Mi chiamo Anna

7.5K 176 23
                                    

Mi chiamo Anna.
Mi risulta seriamente difficile trovare anche solo le parole per iniziare a descrivermi, in genere preferisco sempre non farlo, ma questa volta ci proverò.
Nessuno mi conosce veramente, nessuno sa come mi sento, nessuno ci ha provato ad entrarmi dentro il cuore, e forse non li biasimo per l'enorme casino che ho in testa.
Ho solo tredici anni, è normale avere tutti questi problemi esistenziali?
E no, non sono stupidissime cazzate che si hanno alla mia età, magari lo fossero..
Il dolore è soggettivo, magari io soffro per qualcosa che gli altri considerano stupido e viceversa, eppure vedevo quelle vite perfette attorno a me e tentavo disperatamente di essere come loro..
Non cerco il fidanzatino, non cerco la migliore amica del cuore, anche perché ormai mi sento inadatta a questa società, o semplicemente alla gente che ho intorno.
Sarebbe banale la frase "non sono come le altre", perché in realtà alcuni dei loro interessi li ho anch'io, ma non tutti.
Non mi piace lasciar intravedere il mio corpo attraverso i vestiti, non mi piace riempire il mio viso con quintali di trucco..
Forse perché apparire è tutto ciò che odio fare, odio stare al centro dell'attenzione di tutto, perfino i complimenti mi mettono in imbarazzo.
Alle volte mi sento anche stufa di non essere come loro, mi stanca essere sempre presa d'occhio perché "diversa", quindi mi sale la voglia di cambiare per gli altri.
Ma qual è il vero concetto di diversità?
Forse è qualcosa di soggettivo, i gruppi sociali che ognuno impone nella sua testa o i canoni della società che siamo obbligati a seguire per stare bene..
Eppure poi ci penso e non mi cambierei nemmeno di una virgola, se non per me stessa.
Avrebbero comunque da ridire, anche sul mio cambiamento, quindi che senso avrebbe?
Non cerco un anima gemella, cerco qualcuno che possa comprendere il mio carattere fin troppo complicato, che forse neanche io riesco a capire, quindi cercavo almeno una, una sola persona che ci provasse.
Non tanto per avere il famoso ragazzo di cui tutte le adolescenti necessitano, ma per avere un appiglio, un qualcuno da cui essere aiutati e da aiutare, da essere amati e amare..
Un appiglio in questo mondo che sembra non accettarmi, a cui sembro sempre un estranea..
Fino ad ora ci è riuscito solo l'inevitabile Vasco, il mio Vasco.
Colui che nei suoi testi ha buttato fuori tutte le urla che io non riuscivo ad espellere, scrivendole su carta e trasformandole in poesia.
Capisco che per la generazione di oggi per molti ragazzi i miei gusti musicali sono al quanto "vecchi", eppure io con quella musica mi ci sentivo più a mio agio che con altre.
Sono stata protagonista in tante delusioni di amicizia e di famiglia, ogni volta fa male parlarne.
Ormai ho una famiglia divisa in due, e ognuno si è fatto la propria vita, tutti tranne io, che ad oggi non riesco a trovare un punto di riferimento.
Mio padre e mia madre avevano due vite completamente diverse, entrambi nuovamente sposati, mamma con un altro figlio che faceva da fratellastro a me e mio fratello biologico, così come mio padre..
Da sempre però, ho avuto mia zia Eleonora, sorella di mia madre.
Lei è la mia sorellona, la mia mamma, che è sempre stata capace di capirmi più degli altri.
Sono nata quando lei aveva solo otto anni ed è come se fossimo cresciute insieme.
Nonostante lei riuscisse a capirmi più di tutti, non è arrivata a comprendere neanche la metà di Anna Santonicola.
Da sempre sono stata una ragazza con la voglia di conoscere, di sapere tutto e magari si, sono sempre stata abbastanza curiosa.
Anche da piccolina, mi piaceva ascoltare i discorsi dei grandi, dove parlavano di qualsiasi argomento e io nemmeno ne sapevo nulla, ma si, ascoltavo e ne rimanevo incantata.
Anche quando vedevo qualsiasi film, non dicevo neanche mezza parola per stare ad ascoltare solo quelle meravigliose favole di cui, un giorno, sarei voluta diventare protagonista.
Potrei fare un enorme elenco dei miei film preferiti, la bella e la bestia, la sirenetta, peter pan..
Tutti mi hanno insegnato che se davvero hai un obiettivo, un sogno, puoi davvero realizzarlo.
Voglio credere che il futuro possa essere la favola che voglio, anche se diverse volte la vita mi si è scagliata contro.
Mi chiamo Anna, questa è la mia vita, potrò mai riuscire a fare ordine in questo enorme casino?

Vivere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora