Lo ammetto: sono una persona abbastanza nervosa e agitata, che scatta come una molla anche per un nonnulla e lo fa anche con le persone che più le stanno a cuore.
Sono anche lunatica e permalosa: i periodi in cui sono felice e salto come un grillo si alternano ai periodi in cui sono buia e gelata e sono seria come una formica.
È difficile avere a che fare con me, a volte litigo con me stessa perché non mi sopporto nemmeno io e spesso mi chiedo come riescano a sopportarmi le persone che devono avere a che fare con me quando sono nel periodo buio della luna.
Ma, da quando ho iniziato il tirocinio, sono molto più serena.
Mi capita raramente di svegliarmi arrabbiata e, invece, mi capita molto più spesso di sorridere sempre.
Non mi pesa svegliarmi presto al mattino, prepararmi e guidare una ventina di minuti per tre giorni alla settimana; mi sembra di respirare con i polmoni puliti ogni volta che entro in quella scuola e mi circondo di bambini; adoro essere presa in considerazione quando le maestre mi chiedono consigli riguardo al cosa fare in una determinata situazione, mi fa sentire importante e apprezzata ma, soprattutto, mi sento amata quando i bambini, dal nulla e di punto in bianco, vengono da me, mi chiamano "maestra Anita" e mi abbracciano dicendomi che mi vogliono tanto bene, con quella loro spontaneità e innocenza che li caratterizza. E il mio cuore, in quei momenti, inizia ad agitarsi e a pompare, i miei occhi si illuminano e il sorriso albeggia spontaneo sul viso.
Sono una ragazza amata, non posso dire il contrario: i miei genitori tengono me e i miei fratelli su un palmo della mano e non ci fanno mai mancare nulla, Nicola mi protegge in ogni situazione e anche Isabella, a modo suo, mi vuole bene, inoltre, anche se non ho moltissimi amici perché amo la solitudine e la tranquillità e sono molto selettiva nei confronti delle persone che devono condividere con me una parte di vita, ho Diego che mi tratta benissimo e mi fa sentire importante in ogni cosa che facciamo, sia essa legata all'università o meno. Non potrei chiedere di meglio.
L'amore non mi manca, so che le persone che ho accanto mi vogliono bene ma non sono abituata a ricevere queste dimostrazioni d'affetto gratuite perché noi l'affetto lo proviamo ma non ce lo dimostriamo mai apertamente.
Le prime volte che mi capitava di essere abbracciata da uno dei bambini, infatti, l'unica cosa che sapevo fare era abbracciarli a mia volta goffamente e rispondere un "grazie" spaesato al loro "ti voglio bene". Ora, dopo quasi tre settimane di tirocinio, mi sono abituata ai loro braccini intorno alle mie gambe o al mio collo e riesco a regalare loro un abbraccio degno del suo nome e a rispondere "anche io" alle loro parole. Se dovessi spiegare a parole che cos'è la felicità, direi che è questa.
Quando torno a casa il pomeriggio, anche se mi sento stanca dopo aver fatto otto ore a scuola, mi sento bene e soddisfatta del mio operato perché quello che faccio mi piace e amo la persona che sono quando interagisco con i bambini e imparo a svolgere ciò che, tra qualche tempo, diventerà il mio lavoro.
Vorrei scrivere tutto ciò nel mio diario di bordo, che la professoressa Bizzaglia pretende di ricevere ogni due settimane, ma credo che a lei non interessi minimamente ciò che provo, ciò che sento o come mi sento migliore da quando sono circondata costantemente dai bambini.
Per cui mi limito a scrivere ciò che faccio durante la giornata, come reagiscono i bambini durante le varie attività e come giocano tra di loro durante il momento del gioco libero. Scrivo tutte le osservazioni che, nella giornata, mi annoto sul quaderno che ho sempre attaccato alla mano per paura di perdere tutte le informazioni importanti che registro.
A volte inserisco qualche nozione estrapolata da uno dei libri che devo leggere per completare la relazione finale e, a volte, inserisco una citazione copiata sempre da uno di questi libri, per cercare di dare un tono formale al mio elaborato.

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Natura
RomanceÈ l'ultimo anno di Università e Anita, prima di potersi laureare in Scienze della formazione, deve fare tirocinio. Fa domanda in un asilo vicino al suo paese dove incontra Olivia una giovane maestra che, più delle altre, la aiuta in questo suo perco...