«Dov'è andata Olivia?» Chiede mio fratello imbucandosi nella camera seguito, subito dopo, da Chiara.
«È andata a casa.» Mormoro. «O almeno credo.»
«Come mai? Credevo si sarebbe fermata a cena, era da tanto che non vi vedevate e pensavamo vi avrebbe fatto piacere.» Mormora Nicola con le sopracciglia corrucciate.
«No.» Mi limito a sospirare.
Vedo Chiara che lancia un'occhiata a Nicola e lui annuisce chiudendo gli occhi e passandosi il pollice e l'indice sopra le palpebre.
«Vi abbiamo sentite urlare.» Ammette Chiara sedendosi sul letto e accarezzandomi un ginocchio. «Tutto bene?»
«Ci siamo lasciate.» Dico senza un minimo di emozione nella voce.
Chiara si volta verso Nicola che, al contrario di sua moglie, è rimasto appoggiato alla parete vicino alla porta. Vedo lo sguardo dispiaciuto di mio fratello mentre scuote la testa.
«Anita, perché?» Chiede con tono di disapprovazione.
Faccio spallucce e rivolgo i lati delle labbra all'ingiù, in una smorfia leggermente triste ma, soprattutto, indifferente, come se non me ne importasse nulla. «Va bene così.» Mormoro.
«No, Anita, non va bene così. Dimmi perché vi siete lasciate.» Mio fratello si stacca dalla parete e cammina a passi lunghi verso il letto.
Lo guardo e sto in silenzio facendo, di nuovo, spallucce.
«Cioè ma dimmi te se è normale il tuo comportamento: ti sei fatta cacciare di casa per lei e, ora, non vuoi più starci insieme.»
È arrabbiato ma non capisco perché. In fondo, non è lui che è stato lasciato e non è lui che ha dovuto lasciare qualcuno che ama. Non capisco tutta questa ira nei miei confronti.
Chiara tossicchia e gli lancia un'occhiata torva. «Posso stare un attimo da sola con tua sorella, per favore?» Chiede gentilmente a Nicola.
Lui alza gli occhi al cielo, sbuffa e, dopo due secondi, acconsente uscendo dalla mia camera e sbattendo la porta.
«Lo devi scusare:» dice lei tornando a guardarmi «è solamente preoccupato per te.»
«Sto bene.» Dico con voce tagliente.
«Non è vero e lo sai anche tu.» Inclina la testa e mi accarezza la gamba.
«Chiara, non mi va di parlarne.» Punto gli occhi nei suoi facendole capire che desidererei essere lasciata da sola.
Lei sospira. «Fammi solo capire perché l'hai lasciata e poi giuro che ti lascio in pace, me ne vado e impedisco a tuo fratello di entrare.»
Mi mordo il labbro. Vorrei parlargliene ma non so se è opportuno che io lo faccia. La verità è che mi sono costruita un bel castello con pareti spesse, ho scavato un gran bel fossato ampio e alto e vi ho lanciato dentro dei coccodrilli con denti affilati e aguzzi. Io, in questo castello, sono nella torre più alta, quella senza porta e nella quale nessuno può entrare. Al di fuori del castello, stanno tutti i sentimenti che io provo per Olivia. Dentro la mia torre, invece, c'è solo apatia. E io so che se dovessi permettere a Chiara di prendere la barca, entrare nel castello e arrampicarsi sulla torre per entrare dalla mia finestra, insieme a lei farei entrare anche tutti i sentimenti dai quali sto cercando di scappare per proteggermi.
«Fammi un po' di posto.» Mi dice rompendo il silenzio e mettendosi sotto le coperte insieme a me, dopo essersi spogliata le scarpe.
Io mi sposto di lato e la accolgo al mio fianco, dividendo il letto con lei e sentendo il calore del suo corpo.
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Natura
Roman d'amourÈ l'ultimo anno di Università e Anita, prima di potersi laureare in Scienze della formazione, deve fare tirocinio. Fa domanda in un asilo vicino al suo paese dove incontra Olivia una giovane maestra che, più delle altre, la aiuta in questo suo perco...