Mi sento un po' in colpa a nascondere la mia relazione con Olivia a tutta la mia famiglia ma, nello stesso istante, credo sia meglio così, per adesso: probabilmente glielo dirò quando il mio rapporto con Liv sarà più stabile e sicuro e quando io mi sentirò più forte e non così fragile ogni volta che mi guardo allo specchio.
A volte, sono sincera, quando siamo tutti insieme a tavola o sul divano a guardare la tv, quando Isabella è di buon umore e Nicola è insieme a noi, mi viene la tentazione di aprire la bocca e confessare tutto, di dire "ehi io sto con qualcuno, è una ragazza, si chiama Olivia e mi fa stare bene" ma, un secondo prima che io lo faccia, la mia mente mi mostra tutti gli scenari peggiori che potrebbero accadere se la mia famiglia sapesse della mia relazione e, allora, mi chiudo in me stessa buttando l'ago e il filo con i quali mi cucio le labbra. Questi film che la mente mi mostra gratuitamente, passano da mamma e papà che non mi parlano più a mamma e papà che, addirittura, decidono di disconoscermi perché non vogliono avermi nella loro famiglia. Non credo che avrebbero il coraggio di farmi una cosa del genere, mi vogliono bene e, anche se non hanno mai accettato di vedere coppie omosessuali, credo che cambierebbero idea se loro sapessero che lo sono io e sono sicura che non mi caccerebbero mai dalla mia casa. Ma, comunque, preferiscono aspettare perché non sono ancora pronta a rivelare al mondo chi sono realmente.
Mamma e papà sono contenti di vedermi saltellare per casa sempre con un sorriso sul viso e l'espressione rilassata perché il mio buonumore si espande da me a loro e in tutta la casa, creando una sorta di aura magica che non permette ai sentimenti negativi di neutralizzarci. Non lo permette nemmeno a Isabella che, tra le quattro persone che vivono sotto lo stesso tetto, è sempre a tratti arrabbiata e nervosa.
Credo che il mio buonumore sia dovuto al fatto che io stia accettando, pian piano, la mia vera natura e tutto questo grazie ad Olivia.
Anche mio fratello si è accorto del mio strano buonumore e questa mattina, prima della messa, ha deciso di venire in camera mia.
«Posso?» Chiede bussando alla mia porta aperta.
Io mi volto sorridendo mentre sono seduta alla scrivania aspettando che lo smalto che ho appena messo sulle unghie mi si asciughi.
«Certo, vieni.» Mormoro.
È la prima volta che riusciamo a strare da soli da quando, quel sabato, sono andata a casa sua per chiedergli consiglio e mi sento un po' imbarazzata perché Nicola ha visto lo scorcio che si è aperto nel mio muro e, attraverso le lacrime, ha scorto un pezzetto della mia anima. E io non sono abituata a farmi vedere per chi sono realmente.
È passato un mese da quel giorno. Non ci vediamo da soli da allora perché io sono stata molto impegnata con la stesura della mia relazione finale da inviare alla Bizzaglia e a preparare un esame che ho sostenuto brillantemente questo venerdì, portando a quota due gli esami che, ancora, mi mancano per potermi laureare in tempo quest'inverno; inoltre ogni momento libero che ho lo passo con Olivia e il rapporto con mio fratello, purtroppo, è stato un pochino accantonato, anche se sono intenzionata a recuperare il prima possibile.
Nicola entra chiudendosi la porta alle spalle permettendoci, in questo modo, di poter essere completamente sinceri l'uno con l'altra, perché io so che, tra poco, appena troverà il coraggio o il momento opportuno, mi chiederà qualcosa riguardo alla mia esplosione di sabato scorso, e si siede sul mio letto, iniziando a giocherellare con il peluche che ci sta sopra.
«È bello vederti.» Affermo sorridendo.
«Già.» Annuisce lui. «Sei sparita ultimamente: il mio mobile dei dolci sente la tua mancanza.»
Mentre giocherella, mi alzo dalla scrivania e, dopo aver controllato la situazione dello smalto, inizio a farmi una coda alta e a usare la ciambella per legarmi i capelli in uno chignon: ieri sera sono tornata a casa tardi e non ho fatto in tempo a lavarmi i capelli, così sono costretta a raccoglierli per non mostrare troppo che ho i capelli sporchi.

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Natura
RomanceÈ l'ultimo anno di Università e Anita, prima di potersi laureare in Scienze della formazione, deve fare tirocinio. Fa domanda in un asilo vicino al suo paese dove incontra Olivia una giovane maestra che, più delle altre, la aiuta in questo suo perco...