#PovDiLouis
"I signori Tomlinson?"
"Noi" Rispose Jay all'infermiera che ci chiamò. Io, con in braccio Liz ancora dormiente, e mia madre ci alzammo dalle rispettive sedie; poi guardai Harry ma era ancora seduto.
"Non vieni?"
"Non sono un Tomlinson"
"Perché tu hai Stile"
"Louis, ti prego ahahahahahah"
"No okay, la smetto però tu alzati e vieni!"
"Agli ordini capo"Entrammo nella stanza, troppo bianca per i miei gusti, e aspettammo di essere raggiunti dal dottore; intanto svegliammo la piccola Lizzie che ovviamente iniziò a dimenarsi sul lettino ma si tranquillizzò poco dopo per merito di Harry che la prese in braccio e le canticchiava una canzone.
Quel ragazzo era magico. Solitamente per tranquillizzarla, ci volevano 10/15 minuti invece lui, pouf una canzoncina e smise di piangere, aw il mio tesoro. Li guardavo come farebbe un padre orgoglioso del proprio figlio che gioca a calcio: sì, ero orgoglioso di loro, di Harry.
"Eccoci qui, salve salve" Ci diede la mano il dottore, un uomo sulla quarantina circa, già con i capelli grigiastri, occhi azzurri, alto e ispirava fiducia: il che significava che mia sorella era in ottime mani o per lo meno, sembrava che lo fosse.
"E tu dovresti essere la piccola Lizzie Tomlinson, giusto?"
Lei annuì ancora in braccio ad Harry.
"Vieni qui che ti controlliamo la gola, le tonsille e i bronchi"
Liz scrollò la testa e strinse di più Harold.
"Sta' buona e lascia il tuo papà, ti visito soltanto bellissima"PAPÀ? AW, HARRY MIO MARITO. ODDIO
'Louis, Terra chiama Louis, svegliati'
'Oh eccola, sai non mi sei mancata per niente'
'Dici così perché sei invidioso che io viva dentro di te e possa leggere diciamo nel pensiero'
'Sei appena arrivata e già non ti sopporto più, coscienza dei miei stivali'
'Quello che indossa stivali è Harry'
'Oh ecco da chi ho preso per le battute squallide'Intanto che mi persi nei miei pensieri, Liz si era calmata per fortuna e il dottore riuscì così a visitarla.
"No, non ha nulla ai bronchi per fortuna. Adesso Lizzie fai 'aaaa' così ti controllo la gola"Noi sorridemmo e la piccola obbedì.
"Eh già, come sospettavo, ha solamente le placche in gola, sono molto gonfie quindi le salirà sicuramente la febbre, ma non spaventatevi se sarà alta, è normale" Disse rivolgendosi ad Harry; come se fosse il padre o fratello o parente."Puoi farle del latte e metterle del miele, le farà bene alla gola, ma non esagerare perché fa male dopo un po'"
"Oh si lo so ma ehm io.." Cercava di dire di non essere il padre, ma noi non lo aiutammo; era divertente.
"Sisi dovresti saperlo,ma sai essendo un giovane padre e vedo, senza madre... Ops scusa non volevo, perdonami"
"No no ahahahah stai tranquillo, non sono il padre della piccola Liz, sono un amico di famiglia"
"Ah" Il dottore arrossì e si scusò con tutti noi, poi aggiustammo i gradi di parentela o ce ne andammo fissando un altro appuntamento per la settimana successiva."Papà, papà, papà ahahahahah"
"Zitto Louis ahahahah"
"No ma poi era straconvinto!" Disse divertita mia mamma.
"Eh e grazie per avermi aiutato, mamma mia quanto era imbarazzante"
"Dai Harry, hai avuto la prima esperienza dai ahahahah"
"Ma scemo ahahaha"Salimmo ridendo, ancora, sull'auto per ritornare a casa dove avevamo lasciato le altre mie sorelle ed Ernest con Anne. Chissà se la casa fosse andata a fuoco oppure stessero facendo i bravi. Con tutte quelle donne, Ernest di sicuro era contento oppure era già stufo ahahahah.
***
"Harry, devo parlarti, non è che potresti venire un attimo in camera mia?"
"Certo, arrivo" Lasciò Doris sul divano a guardare i cartoni animati insieme ad Anne, le lasciò un bacio sulla guancia e mi seguì.Dovevo assolutamente parlargli della situazione che sarebbe iniziata da li a poco e se volesse dire la verità a tutti oppure vivere nella menzogna: dovevamo decidere insieme il da farsi. Entrammo nella mia camera, chiusi la porta e gli feci segno di sedersi sul letto.
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What the destiny deserves to us? [LARRY]
RomanceÈ una storia, inventata così, in piena notte. Narra di un amore nato per puro caso, nel bel mezzo di una situazione poco piacevole per fare nuove conoscenze. Il destino a volte ti mette in tavola delle carte che fai fatica a decifrare a primo impat...