasalii quando lessi il nome.
Daniel mi fece alzare da lui. "Rispondi Alyce" mi disse in tono dolce.
Feci un respiro e risposi. "Ciao mamma" le dissi.
La sentii singhiozzare. Cosa stava succedendo ? Vidi con la coda dell'occhio Daniel che mi fissava.
"Mamma che succede?" Le dissi preoccupata.
"Piccola..mi dispiace" stavo cominciando ad irritarmi, perché non mi diceva subito cosa stava succedendo?
"Mamma, non girarci intorno, dimmi" Lei fece un lungo sospiro.
"Papà è morto." Cosa? Iniziai a tremare, le lacrime mi scendevano velocemente dalle guance, mi sentivo morire. Daniel mi guardò preoccupato ma non mi disse niente.
"C-cosa...? Come?" Pronunciai quelle parole a voce bassa, quasi inudibile.
"È successo ieri, in un incidente stradale, mi dispiace così tanto a Alyce, tuo papà ti voleva bene." Sospirò "domani devi venire qua, solo per tre giorni, così potrai salutarlo per l'ultima volta." Annuii anche se lei non poteva vedermi, ero troppo frastornata e le lacrime non smettevamo di scendere.
"Va bene" le dissi e chiusi la chiamata.
In quel momento Daniel si voltò verso di me.
"Piccola.." disse. Non gli feci finire la frase, gli saltai addosso e lo abbracciai forte, nascosi la testa nell'incavo del suo collo e piansi, piansi molto.
Lui non disse neanche una parola, mi abbracciò ancora più forte e mi accarezzò la schiena nuda.
Rimanemmo così per un bel po' di tempo fino a quando non mi asciugai le lacrime e dissi "andiamo a casa ? Per favore.." lui annuii e mi fece alzare, mi tremavano le gambe, non riuscivo a camminare. Lui se ne accorse, mi prese in braccio e mi portò fino alla macchina.
Mi fece salire. Quando finalmente entrò in auto anche lui, ingranò la marcia e partì e partì a tutta velocità verso casa.
Mentre viaggiavamo, stavo ancora piangendo.
Daniel mi posò una mano sulla coscia e iniziò a farmi dei leggeri grattini per calmarmi. Continuò così finché non mi addormentai.
Mi svegliai quando lui era già arrivato davanti al portone della casa di Al. Mi prese in braccio con delicatezza e bussò alla porta.
Al venne ad aprire e quando mi vide rimase spiazzata.
Mi aspettavo che gli urlasse contro, che gli desse la colpa per come ero conciata ma non lo fece.
"Cosa le è successo?" Daniel la guardò.
"Sarà lei a spiegartelo se vorrà, ora la porto su a dormire." Lei annuii e si scostò per farci entrare.
Mi mise delicatamente sul letto. E si sedette vicino a me.
"Daniel" mi guardò. "Si?" Lo guardai implorante. "Resta con me."
Mi sorrise e si mise al mio fianco abbracciandomi forte. Mi girai dalla sua parte e lo guardai negli occhi.
"Venerdì devo partire" gli dissi. Lui mi accarezzò delicatamente la coscia.
"Vengo con te, non ti lascio sola"
Ero stupita da quelle parole, non me le aspettavo.
"E la scuola?" Gli chiesi. Lui scoppiò a ridere. "Non me ne frega niente della scuola, ho qualcosa di più importante da fare adesso. E poi" sorrise "se ti succede qualcosa durante il viaggio non puoi pensare di difenderti con un rasoio per depilarsi le gambe." Scoppiai a ridere. Era incredibile come riusciva a cambiarmi l'umore anche in un momento simile.
Mi fece girare e mi abbracciò forte. Mi addormentai così, nel modo migliore, fra le
sue braccia.
Al mio risveglio lui non c'era, pensavo che se ne fosse andato ma invece lo sentii parlare con Allison.
Scesi le scale piano per non farmi sentire.
"Partirò con lei" lo sentii dire. "Sei sicuro?" Rispose Al un po' titubante. "Certo che ne sono sicuro Al! Non posso lasciarla così."
Al sorrise. "Non hai mai fatto così con nessuna Daniel, dove vuoi arrivare?" Chiese lei.
Dalla postura, Daniel sembrava serio.
Poi, rispose. "Non lo so Al" sospirò "è una ragazza così diversa! Non so cos'ha di speciale ma devo scoprirlo."
Speciale? Speciale in che senso?
"Non è uno dei tuoi soliti giochetti, vero Daniel?" Lui alzò le mani in aria.
"No cazzo! Lo giuro" la guardò "è la prima ragazza che mi tiene testa, nasconde un oceano di segreti." Sospirò. "Ci sono troppe cose che non so di lei, tante che voglio sapere"
Rimasi sbigottita da quelle parole. Cercai di scendere al piano di sotto nel modo più disinvolto possibile. Quando mi sentirono, si girarono entrambi verso di me.
Al mi sorrise "ben svegliata Alyce" feci un sorriso triste.
"Cosa c'è Alyce?" Mi chiese Daniel. "Non sono ancora pronta, devo assimilare la cosa, è così difficile..." le lacrime mi pizzicavano gli occhi, chiedevano di uscire ma le trattenni dentro.
A quel punto qualcuno bussò alla porta.
Al andò ad aprire e Dylan ignorò tutti,mi corse incontro e mi abbracciò.
"Mi dispiace piccola, davvero tanto" Daniel si mise fra noi.
"Non ha bisogno della tua compassione, e tanto meno di quello stupido nomignolo"
Rimasi a bocca aperta sentendo quelle parole. Mi alzai sulle punte e gli diedi uno schiaffo leggero sulla testa.
"Zitto idiota" sorrise.
Daniel mi prese per la vita e mi trascinò ancora più vicino a lui, mi diede un bacio sulla testa e io arrossii.
Dan guardò Dylan negli occhi e gli disse "sai perché non puoi chiamarla 'piccola' ?" Sogghignò.
"Spara la cagata" disse Dylan alzando gli occhi al cielo.
"Beh" disse guardandomi "perché lei è la MIA piccola" disse marcando la parola 'mia'.
Al rimase sbigottita mentre Dylan era senza parole.
Io invece...beh, io ero completamente morta.

Spazio Autrice 💕
Allora ragazze/i , comincio con il ringraziarvi! Siamo arrivati a 1000 in sole 2 settimane e tutto questo grazie a voi!
Volevo farvi una domanda.
Cosa ne pensate di Daniel e di Alyce?
Cosa si nasconde nel passato di Dylan e Dan secondo voi ?scrivetemelo qua sotto e fatemi sapere con una ⭐️ se il capitolo vi è piaciuto!

L'amore più giusto è quello sbagliato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora