Chapter 18

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"Prego signorina Amy, a lei"

Quelle parole mi stavano frastornando la mente, non ne potevo più di tutta quell'ansia. Volevo varcare quel maledetto portone e cantare, far vedere le mie potenzialità; così mi girai verso la porta decisa a farlo. Ma qualcosa mi fermò: la voce tenera e delicata di Amy.

Rimasi per qualche secondo a fissarla, a sentire la sua splendida voce. Le sue guance vennero bagnate da quegli occhioni, ma aveva lo stesso, il sorriso. Chissà cosa rappresentava per lei quella canzone...

Avevo i brividi, come riusciva una bambina di 12 anni ad avere una voce così calda? Trasmetteva amore, e non solo a me dato che i giudici, alla fine della sua performance, si alzarono in piedi applaudendo.

Tutti i presenti nella sala che stavano assistendo alla sua audizione davanti ad uno schermo, erano commossi.

Il ritmo della canzone era molto allegro, ma quello che ci aveva fatti commuovere, era la sua grinta, la sua voce, le sue lacrime; insomma tutto.

Amy iniziò a piangere sempre più forte: tutti eravamo perplessi.

"Che succede piccola?" Chiese uno dei giudici.

"Scusatemi, questa canzone significa molto per me."

"Puoi dirci a cosa pensavi mentre la cantavi?"

Ci fu qualche secondo di silenzio.

"Pensavo alla mia famiglia, si.. Perché loro dicono sempre che la vita è un dono prezioso che va conservato; ma io, come potete vedere, sono malata e non so quanto mi possa rimanere da vivere."

"Oh Amy, mi dispiace così tanto, sei piccola e vedrai che ce la farai"

Finirono di farle domande quando tutti e quattro i giudici si alzarono insieme ed in coro urlarono un caloroso "SIIII"

Amy ritornò nella sala piangendo dalla gioia, le andai incontro e mi chinai per abbracciarla.

"Congratulazioni tesoro" Le urlai affettuosamente.

"Mi spiace che non te l'abbia detto prima della mia malattia, ma ho così paura che adesso mi lascerai sola"

"Ma tesoro, non ti lascerò mai sola, sei una ragazzina così graziosa e non è giusto che già a quest'età tu debba combattere"

Un velo di tristezza mi si fiondò addosso. Perché tutti quelli a cui mi affezionavo -si, mi ero affezionata ad Amy in un solo pomeriggio- morivano o rischiavano? Pure con Ariel era successo.

Volevo salvarla ma non sapevo come.

"Ora toccherà a te, quindi metticela tutta Hannah" mi abbracciò forte e ricambiai con uno dei miei sorrisi più sinceri.

Mi avvicinai alla tenda da cui sarei dovuta passare e aspettai che il ragazzo mi chiamasse.

"Hannah Brown è lei?"

Feci 'si' con la testa e mi prese dal braccio dicendomi che tra un minuto sarei dovuta entrare e di stare tranquilla.

Ma che tranquilla e tranquilla, avevo il cuore in gola, non riuscivo manco a parlare, come avrei potuto cantare? Ero nel panico.

Il minuto passò troppo in fretta e le mie gambe, senza che me ne accorgessi, si fiondarono al centro del palco.

"S-salv-e" balbettai.

"Ciao dovresti essere Hannah, gusto?"

"S-si sono io" Dissi con un sorrisone allucinante.

"Cosa ci canterai?" Mi chiese una dei giudici.

What the destiny deserves to us? [LARRY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora