Cos'è successo?

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Era una situazione estremamente imbarazzante. Certo, era il mio migliore amico ma non mi ero mai esposta così tanto a lui.
Ero rimasta molto colpita da quelle parole, era stato veramente toccante.
Avvicinò piano piano le sue labbra alle mie fino a farle coincidere perfettamente. Sembravano fatte apposta per essere congiunte.
Iniziamo ad approfondire il bacio. Un fuoco mi invase il petto e mi sentì trasportata da quella situazione fantastica.
Piano piano andammo verso il mio letto fino a caderci pesantemente.
Iniziò a baciarmi il collo facendomi venire i brividi lungo la schiena.
Mi sentì in paradiso. D'un tratto però un senso di colpa m'invase.
«Riccardo fermati!» dissi bloccandolo.
«C-che succede Fede?» mi chiese spaventato.
«Giulia.» affermai facendomi uscire le lacrime.
«So che è sbagliato Fede ma è anche sbagliato continuare a fingere quello che provo per te.» disse quasi piangendo.
«Se non vuoi andare avanti io...» lo interruppi baciandolo. Era tutto ciò che volevo e che desideravo.
Lui sorrise e potei sentire i suoi denti sulla mia bocca.
«Riccardo io però sono vergine.» affermai guardandolo negli occhi.
«Quindi non...» disse un po' mortificato.
«Ho solo paura. Non so cosa aspettarmi.» dissi con la voce spezzata.
«Ci sono io, ok?» affermò accarezzandomi la guancia.
Annuì.
Ricominciammo a baciarci. Andava cauto perché aveva paura di mettermi fretta. Sollevai i fianchi e mi sfilò le calze. Capovoltai la situazione e mettendomi sopra di lui. Ero a cavalcioni sopra di lui. Scoppiammo a ridere. Mi slacciò il reggiseno fino a sbatterlo fortemente a terra. Lui si sfilò i pantaloni perché si era accorto che io ero troppo imbarazzata per farlo. Poi mi prese dalla coscia e mi fece stendere di nuovo sotto di lui.
Quando fummo completamente nudi incominciammo a fare l'amore. Ero terrorizzata, tremavo e sudavo freddo eppure mi sentivo piena di gioia dentro. Ogni tanto ci scappava qualche gemito e per placarli ci baciavamo evitando di far svegliare tutti. Sentivo il suo respiro pesante, aveva il fiatone e mi guardava come mai mi aveva guarda. Ogni tanto mi chiedeva come andava e io annuivo e sorridevo cercando di non spaventarlo. Mi faceva malissimo eppure era il dolore più bello della mia vita. Finito di fare l'amore si buttò sul lato accanto al mio e ci addormentammo pesantemente abbracciati l'uno all'altra.
Il giorno dopo ci svegliammo sorridendo e guardandoci. Ci baciammo a lungo sorridendo e giocherellando.
Lui si alzò e io mi voltai per l'imbarazzo. Non ero ancora abituata a vederlo nudo.
«Dove vai?» gli chiesi sorridendo.
«Vado a casa di Andreas a farmi la doccia. Ci vediamo a scuola poi.» disse lui sorridendo.
Annuì.
«Ma cosa siamo ora noi?» gli chiesi chiudendo gli occhi. Avevo paura a sapere la risposta.
«Non lo so Fede. Io sono fidanzato con Giulia e non so più cosa fare. Dopotutto lei è la mia ragazza e...» lo bloccai.
«Mi hai usato vero? Ti sei divertito una notte e via giusto?» dissi innervosita.
«No Fede, ascolta...»
«Sparisci Riccardo!» affermai quasi urlando.
«Fede...» lo fermai di nuovo.
«Ho detto di andartene o mi metto a urlare!»
Uscì dalla finestra lasciandomi sola. Ero lì, tra le lacrime, con la pancia lacerata dal dolore.
Quando andai a scuola mi fu impossibile non raccontare tutto a Shady e Vittoria.
Erano scandalizzate.
«Non può essere stato così stronzo!» urlò Shady.
«Fede, Riki non fa le cose con il culo. Se l'ha fatto c'era un motivo!» disse Vittoria ragionando.
«Sì, quello di divertirsi una notte e poi lasciarmi come niente fosse!» urlai io piangendo.
Poco dopo arrivò Andreas e, facendo alzare Shady e Vitto, iniziò a parlarmi.
«Riccardo è venuto a casa mia e mi ha raccontato tutto.» affermò guardandosi le mani.
«Riccardo ti ama Fede, ho visto qualcosa nei suoi occhi. Devi solo dargli tempo.» continuò.
Lo fermai.
«Andreas a me non interessa più niente. Per me lui è morto.» poi mi alzai e andai in palestra dove si sarebbe svolta la partita di calcio.

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