Anna's pov:
«buongiorno bella addormentata, te la sei presa comoda questa mattina?»
Stavo tranquillamente salendo le scale verso l'entrata della palestra dove lavoravo, almeno finché una mia collega, Flavia, mi si affiancò risvegliandomi dai miei pensieri.
Quelle sue parole mi avevano fatto venire in mente le ultime dieci ore circa in compagnia di Niccolò, non che le avessi scordate, anzi non riuscivo a togliermele dalla testa.
Prima di lasciarmi nel vialetto di casa, mi aveva bloccato un braccio e mi aveva lasciato un lungo bacio sulle labbra, quasi avevo fatto pensiero di rimanere con lui.
Sembrava che mi stesse baciando come se fosse stato l'ultimo tra noi due, e in effetti quella paura l'avevo un po' anch'io.
Ormai io non avevo più sedici anni, non eravamo più due ragazzini e non sarebbe stato del tutto uguale tornare insieme.
Scossi la testa per levarmi quei pensieri dalla mente, poi mi decisi a rispondere alla mia amica.«si ho fatto un po' tardi, non ho sentito la sveglia» risposi vagamente mentre entrambe entravamo nello spogliatoio.
Tolsi la giacca rimanendo solo con un top sportivo indosso, ed è lì che alla mia amica iniziò a sorgere qualche dubbio.
«quindi tutti questi te li ha fatti il cuscino?» mi chiese avvicinandosi.
Appena mi indicò le quattro macchie violacee sparse in bella vista sul mio corpo, mi portai una mano sulla fronte e strinsi i denti, non mi ero accorta di nulla.
Avevo due succhiotti sul evidenti sulla parte scoperta del seno e altri due un po' più piccoli sul collo, anche se ero certa che non ci fossero solo quelli.«come esco di qua adesso!» parlai sbuffando rumorosamente e alzando gli occhi al cielo.
«oggi mi sa che è il tuo giorno fortunato» rispose Flavia cacciando dalla borsa del correttore e una beauty blender.
Afferrai di fretta l'oggetto e la ringraziai forse una decina di volte mentre cercavo di coprire il più possibile, di certo non potevo uscire da quello spogliatoio con quei succhiotti ben evidenti.
Appena raggiungemmo la sala di allenamento, la mora mi fece segno che dopo avremmo parlato, di certo non potevo rifiutare dato che mi aveva salvato da quella situazione.
Iniziammo entrambe ad allenare le persone già presenti nella palestra, nonostante quella mattina la mia mente fosse totalmente altrove.
La giornata passò fin troppo lentamente, avevo passato ogni secondo libero a controllare il mio cellulare per vedere se Niccolò mi avesse cercata, ma l'unica notifica fu di Ludovica, ovviamente su tutte le furie per essere ripartita per Roma senza averle detto nulla.
Era pomeriggio ormai, mi trovavo in un bar vicino casa insieme a Flavia, la quale era rimasta sulle spine per tutta la mattina riguardo a quel piccolo inconveniente.«Anna non vorrei mettermi nei fatti tuoi, ma sei sicura di essere felice con Francesco?»
Alzai lo sguardo verso Flavia e lo distolsi dal caffè che c'era sul tavolino del bar, al che feci una faccia stranita.
Solo dopo mi ricordai che lei non sapeva nulla di Niccolò, e che aveva pensato quindi che la causa di quelle macchie fosse il mio attuale "ragazzo", sempre se così potevo definirlo.«non è stato lui..» sussurrai con un fil di voce mentre abbassavo lo sguardo.
Vidi la mia amica cacciare un enorme sospiro di sollievo e scoppiai a ridere, possibile che a nessuna delle persone che conoscevo stesse simpatico Francesco?
«grazie al cielo, ti vedo col morale sotto i piedi ogni volta che ci parli o che ci stai insieme.
Adesso però voglio sapere chi è il fortunato!»Sorrisi e scossi la testa, si vedeva davvero così tanto la differenza tra quando stavo con Niccolò e il resto?
«ti ho mai parlato di Niccolò?»
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...