Chapter 48

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#PovDiHannah
Immaginavo...cioè speravo non fosse così, ma a quanto pareva: Louis non era così tanto innamorato di me quanto lo fosse invece di Harry. Glielo si poteva leggere negli occhi, e dovevo capirlo prima.

Quando mi parlava di lui, della loro amicizia "rovinata" a causa della Modest, gli si poteva leggere nei suoi splendidi occhi quanto tenesse al ragazzo; erano amici, fratelli, erano stati anche coinquilini ed ora, fidanzati.
Ovviamente ero distrutta, volevo avere Lou tutto per me, ma quella frase...<<se ami una persona, lasciala andare>> mi perseguitò a lungo; ed era quello che decisi di fare.

Non potevo costringerlo a stare con me, non potevo imporgli di amarmi, di rendermi sua perché lui avrebbe voluto solo Harry.

"Però non ci allontaneremo noi, vero?" Domandai ad entrambi.
"Faremo ciò che vorrai tu, capisco quanto questa storia ti stia massacrando il cuore, quindi se vuoi continuare ad essere nostra amica, noi ci siamo e ci saremo... Altrimenti ti capiremo" Mi rispose Lou amareggiato ed Harry annuì sorridendo forzatamente.

"Adesso ho solo bisogno di stare da sola, e devo cercare di farmi passare la COTTA" Feci risaltare l'ultima parola per fargli capire, invano, che non era una stupida cotta; bensì amore.
"Certo... A-allora andiamo Louis?" Disse Harry guardando in terra senza rivolgerci uno sguardo: si sentiva tantissimo in colpa, lo comunicava con lo sguardo.

"Si..."
"Ciao ragazzi" Risposi senza emozioni, volevo solo continuare a piangere chiusa nella mia camera con l'iPod alle orecchie e il mio peluche da torturare per sfogarmi.
Louis mi abbracciò e l'altro mi accarezzò la guancia destra sorridendomi e potei notare che aveva ricominciato a piangere.
"Per qualunque cosa, chiamami Hannah"
"Okay grazie Louis"

Gli sorrisi e li osservai andare via dall'ospedale: Harry aveva le mani nelle tasche dei jeans e Louis aveva le mani fra i capelli, come se si stesse disperando. Quando loro varcarono la porta a vetro, entrò un uomo insieme a mia madre.

Avevo talmente tanto gli occhi bagnati che non riconobbi nemmeno mio padre.
"Hannah?" Mi domandò lui, notando la mia espressione triste e dubbiosa.
"Ehm sono papà"
"Oh si scusa" Gli andai incontro, abbracciandolo.
"Bambina mia, che succede?"
"Papà, mamma, portatemi a casa per favore" Dissi loro singhiozzando più forte di prima.
"Si amore, andiamo"

Mia mamma prese la mia borsa, mi aiutò a mettermi il giubbotto e salimmo successivamente sull'auto.

#PovDiTom
Che figlio di puttana, quel Louis lì. Bello quanto idiota. Era stato con Hannah solo per far ingelosire il suo amichetto, che persona spregevole.
'Come si fa a trattare male una ragazza come Hannah!'
Non la conoscevo bene, ma sembrava una ragazza provata dal dolore, sincera e diffidente; ma soprattutto era bellissima.

Non meritava di essere usata da un cretino. Ero così tanto agitato che chiesi un giorno di ferie fingendo di stare male, così presi tutta la mia roba e mi avvicinai alla vettura. Mi sedetti di peso sul sedile e le mani bollivano dalla rabbia: di fianco alla mia auto era parcheggiata quella di Louis con sopra anche l'altro gay. Stavano parlando...

Lo stronzo roteò gli occhi guardando dalla mia parte: lo fulminai.
Decisi così di scendere dall'auto e andare a dirgliene quattro.

***
"Oh ma chi ti credi di essere scusa?"
"Di certo una persona migliore di te!"
"Ragazzi, smettiamola per favore" Commentò il riccio.
"E tu chi sei? Il suo difensore? Il suo avvocato? Eh?"
"No sono il suo fid-"

Si bloccò.
"Sei il suo fidanzato? Ah si quel bastardo con cui lui ha fatto soffrire Hannah! Dio li fa e Dio li accoppia eh"
Louis si scagliò contro di me tirandomi un pugno sul naso.
"Ma come ti sei permesso?"
Ricambiai e continuammo fino a quando l'altro non ci fermò urlando e mettendosi in mezzo.

What the destiny deserves to us? [LARRY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora