Lasciai Lou con mia madre sul divano a parlare e salii di sopra per farmi una doccia. Mi stavo chiedendo per quale motivo mia mamma non avesse ancora preparato la cena e conoscendola sarebbe dovuta essere ai fornelli già dalle 16, ma era tranquillissima sul divano con il mio ragazzo a blaterare.
Entrai velocemente nella doccia calda e mi lavai, uscendo con un'acciugamano attorno al mio esile corpo, mi accorsi che Lou era in camera mia.
"Woooow" Disse tutto d'un fiato.
"Ma non eri giù tu?" Commentai notando di essere diventata rossissima.
"Ehm, si ritorno giù." Non mi guardò nemmeno in volto e scese le scale per ritornare in salotto.
Aprii l'armadio ma non sapendo cosa mettermi, chiusi la porta, misi solo l'intimo e mi sedetti sul letto.
Mi accorsi di un tessuto morbido sotto il mio sedere diverso dal mio piumone; così mi alzai e diedi un'occhiata. Mi ero seduta su un vestito stupendo.
Avevo gli occhi esterrefatti. Non potevo credere ai miei occhi, era blu elettrico, corto fin sopra le ginocchia, così aderente che avrebbe fasciato perfettamente il mio corpo. Lo provai subito.
Scesi le scale frettolosamente e corsi fra le braccia di Lou per ringraziarlo.
Lui ne fu compiaciuto e mi rispose che il vestito mi calzava a pennello. Sembrava esser stato cucito apposta per me.
Mia mamma mi prese per una mano e mi fece girare su me stessa dicendomi "E il mio regalo? Pensi che me ne sia dimenticata? Vai in camera tua e guarda sotto il letto."
Salii nuovamente le scale contentissima. Aprii la porta e mi catapultai sotto il letto. Trovai una scatola bianca, la aprii e dentro c'era una paio di tacchi. Stupendi. Neri e alti come piacevano a me, li indossai subito.
Ritornai giù per le scale, Louis mi aspettava all'ultimo gradino. Mi prese la mano con un "È splendida signorina". Non pensavo di essere così bella con un vestito e un paio di tacchi vertiginosi.
Li ringraziai calorosamente per poi venire a sapere che la cena non ci sarebbe mai stata.
"Ma come? E cosa si fa stasera?" Chiesi perplessa.
"Sapevamo tutto sia io che tuo padre che Louis ti avrebbe portata in bel posto. Così loro due si sono già conosciuti stamattina mentre tu dormivi."
"E dove mi porta Mr Tomlinson?"
Lo guardai con sguardo di sfida e lui ricambiò:"Vai a prepararti per bene e non preoccuparti, lo so io dove portarti."
Gli lasciai un bacio sulla guancia e andai ad occuparmi del trucco e parrucco. I capelli li lasciai sciolti sulle spalle con i boccoli alle punte, misi il mascara, la matita nera nella lima inferiore del mio occhio e per finire un filo di rossetto rosa che sapevo che a Lou facesse impazzire.
Scesi le scale sentendomi una diva da cinema, il mio ragazzo era uno splendore pazzesco. Lo trovai che indossava un paio di jeans aderentissimi neri, una camicia bianca che aderiva perfettamente ai suoi pettorali, un gilet sopra color celeste e i capelli stavolta all'ingiù lasciando cadere dei ciuffi sugli occhi.
"Amore ma s-sei bellissimo"
"Mai quanto te tesoro"
Mia mamma ci intimò di muoverci altrimenti avremmo incontrato coda per strada. Così uscimmo dalla casa per salire sulla sua auto. La sua Cabriolet bianca ormai conoscitissima da me, la amavo.
Lou mi posò una mano sul ginocchio con una delicatezza tale che ne rimasi sbalordita e partì dicendomi che avremmo cenato in un bel ristorante.
Dopo 20 minuti circa arrivammo a destinazione. Era bellissimo. Il ristorante più caro della città, e altrettanto lussuoso. Al suo interno i tavoli erano di una forma circolare con delle tovaglie rosse e dei fiori all'interno di vasi decorati a mano.
La luce era soffusa. Non avevo mai visto un ristorante così bello.
"I signori Tomlinson" Ci annunciò entrati nella Hall.
"Prego" Ci fece segno di seguirlo il cameriere vestito con un gilet nero in tinta ai pantaloni, una camicia azzurrina e un cappello simpatico sulla testa.
Ci fece accomodare in una sala con le pareti bianche ma delle luci riflettevano cerchietti rossi sul bianco della stanza. Era un'atmosfera romantica.
La sala era isolata rispetto gli altri tavoli, ma c'erano altri due tavolini da due persone sparsi per quella stanza.
Lou si fermò di scatto.
"Amore?"
Non ricevetti nessuna risposta.
Che gli era preso? Scrutai verso la sua visuale. Stava fissando una coppia di fronte a noi. Si vedeva una ragazza bionda, occhi castani. Insomma bellissima; il ragazzo davanti a lei, era girato di schiena. Aveva i capelli ricci e castani, vestito con una camicia e una giacca sportiva. Notai che aveva dei piedi giganti dentro a degli stivaletti beige.
"Louis?" Lo richiami nuovamente.
"Chi è quella donna? È una tua ex? Oi?"
Lo spintonai per attirare la sua attenzione un po' ingelosita.
Subito distolse lo sguardo dai due e mi fece accomodare al tavolo.
"No, non è lei che mi preoccupa. Vado un attimo in bagno, aspetta qui ok?" Mi lasciò un leggero bacio sulle labbra e notai che stava sudando freddo.
Non capivo cosa gli stesse succedendo ma ero sicura che dopo aversi dato una sciacquata alla faccia, sarebbe ritornato come nuovo e pronto per festeggiare il mio compleanno più bello di sempre.
STAI LEGGENDO
What the destiny deserves to us? [LARRY]
RomanceÈ una storia, inventata così, in piena notte. Narra di un amore nato per puro caso, nel bel mezzo di una situazione poco piacevole per fare nuove conoscenze. Il destino a volte ti mette in tavola delle carte che fai fatica a decifrare a primo impat...