Grazie a tutti.

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Ci tenevo a scambiare due parole con voi, adesso che questa storia è giunta al termine.
Avrei voluto finirla prima, lo ammetto, ma ci sono state così tante cose a mettersi in mezzo da averne rallentato il ritmo, primo tra tutti il timore nei confronti delle mie idee.

Scrivere qualcosa di così complicato, con dei temi forti al centro del nucleo, mi ha portato a storcere il naso più di una volta, e mi sono chiesta spesso (più spesso di quanto immaginate) se valesse la pena di proseguire.
Che voi ci crediate o no, per uno "scrittore" (non mi sento tale, ecco spiegate le virgolette), la linfa sono i commenti.
Da lettore non è qualcosa di totalmente comprensibile, perché non ci si riesce a mettere nei nostri panni, ma quando ti ritrovi davanti a uno scritto privo di totale interesse o quasi, ecco, per una persona ansiosa come me si tramuta in disastro.
E nascono le domande più varie: è troppo difficile da seguire? Fa totalmente schifo? I personaggi sono forse banali e già visti? E così via dicendo.
A tal proposito, voglio ringraziare chi si è impegnato a spronarmi, a farsi sentire anche tramite messaggi privati, a dire la sua e a tenere vivo il mio interesse per questa storia.
Vi abbraccio tutti, siete importanti dal primo all'ultimo! *piange*

Ecco, adesso è il caso di chiacchierare un po' sull'idea dietro questa trama.
Inizialmente è nato tutto come un cliché: il tipo maltrattato e il suo carceriere. Fine della trama *si chiude il sipario, applausi.*
Poi, però, vista la mia passione smisurata per l'argomento "del ricco e il povero", e di universi paralleli (quindi con tecnologia e tutto il resto di conosciuto, ma non presenti sul piano del nostro mondo) ho aggiunto dettagli su dettagli e, alla fine, l'illuminazione disastrosa: perché non scrivere sia nella chiave del passato, ma concedere qualche capitolo del presente?
Mi sono data la zappa sui piedi, ma alla fine è andata in porto. Se ne sono soddisfatta? Ni, ma non si può volere tutto dalla mia mente!

Potrei stare qui ore e ore a parlarvi di quanto abbia amato i miei personaggi, e tutti allo stesso modo, però mentirei.
Il primo ad avere uno spazio nel mio cuore da mamma scribacchina, è Jacob.
Ci credereste mai se vi dicessi che lui, proprio lui, doveva essere solo una comparsa? Sì, mi sono detta, ci vuole la spalla del cattivo di turno, uno disposto a compiere azioni orribili e senza scrupoli.
In seguito ho creato Corey (che doveva essere etero, un po' maltrattato dal suo coinquilino, ma solo etero), ed è andata come è andata, e ora sono la coppia più bella dell'anno *piange, perché non potrà più scrivere di loro.*

Il secondo è proprio Steven.
Mi piace pensare di essere riuscita a mantenere il suo carattere fino alla fine (rassicuratemi, vi prego y.y)
Non so voi, ma io proprio non sopporto i personaggi che all'inizio fanno fiamme e fuoco, sgozzano polli (?) e bevono sangue di tartaruga (??), e poi diventano... dei senza palle.
No, non ci sto, assolutamente.
Steven è nato stronzo, e stronzo doveva essere, persino nella sua lettera finale. Sì, dei cedimenti ci sono stati nel suo carattere, un po' di zucchero (ma dove?), però nulla di eccessivo.

In ultimo, ci sono i miei amati Aubrey e Aaron.
Non ho parole sufficienti per dire loro addio. Mi hanno tenuto compagnia per così tanti mesi (anni), un po' complicati da gestire, lo ammetto, ma sempre stupendi da scrivere.
È stato difficile scegliere di mantenere Aaron sulla sua scia di egoismo e non dirottarlo fuori strada, lontano dai suoi vizi. Soprattutto, necessitava di un'isola sicura dopo tanto dolore. Per forza di cose sono stata costretta a riportarlo alla base della sua intera vita, ma c'è sempre tempo per cambiare e migliorare, proprio come detto da lui, e il primo passo è stato un passo importante, no?

E voi? Chi è stato il vostro personaggio preferito? <3

In conclusione (grazie a chi è arrivato fin qui a leggere!), spero di avervi tenuto compagnia con questa storia e che vi siate appassionati ai personaggi.
Ce l'ho messa tutta, e continuerò a farlo anche nelle mie prossime storie.
Alla prossima.

Baci, Tamara. Alias Lightdark.

Schiavo del Mio amore MalatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora