<<Com'è stato il tuo primo approccio con il sonno dei bambini?>> Mi chiede.
Era la prima volta che entravo nella sala della nanna per aiutare le maestre a far addormentare i bambini. <<È stato rilassante, devo essere sincera.>>
<<Lo so, infatti io adoro quando tocca a me farli addormentare perché, finalmente, ho un attimo di silenzio e respiro.>> Ammette lei.
<<Veniva voglia anche a me di sdraiarmi su una brandina e dormire.>> Le confido un po' scherzando e un po' dicendo sul serio.
Olivia mi prende a braccetto e avvicina le labbra al mio orecchio, permettendomi, così, di sentire il suo fiato caldo sul collo. Mi viene la pelle d'oca. <<Ti dico un segreto ma non dirlo a Martina, mi raccomando: qualche volta io l'ho fatto.>>
<<Che cosa?>> Chiedo vorace di conoscere ogni dettaglio di ogni segreto che Olivia sceglie di confidare a me e non a qualcun altro.
<<Sdraiarmi su una brandina vuota e sonnecchiare mentre i bambini dormivano.>>
<<Sul serio?>> Mi scosto leggermente da lei e la guardo negli occhi per capire se mi sta prendendo in giro o se, invece, l'ha fatto veramente.
Lei, per tutta risposta, mi fa l'occhiolino sorridendo e io la invidio perché io non sarei in grado di farlo: penserei a mille cose che mi impedirebbero di stare rilassata, come "E se mi scoprono? E se i bambini si svegliano? E se si fanno male? E se escono dalla sala?" e non riuscirei nemmeno a stare sdraiata senza dormire. Invidio a Olivia il suo essere così istintiva e menefreghista per quanto riguarda il giudizio altrui.
<<Va bene se ci mettiamo qui nel salone a lavorare? Così sento se i bambini si svegliano e posso tornare da loro.>> Mi chiede.
Nel suo essere istintiva e menefreghista,però, è anche intelligente e matura perché sa che non è prudente lasciare i bambini completamente da soli, anche se stanno dormendo e, solitamente, non ci sono pericoli. Vorrei tanto essere come lei.
Aiuto Olivia a prendere i cartelloni, matite, gomme, tempere e pennelli che ci servono per poter completare le decorazioni per la festa di fine anno e, poi, ritorniamo in salone e ci stendiamo per terra insieme a tutti i nostri materiali.
<<Che cosa devo fare?>> Chiedo appoggiando il mento alle mani mentre sono sdraiata a pancia in giù.
<<Com'è la tua calligrafia?>> Mi chiede prima di rispondermi.
Io storco il labbro e chiudo gli occhi. <<Hai presente una gallina che scrive? Ecco, peggio.>>
Olivia si morde il labbro e sorride. <<Okay va bene allora facciamo che io scrivo e poi tu colori, d'accordo?>>
Annuisco grata perché non mi costringe a mostrarle la mia pessima creatività.
Olivia si mette subito all'opera. Anche lei è a pancia in giù, ogni tanto muove le gambe in su e in giù e si sposta il ciuffo biondo dagli occhi. È concentrata e la sua espressione cambia: il suo sguardo non è più sorridente e solare ma diventa leggermente rabbuiato e aggrottato; le labbra sottili sono strette nei denti e,a volte, fa uscire la punta della lingua ai lati delle labbra, come se questo la aiutasse a concentrarsi meglio. La fisso cercando di non farmi scoprire. Mi piace guardare il suo viso.
<<Che cosa hai scritto?>> Le chiedo quando si mette a sedere sul pavimento e si stiracchia portando le braccia verso l'alto. <<È una frase del libro che abbiamo letto quest'anno nelle classi: Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare.>> mi dice scrocchiando il collo da un lato e dall'altro.
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Natura
RomanceÈ l'ultimo anno di Università e Anita, prima di potersi laureare in Scienze della formazione, deve fare tirocinio. Fa domanda in un asilo vicino al suo paese dove incontra Olivia una giovane maestra che, più delle altre, la aiuta in questo suo perco...