«A Pasqua andiamo a casa Marcuzzo.» disse mio papà mentre mangiavamo.
«C'è Riccardo?» chiesi nervosa.
«No.» rispose lui.
«E anche se fosse? Pensi che Riccardo non ci stia male? Che non sia innamorato di te? Federica, è un ragazzo! È normale che abbia qualche momento di..» lo bloccai subito.
«È normale?! Normale papà? È normale che io veda il mio ragazzo baciarsi con un'altra dopo che se n'è andato in America senza dirmi nulla? A me non sembra minimamente normale.» dissi quasi piangendo.
Mi alzai ed andai in camera mia. Come poteva dire che tutta questa situazione era normale? Non lo era per niente.
Qualche minuto dopo la porta di camera mia si aprì ed entrò Michele.
«Che ci fai qui?» chiesi sorpresa.
«Sono venuto a trovarti. Tua mamma mi ha detto che eri qui.» disse sorridendo.
«Ti ho mai detto di poter venire a casa mia senza però permesso?» chiesi più che nervosa.
Scosse la testa.
«Michele ma cosa ti salta in testa?!» urlai nervosa.
Mi alzai e chiusi la porta della camera.
«Beh dopotutto tra noi c'è qualcosa.» affermò lui dolcemente.
«Basta ok? Lasciami stare!» dissi nervosa scoppiando a piangere.
Lui scoppiò a ridere e poi si avvicinò piano piano a me. Mi prese dai polsi e mi strinse forte a lui.
«Non ti lascio andare. Sei tutto quello che desidero.» disse tenendomi forte.
Avrei voluto che quelle braccia fossero state quelle di Riki. Che i baci sulla testa fossero stati quelli di Riki. Che le mani che mi accarezzavano la schiena fossero state quelle di Riki. Non Michele. Gli volevo bene, era tanto bravo e caro con me ma io non potevo dire di essere innamorata di lui. Non potevo mentire.
Il mio cuore urlava un nome, ma non era quello di Michele. Urlava Riccardo Marcuzzo.
Eppure il suo non urlava il mio.
STAI LEGGENDO
You are worth it all
Fanfic[COMPLETATA] Riccardo: "Non c'è bisogno di dediche. Non c'è bisogno di grandi parole, non c'è bisogno di ripeterti in continuazione quanto io ti ami. Lo sai. Lo sai bene. Tu sei uguale a me, io sono uguale a te. Io mi rivedo in te, tu ti rivedi in m...