Punizione

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Ero in punizione in seguito a una serie di brutti voti che avevo preso. Mia madre e mio padre non concepivano il fatto che io pensassi più a Riccardo che alla scuola. Mi avevano proibito di vederlo. Potevo solo andare a scuola e poi dovevo stare tutto il giorno a casa. Era difficile ma per il bene di tutti dovevo tenermi lontana da lui. Stavo male all'idea di comportarmi così perché Riccardo era tutto per me, seriamente. L'unica persona capace di farmi sentire meglio anche quando tutto fa davvero schifo.
«Ci ha chiesto perché lo eviti.» disse Vittoria mentre io e Shady bevevamo del succo.
«E noi gli abbiamo detto per una punizione dei tuoi genitori ma lui non ci ha creduto.» continuò Vittoria iniziando bere il suo succo.
«Perché non ci crede? Secondo lui io non lo amo?» affermai con le lacrime agli occhi.
Mi alzai e andai in corridoio. Dovevo fare due passi. Uscì dalla mensa e, senza nemmeno farlo apposta, lo trovai a terra con le mani sul viso.
Mi avvicinai a lui per vedere cosa aveva.
«Amore mio che succede?» dissi sedendomi accanto a lui.
Alzò il viso, piano piano, e mi guardò in faccia.
«Dopo quello che stai facendo mi chiedi anche cos'ho io?» disse lui urlando. Aveva gli occhi rossi e pieni di lacrime. Il viso era tutto rigato e continuava a piangere disperatamente. Mi sentì malissimo nel vederlo così.
«Riccardo ti prego non prendertela con me.» dissi iniziando a piangere anche io.
«Non me la devo prendere con te? Non ci credo alle tue balle Federica! Sparisci dalla mia vita.» poi si alzò e se ne andò lasciandomi lì, sola, in lacrime. Non riuscivo a muovermi. Mi aveva lasciata? Mi mancava il fiato e per un attimo credetti di essere morta. Ero immobile, non mi si muovevano né le braccia né le gambe. Mi sentivo un vegetale. Non era possibile. Lo avevo perso. Suonò la campanella e tutti gli alunni vennero in corridoio e, vedendomi in quelle condizioni, tutti si accorsero per aiutarmi.
«Vieni Fede.» disse Arianna prendendomi per mano. Andammo in bagno.
«Cosa succede?» mi chiese sciacquandomi la faccia.
«Mi ha lasciata Ari, devo sparire dalla sua vita.» dissi continuando a piangere.
«No, non può averlo detto.» affermò lei accarezzandomi la guancia. Annuì.
«L'ho perso senza nemmeno averlo avuto.» dissi fissando il pavimento.
Di scatto la porta si aprì ed entrarono Vittoria e Shady che mi avvolsero in un abbraccio.
«Stai tranquilla, si risolverà tutto.» dissero accarezzandomi i capelli. Non riuscivo nemmeno a parlare. Avevo perso il mio Riccardo per colpa dei miei genitori e non glielo avrei mai perdonato.
Quando tornai a casa non rivolsi parola a nessuno. Corsi in camera mia e mi ci chiusi dentro. Dormii per tutto il pomeriggio. Venni svegliata da un bussare insistente. Aprì la porta e trovai mio padre.
«Cosa vuoi?» chiesi innervosita.
«Noi usciamo a cena, vieni?» mi domandò sorridendo.
«No, sto a casa.» poi gli chiusi la porta in faccia e tornai sul letto. Stavo davvero male quella sera.

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