Anna's pov:
«n'te levi mai dai cojoni eh» commentò Niccolò vedendo la figura di Luca entrare nello spogliatoio.
Mi accorsi solo poco dopo che le mie guance erano andate a fuoco, e in quel momento non riuscii a capire se per il contatto appena avuto con Niccolò, oppure per l'entrata improvvisa del ragazzo.
Scesi dalle sue braccia e non ebbi nemmeno il coraggio di guardarlo in viso, in quell'istante mi sembrò di aver commesso una cazzata.
Non potevo prendere e baciare un ragazzo con cui non ero neanche fidanzata, dovevo seriamente darmi una regolata, forse perché stavo andando troppo avanti con l'immaginazione.
Alla fine però ero pronta per andare, quindi afferrai il mio borsone e mi coprii con una giacca.«andiamo?» chiesi io con sguardo basso al moro.
Lui mi strinse la mano e prese il mio borsone, forse troppo pesante.
Arrivammo a casa in poco tempo, e quella volta non ci perdemmo come al solito a fare un giro o più nella nostra città, camminammo solo verso casa.
Non c'era una brutta atmosfera, ero solamente io che non riuscivo più a stare tranquilla per l'imbarazzo.«eccovi, tutto bene?» ci chiese mia nonna appena mettemmo piede a casa.
Noi confermammo e osservai in silenzio la figura di Niccolò mentre si dirigeva in camera mia, speravo solo che non avesse notato i miei atteggiamenti freddi e strani, se anche lui avesse iniziato a farsi delle paranoie non saremmo arrivati da nessuna parte.
«Anna puoi aspettare un attimo? Vorrei parlarti» mi bloccò nonna proprio quando stavo per andare nella stanza.
Io annui con sguardo un po' perso e presi posto sul divano di fianco a lei, sperando che facesse in fretta.
«non abbiamo avuto molto tempo per parlare purtroppo, avrei tante cose da dirti ma non so come e sono forse troppe, non vorrei riempirti la testa di pensieri più di quanto non lo sia già.
Mi dispiace se in questo periodo hai avuto più accanto a te un ragazzo conosciuto da poco che la tua famiglia, ma io.. io avevo appena perso mia figlia ed un'altra adesso è in un posto orribile, mi sono sentita debole in questa situazione.
Non è una giustificazione, ma voglio solo dirti che da oggi non sarai più sola, avrai sempre me e il nonno, sia tu che Giorgio»Tutto ciò che riuscii a fare subito dopo fu fiondarmi tra le sue braccia e socchiudere gli occhi, avevo un bisogno smisurato di sentirmi sicura come in quel momento, di ascoltare quelle parole che mi erano appena state dette.
Sola era un esagerazione, Niccolò e la sua famiglia mi erano stati davvero tanto vicino, ma sapevo che se davvero ne avessi avuto bisogno i miei nonni ci sarebbero sempre stati.«con Niccolò invece?» mi chiese poi dopo aver stampato un bacio tra i miei capelli.
«ehm.. cosa?» balbettai io sperando di non esser già diventata rossa in viso, come prevedevo.
«oh andiamo, non sono nata ieri, non rispondermi che è solo un tuo amico perché non ti crederei, sappilo»
Io tacqui e trattenni un sorriso nella speranza che non mi vedesse, ma per mia sfortuna tutte le mie preghiere andarono vane.
«va bene dai, non ti chiedo nulla, ma mi raccomando e non correte troppo, mi sembra un bravo ragazzo ma aspetta di conoscerlo un po' di più.
Ora sei congedata, e auguri per sta sera» disse prima di alzarsi dal divano.«ma...che c'è stasera?» chiesi io, ma era già sparita dietro la porta.
Sospirai ed entrai in camera, dove Niccolò faceva finta di niente mentre smanettava col suo cellulare.
Ci avrei scommesso due occhi che aveva sentito almeno qualcosa, la camera era in pratica attaccata alla cucina.«oh non fare il finto tonto, Moriconi.
Lo so che hai sentito tutto!» dissi io buttandomi a peso morto su di lui.«non rispondo alle nanette» mi istigò a sua volta, per poi poggiare il viso nell'incavo del mio collo.
«ora però devo andare, ti vengo a prendere alle otto.»
Mi lasciò un veloce bacio sul collo e un'altro vicino alla spalla, poi uscì dalla camera lasciandomi mezza intontita.
Presi a sbattere di poco le palpebre e mi alzai, iniziando poi a cercare qualcosa da mettermi nell'armadio, dopotutto se perfino mia nonna era a conoscenza di quella serata non poteva essere qualcosa di banale, e volevo prepararmi bene.
Dopo una decina di minuti, presi un jeans nero e un maglioncino leggero che andava sui toni caldi, volevo essere abbastanza semplice e comoda, ma stare comunque bene.
Entrai in doccia e lavai quanto più in fretta potevo sia il mio corpo che i capelli, speravo di riuscire a fare quanto più in fretta possibile.
Facevo avanti e indietro per prepararmi, avevo perso la condizione del tempo e ormai appena arrivai a vestirmi, l'orologio segnava le otto meno venti.
Al completo scelto precedentemente, abbinai degli stivaletti neri e chiusi, i quali avevano un piccolissimo tacchetto che li rialzava un po'.Proprio mentre afferro velocemente il cellulare per uscire, nonna mi comunicò che Niccolò era in casa.
Non sapevo cosa aspettarmi da quella serata in realtà, ma l'avrei scoperto presto.
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...