Come faccio senza di te?

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Nell'aria c'era molta tensione ed io sembravo l'unica a non capire che cosa stesse succedendo.
Riki era sempre molto imbronciato, Shady e Vittoria molto preoccupate e io...beh io sopravvivevo cercando di stare nel mio e non intromettendomi più di tanto nei loro problemi.
«Ciao ragazze.» dissi sedendomi a pranzo a tavolo con loro.
Erano spente, impassibili e non mi rispondevano.
«Hey?! Vi ho salutato!»
Niente.
«Shady?! Vittoria?!»
Mi degnarono di uno sguardo.
«Si può sapere cosa avete?» chiesi preoccupata trascurando la mia insalata colma di uova sode, olive, mais e mozzarella.
«Non abbiamo dei cavalieri per il ballo!» disse Shady addentando un pezzo di pollo.
«O meglio: quelli che vogliamo noi non ci invitano.» si corresse Vittoria torturando un piatto di purè.
«Devo parlarci io con Mike e Andreas?» dissi scherzando.
Incominciai a mangiare quando d'un tratto alzai lo sguardo e vidi Shady e Vittoria sorridenti con occhi a cuoricino.
«Sapete vero che stavo scherzando?» dissi ridendo.
«Eppure è un'idea perfetta!» mi rispose Shady incrociando le sopracciglia.
«No che non la è.» la corressi.
«Invece è perfetta fede! Dai, fallo per noi!» mi disse Vittoria.
«Posso provarci ma non vi prometto niente!» dissi scuotendo la testa.
Come potevano accontentarsi di tutto questo? Andreas e Mike erano come obbligati ad andare al ballo con loro.
Per lo meno grazie a quel pranzo avevo capito che l'aria per tutti era testa solo per una questione di inviti.
Chissà se qualcuno avesse inviato me?!
Mi diressi verso il cestino e svuotai il mio vassoio quando qualcuno mi cinse la vita da dietro e iniziò a darmi tanti baci sul collo.
Come non riconoscere quelle labbra?!
Mi voltai e lo strinsi forte.
«Ciao patato.» dissi accoccolandomi a lui.
«Pronta per il ballo?» mi chiese quando ci staccammo.
Scoppiai a ridere.
«Partendo dal presupposto che odio ballare in pubblico, nessuno mi ha ancora invitato.» dissi tornando al mio tavolo per prendere le mie cose.
«Beh a quello si può sempre rimediare. Posso chiedere a qualche mio amico! Magari a Mike o ad Andre.» disse sorridendo.
«A proposito di loro! Devi chiedergli di invitare Shady e Vittoria al ballo!»
Annuì alzando gli occhi al cielo.
«E tu con chi vai allora?» mi chiese ragionando.
«Non verrò Riko.» dissi uscendo dalla scuola.
«Come non verrai?»
Scossi la testa e aumentai il passo.
Era assorto nei suoi pensieri e lo vedevo quasi dispiaciuto.
«Senti Riccardo, non devi preoccuparti. Io me ne sto a casa bella tranquilla ok? Tu vai con Giulia e vi divertite per bene ok?» dissi rassicurandolo.
«Come posso divertirmi se so che tu sei a casa?» mi disse innervosito quasi piangendo.
Quanto era bello quando faceva così?
Mi avvicinai e gli misi le mani sulle guance.
«Sei così bello quando fai così.» ammisi sorridendo.
Fece un sorriso anche lui mettendomi le mani intorno alla vita e stringendomi sempre per abbattere sempre più distanza.
«Verrò basta che tu stia tranquillo.» dissi dandogli tanti baci sulle guance.
Le nostre bocche erano molto vicine e anche lui se ne era accorto eppure nessuno dei due avrebbe avuto il coraggio di allontanarle ma nemmeno di avvicinarle.
«Cosa stai facendo?!» urlò qualcuno rovinando quel magico momento.
Ci girammo e vedemmo Giulia colma d'ira e con gli occhi spalancati.
Di scatto ci separammo e lui si diresse verso di lei che gli tirò una sberla e poi se ne andò.
Aveva una manata sulla faccia e la se la toccava sfregandola.
«Vieni qui.» dissi preoccupata.
Lui scoppiò in lacrime, proprio come i bambini.
Gli accarezzai la guancia e cercai di rassicurarlo ma lui continuava a piangere.
«Perché continui a piangere?!» gli chiesi esasperata.
«Perché io non la amo e la sto prendendo solo in giro.» e poi se ne andò via lasciandomi spiazzata lì, sul marciapiede.

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