Eravamo ad un centimetro di distanza l'uno all'altra. Le nostre bocche si sfioravano. Il mio cuore batteva forte. Mi mancava il respiro.
«Sei sicuro della tu scelta?» gli chiesi dal nulla.
Riccardo mi guardò stranito.
«Sì che sono sicuro, sicurissimo Fede. Perché non lo dovrei essere?» mi chiese accarezzandomi il fianco. Mi spostai e mi sedetti su una panchina. Lui mi seguì e si sedette accanto a me.
«Non lo so. Non sei obbligato a stare con me. Puoi sempre finirla subito, io ti capirò. E poi io ci rimarrei meno male, credo.» affermai abbassando la stessa.
«Fede, perché io non dovrei volerti? Guardati! Sei splendida!» disse sorridendomi. Annuì. Lui mi diede un bacio sulla bocca e poi appoggiò la sua fronte sulla mia.
«New York è bella di sera.» affermai io sorridendo guardandomi intorno.
Lui confermò ciò che avevo detto. Sentivo il suo sguardo pesante sul mio.
«Che c'è?»chiesi d'un tratto.
«Niente.» disse lui guardando a terra.
Ci fu un attimo di silenzio.
«Voglio chiedere a tuo padre il permesso di sposarti.» affermò guardandomi negli occhi. Sorrisi. Non credevo alle mie orecchie. Lo presi dalle guance e lo baciai. Lo amavo, più d'ogni altra cosa. Quella sera tornammo a casa prima del solito, perché il giorno dopo saremmo partiti per tornare a casa, a Pessano. Salimmo le scale. Ci ritrovammo di nuovo davanti alla porta di camera mia.
«Buonanotte.» dissi mordendomi le labbra.
«Notte.» affermò lui dandomi un bacio a stampo. Rientrai dentro senza dire nulla.
Quella situazione mi imbarazzava. Dovevo ancora abituarmi al nostro "noi". Decisi di risalutarlo ancora una volta. Uscì fuori dalla mia camera e bisbigliai il suo nome per il corridoio. D'un tratto mi sentì spingere contro il muro con una passione tale da farmi venire le farfalle allo stomaco. Mi prese in braccio e mi portò in camera sua. Mi misi nel letto con lui e ci addormentammo anche se in stanza con noi, nell'altro letto c'era Luca.
«Ti amo Fede.» disse lui appoggiando la sua fronte sulla mia.
«Anche io Riccardo, anche io.» affermai sospirando. Era tutto quello che desideravo.
«Tu amandomi mi hai fatto il regalo più bello del mondo.» dissi facendo cadere qualche lacrima.
«Hey amore, non piangere. Io ti amo perché sei splendida lo sai.» mi rispose lui accarezzandomi la guancia. Annuì e lui mi strinse forte a lui. Ci addormentammo pesantemente tra le braccia di Morfeo pronti ad affrontare tutto e tutti perché sapevamo che quello che contava era essere insieme.
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You are worth it all
Fanfiction[COMPLETATA] Riccardo: "Non c'è bisogno di dediche. Non c'è bisogno di grandi parole, non c'è bisogno di ripeterti in continuazione quanto io ti ami. Lo sai. Lo sai bene. Tu sei uguale a me, io sono uguale a te. Io mi rivedo in te, tu ti rivedi in m...