«Oh mio Dio», dice guardandomi, «sei uno schianto!»
Le poso un bacio delicato sulle labbra perché non voglio rovinarmi il rossetto.
«Grazie.» Mormoro stringendomi nelle spalle. Sono sempre un po' a disagio quando la gente mi fa un complimento, chissà poi perché, è così bello sentirsi apprezzati anche dagli altri. «Anche tu sei bellissima.»
Olivia sorride e fa una giravolta su se stessa, permettendomi di guardarla in tutta la sua bellezza: ha un paio di pantaloni a vita alta bianchi che le fasciano alla perfezione le gambe magre e una camicetta sbracciata azzurra che riprende il colore dei suoi occhi, facendoli brillare ancora di più. Si è messa un velo di mascara sulle ciglia e si è pettinata indietro i capelli, rendendo libero il suo viso.
«Trovi?» Mi chiede sorridendo. Sa perfettamente di essere bella ma le piace sentirselo dire.
È ancora a piedi nudi, il che mi fa capire che non è ancora pronta per andare da sua madre e sono contenta del suo ritardo perché, in questo modo, ho tempo di prepararmi un attimo psicologicamente, insieme a lei.
«Ho fatto un dolce per tua mamma e Giancarlo.» Le dico alzando la vaschetta ricoperta dalla carta stagnola.
«Uh, buono, che cos'è?» Chiede sfregandosi le mani come una mosca che svolazza su un vaso di miele.
«Un semplice tiramisù.»
«Ah.» Mormora Olivia prendendo il mio dolce e appoggiandolo nel frigorifero per evitare che si sciolga e si rovini, «Mia mamma è intollerante al lattosio e Giancarlo è vegano, quindi mamma non può mangiare latte e Gian non mangia derivati del latte o uova, mi spiace.» Alza le spalle e mi fa crollare il mondo addosso.
In che senso la sua famiglia non mangia latticini? Mi sento mancare la terra sotto ai piedi: ci avevo messo il cuore per fare questo dolce e, inoltre, non volevo presentarmi a casa loro senza nulla, mi sembra di essere una maleducata.
«Vado ... vado in una pasticceria a comprare qualcosa senza latte e senza uova. Ci metto un attimo, davvero.» Inizio a cercare le chiavi della macchina nella borsa e spero di avere abbastanza soldi per poter comprare qualcosa di buono che possa sostituire il mio tiramisù.
«Anita.» Mi chiama Olivia ma io non la ascolto.
«Ma perché non mi hai detto che mangiano solo determinate cose? Avrei fatto qualcos'altro, Olivia!»
Sento le sue braccia che mi bloccano, sento le sue labbra sulle mie e la sua lingua che si fa strada nella mia bocca. La accolgo ricambiando il bacio.
«Stavo scherzando.» Mi sussurra scoppiando a ridere.
«Sei pazza?»
«No, tu sei pazza: ti devi rilassare.»
Mi regala un altro bacio e, poi, mi pulisce, con due dita, le sbavature di rossetto che ha contributo a creare.
«Non sono scherzi da fare scusami!» La riprendo ma mi compare, comunque, un sorriso involontario sul viso, anche vorrei rimanere arrabbiata con lei almeno per trenta secondi perché, col suo stupido scherzo, mi ha fatto perdere dieci anni di vita.
«L'ho fatto per calmarti, tesoro.» Mi pizzica la guancia.
«Quindi il tiramisù va bene?» Chiedo timidamente cercando di capire se devo seriamente andare a comprare qualcosa in una pasticceria vegana.
Olivia annuisce sorridendo teneramente, poi mi fa una carezza sulla guancia e mi bacia la fronte.
«Vieni con me.» Mi chiede correndo in bagno. «Devo finire di truccarmi.»

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Natura
RomanceÈ l'ultimo anno di Università e Anita, prima di potersi laureare in Scienze della formazione, deve fare tirocinio. Fa domanda in un asilo vicino al suo paese dove incontra Olivia una giovane maestra che, più delle altre, la aiuta in questo suo perco...