Chapter 36

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#PovDiLouis
Nella mia camera rimbombavano solo i miei pensieri; quanto avrei voluto piangere e rompere ogni oggetto che avessi avuto davanti, ma dovevo contenere la rabbia e l'odio che provavo verso me stesso. Mi mettevo sempre nei casini, non sapevo mai stare tranquillo con una persona al mio fianco, mai.

Anche quando ero piccolo e i miei si erano separati, non volevo stare solo con un genitore, benché li volessi tutti e due girare per la casa. Così finsi di stare male e loro si preoccuparono portandomi in ospedale. Lì, davanti a tutti, iniziarono a litigare perché mia madre dava la colpa a mio padre perché non si era preso più cura di me è viceversa.

Insomma avevo messo su tutto sto casino perché odiavo stare con una persona sola, anche se amavo più di me stesso mia madre, con la quale vivevo. Ma volevo soltanto che loro due si amassero realmente stando insieme a me...tutti e due.

Ma adesso non era la stessa e medesima situazione: non potevo giocare con due cuori, non potevo farli soffrire per la mia poca lucidità nel scegliere, ma ho sempre odiato le scelte...quando andavo a scuola ad ogni verifica a crocette, su due opzioni, mettevo sempre quella sbagliata.

Sempre. E stavolta dovevo darmi una svegliata, dovevo capire realmente quello che volevo fare e per fare ciò avevo bisogno di tranquillità. Senza nessuno, senza telefono, senza un minimo rumore.

Andai in bagno per aprire l'acqua della doccia nella quale mi sarei infilato appena si fosse riscaldata. Così facendo, mi tolsi le scarpe, mi spogliai ed entrai.
I vetri della doccia erano appannati per via del calore, così disegnai, in malo modo, un aereo.

Sì, avevo bisogno di cambiare aria, di partire per chissà dove per un po' di tempo per pensare al mio futuro e chi sarebbe stato con me per sempre. Avevo due scelte: Harry o Hannah e dovevo scegliere nel minor tempo possibile prima che la faccenda sarebbe diventata sempre più critica.

Dopo 15 lunghissimi minuti, uscii e indossai il mio accappatoio preferito; entrai in camera mia e cercare una tuta comoda da mettere. Riguardai l'ora ed erano le 19:20.

Mi asciugai, per modo di dire, i capelli con l'asciugamano e scesi al piano di sotto da dove si sentiva un profumino che metteva appetito.
"Che prepari di buono mamma?"
"Oh ce l'hai fatta! Stasera si mangia purè di patate"
"Che buono, mi fai già leccare i baffi ahahahah"
"Meglio così" Le sorrisi e andai ad apparecchiare.

***
"Oddio che buono! Il più buon purè mai mangiato, mi mancava la tua cucina mamma!"
"Vedi quali sono gli svantaggi di fare il cantante? Che stai lontano da casa e ti perdi queste prelibatezze ahahahah"
"Mmmm allora lascio la band ahahah" Mia madre riusciva sempre a strapparmi un sorriso nonostante non ne avevo proprio voglia. Eppure, un velo di tristezza si vedeva comunque e mia mamma se ne accorse.

"Tesoro, va tutto bene?"
"No mamma, per niente.."
"Ne vuoi parlare? Sono pur sempre tua madre e sai che ti ascolto"
Mandai giù un boccone di pane e continuai: "Si per favore, ho bisogno di parlarne con te mamma"
"Dimmi pure Lou"

Le raccontai tutto: della prima volta che incontrai Hannah, di tutte le sorprese che ci siamo fatti, che l'avevo spinta con l'audizione ad XFactor e che proprio lì, tutto si distrusse come un castello di sabbia a contatto con il vento che in questo caso, prendeva il nome di Harry.

"No aspetta, Harry? Harry ti ha baciato?"
La sua faccia mi lasciò intendere ciò che avesse pensato.
"Si mamma, Harry...."
"Ah e-e tu?" Ma perché tutti si comportavano come il quadro dell'urlo di Munch?
"E io ho fatto altrettanto fino a quando Hannah non ha aperto la porta e ci ha visti"
"Povera ragazza..."
"Già, e adesso mi odia, cioè fa benissimo. Ma il fatto che più non riesce ad accettare è che io me ne sia andato per Harry e che le avessi promesso che non l'avrei mai fatta soffrire eppure..."
"Ma il tuo cuore cosa dice?"
"Non lo sa, nemmeno io so cosa voglio"

What the destiny deserves to us? [LARRY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora