Siamo speciali

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«Cioè tu mi stai dicendo che si è rimangiato tutto?» mi chiese Shady scioccata.
Annuì per la terza volta quella mattina dopo aver spiegato quella faccenda allo sfinimento.
«Ma questo è tutto scemo!» disse incrociando le braccia.
«E te come ti senti?» chiese Vittoria con sguardo profondo.
«Non lo so. Mi sento male dentro.» dissi amareggiata.
«So che di sicuro ci dirai di no ma è molto probabile che tu sia innamorata di riki. Non è logicamente possibile! Sei gelosa che riki abbia una fidanzata!» disse ovviamente Shady.
«No, non è vero!» risposi abbassando lo sguardo.
«Cosa non è vero?» mi chiese una voce maschile sedendosi accanto a me.
«Ciao Riki!» dissero le mie amiche a tempo.
«Ciao Shady, ciao Vitto.» rispose lui sorridendo.
«Di cosa parlavate?» domandò prendendo un po' della mia pasta.
«Niente.» dissi io impedendo alle mie amiche di parlare.
«Ehm, Fede...dopo potresti aspettarmi che torniamo a casa insieme? Devo parlarti.» mi chiese prendendomi una mano.
D'un tratto sussultai.
Annuì. Mi diede un bacio sulla guancia e poi andò via.
«Chissà cosa vuole chiederti.» dissero con occhi a cuoricino.
«Non sarà niente.» dissi alzandomi dirigendomi verso la mia classe.
«Ciao!» disse un ragazzo sorridendomi.
Mi girai e appena lo vidi sorrisi.
«Ciao Andre! Come va?» gli chiesi sorridendo.
«Bene grazie. A te invece?»
«Sono in un periodo di confusione. Non capisco più niente.» dissi sorridendo.
«A chi lo dici. Penso di essermi innamorato della tua amica Vittoria!» disse arrossendo.
«Per lo meno lei ricambia.» dissi sbuffando.
«Davvero?»
Annuì.
«Oddio grazie fede!»
Mi diede un bacio sulla guancia e scappò via.
Non feci tempo a voltarmi che tornò da me e mi diede un bacio sulla guancia.
«Comunque sì, non sei una semplice amica per riki. Anche lui prova di sicuro per te ma gli è difficile ammetterlo.» poi scappò via.
Come faceva a saperlo? Era così evidente?
Aiuto che ansia!
Lo aspettai fuori dalla scuola per una buona mezz'ora.
Decisi di andarmene quando d'un tratto mi sentì afferrare la mano e non mi girai nemmeno perché sapevo che era la sua.
«Cosa vuoi?» chiesi quando eravamo quasi arrivati.
«Ho un problema con Giulia.» disse serio.
Lo guardai per attendere la risposta.
«Non so ballare e lei vuole ballare al ballo!» disse disperato.
Stava scherzando vero?!
Gli risi in faccia.
«Ma che stronza che sei! Io ti chiedo aiuto e tu ridi?» disse a sua volta ridendo.
Mi presi e mi strinse forte dandomi dei baci sulla testa.
«Mi insegni?»
Annuì e poi lo strinsi forte anche io.
Mi mancava da morire e sentire il suo corpo stretto a me mi faceva sentire viva.
Era come l'aria quando sei stata a lungo sott'acqua, come un tuffo in piscina durante una giornata afosa, come l'acqua nel deserto.
Questo era riki per me.
L'essenziale.
Tutto.
Il motivo di tutto ormai.
Non riuscivo mai a non pensare a lui. Era una cosa normale pensarlo durante una giornata normale. Era la cosa più importante per me.
«Sai che ci sarò sempre riki.» dissi guardandolo negli occhi.
Le nostre bocche erano ad un millimetro di distanza.
«Lo vedi come siamo io e te? Per noi è tutto importante, anche le minime sciocchezze. Perché tu sei importante per me, ed io lo sono per te. Non so se te ne rendi conto ma tu mi fai cambiare umore in un secondo. Sto male ed appena penso minimamente a te sto subito meglio. Io non ho mai avuto niente di vero apparte te.» poi appoggiò le sue labbra sulla mia fronte e scoppiammo a piangere come due bambini.
Era questo che ci rendeva speciali. Un legame indivisibile, il più forte di tutti e ne sarei stata sempre grata.

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