«Chi è?»
«Sono io.» Rispondo ansante.
Il cancellino si apre con un clic metallico ed io entro nel giardino della casa di mio fratello, correndo verso la porta e aprendola per sfuggire al sol leone di metà giugno.
«Ciao Anita!» Mi saluta lui dalla cucina.
«Ehi, che stai facendo?» Chiudo la porta di casa e vado verso mio fratello.
«Sto preparando la merenda.» Sorride voltandosi e mostrandomi, con un gesto della mano, la tavola imbandita piena di succo di frutta gelato, biscotti al cioccolato e bicchieri del servizio buono. «Ti ho visto particolarmente giù oggi e quindi ho pensato di tirarti su il morale.» Stringe lo strofinaccio che ha tra le mani e mi guarda aspettando che io dica qualcosa.
«Grazie Nic, lo apprezzo davvero tanto.» Vado ad abbracciarlo ma lo faccio goffamente perché, anche se i bambini mi hanno insegnato a farlo, sono in grado di farlo con loro nella figura di educatrice che abbraccia un bambino, non nella figura di sorella che abbraccia un fratello. Devo ancor fare pratica.
«Chiara non c'è?» Gli chiedo dopo essermi seduta al tavolo.
«No», risponde Nicola versandomi un po' di succo nel bicchiere, «è andate a fare shopping con sua mamma. Siamo solo noi.»
Credo che mio fratello abbia chiesto a sua moglie di andare da qualche parte per permetterci di rimanere soli in casa. Non me lo direbbe mai apertamente ma io conosco mio fratello e apprezzo il gesto spontaneo.
«Allora,» dice dopo aver mangiato un paio di biscotti al cioccolato «che ti succede?»
«Nulla.» Alzo le spalle sbocconcellando il mio biscotto. "Nulla", oggi, è la mia parola preferita.
«Anita.» Mi ammonisce lui guardandomi di sbieco.
Scuoto la testa. Mi vergogno a parlargli dei miei problemi con Olivia, Diego e Cesare. Così mi invento una scusa: «È Isabella: andiamo sempre meno d'accordo.»
Beve un goccio di succo e si asciuga la bocca con il dorso della mano.
«Non credo sia solo colpa di Isabella: eri triste già prima che lei facesse quella scenata a tavola. E poi sei abituata ai litigi con Isa. Dimmi che c'è, non farmi preoccupare.»
Abbasso lo sguardo. Sto in silenzio.
«Centra un ragazzo?» Chiede e il mio cuore martella nel petto.
«No.» Mormoro perché non è del tutto vero, quindi non gli sto dicendo una bugia.
«Sei preoccupata per qualche esame?»
«No, sto studiando per quelli, non sono preoccupata.» Ed è la verità, non penso agli esami da un po' perché ho altri problemi nella testa ultimamente.
«Hai litigato con Diego?» tenta di nuovo, mi sembra che stia giocando al lotto.
«No ... cioè sì, ma abbiamo risolto quindi è tutto a posto.»
«E allora?» Chiede avendo finito le opzioni.
Mi torco le mani sudate. Vorrei ma, nello stesso tempo, non vorrei.
«Ti puoi fidare, Anita.» Mi dice lui guardandomi negli occhi.
«Beh ...» mormoro «c'è una persona c-che forse mi interessa.» Evito di dire che si tratta di Olivia e che non è un ragazzo ma una ragazza perché non so ancora come reagirebbe al mio ipotetico orientamento sessuale.
«Ah sì?» Chiede interessato.
«Sì però beh, non credo di volere essere interessata a questa persona.» Sussurro abbassando lo sguardo. Ho paura che Nicola mi possa leggere in fronte la verità.

STAI LEGGENDO
Natura
RomanceÈ l'ultimo anno di Università e Anita, prima di potersi laureare in Scienze della formazione, deve fare tirocinio. Fa domanda in un asilo vicino al suo paese dove incontra Olivia una giovane maestra che, più delle altre, la aiuta in questo suo perco...