«Tieni, mettiti questa.» disse Riccardo dandomi la sua felpa.
«Usala quando ti mancherò.» affermò infilandosi i jeans neri. Annuì e poi la indossai.
Mi era tanto grande ma mi sentivo bene.
Infilai anche io i miei jeans e, quando fummo pronti, scendemmo e andammo a casa sua per raggiungere gli altri.
Riccardo mi teneva per mano, non mi lasciava mai, nemmeno per sbaglio.
Quando entrammo e tutti ci videro con le mani congiunte, fecero gli occhi a cuoricino.
Tutti tranne Ginevra.
«Dove sei stato, si può sapere?!» gli chiese nervosissima.
«Ero con Federica.» disse lui strafottente.
«Ah, ora sono tranquilla! Riccardo, ricordati che siamo fidanzati! Non puoi fare quello che ti pare.» ribatté lei puntandogli il dito.
«Penso che allora sia meglio finirla qui.» affermò lui esasperato.
Lei cambiò espressione e mi guardò.
«Cosa gli hai detto?!» urlò Ginevra quasi in lacrime.
«Lasciala stare, ok?» disse Riki difendendomi.
«Riccardo basta! Non ti permetto di trattare così la tua ragazza.» urlò Raffaella.
Riccardo guardò sua madre sorpreso.
Io gli lasciai subito la mano e mi sedetti accanto a Nanci per uscire da quella discussione che avevo creato.
«Penso che tu debba cambiare atteggiamento! Non puoi fare quello che ti pare!» continuò Raffaella accanto a Ginevra.
La bionda aveva iniziato a piangere e da un lato mi sarebbe piaciuto alzarmi e abbracciarla.
Sapevo cosa provava, lo sapevo benissimo.
Non importava quanto le potesse fare male: lei voleva stare con lui, così come lo volevo io.
«Ok. Smettiamola. È Pasqua. Rilassatevi.» disse Stefano calmando le acque.
Riki annuì e sorrise a Ginevra. Si sedettero a tavola e lei ricominciò a raccontare tutta la loro storia d'amore. Riccardo invece continuava a guardarmi, fissarmi, studiarmi in ogni mio singolo gesto.
«Mi eri mancata.» disse d'un tratto Nanci.
«Sono sempre stata qui.» affermai io ridendo.
Lei scosse la testa.
«Solo quando c'è Riccardo tu sei veramente tu. Sorridente, con gli occhi lucidi e tutta agitata. È bellissimo vederti così Fede.» mi rispose Francesca più felice che mai. Le sorrisi e l'abbracciai forte a me.
Quando mi staccai alzai lo sguardo e, appena vidi riki, sorrisi. Mi sentivo davvero io. Mi sentivo bene.
STAI LEGGENDO
You are worth it all
Fanfiction[COMPLETATA] Riccardo: "Non c'è bisogno di dediche. Non c'è bisogno di grandi parole, non c'è bisogno di ripeterti in continuazione quanto io ti ami. Lo sai. Lo sai bene. Tu sei uguale a me, io sono uguale a te. Io mi rivedo in te, tu ti rivedi in m...