Anna's pov:
«pensi che dovremo dirglielo subito?» dissi indicando con lo sguardo Ludovica e Adriano.
«sai che facciamo? Facciamo finta di litigare pesante, poi appena intervengono ti faccio vedere, reggimi il gioco» spiegò il moro senza neanche darmi il tempo di obiettare.
«ancora con quella storia? Non finirai mai di essere così stronza Anna?» mi disse alzando il tono della voce e dandomi una leggera spinta, facendomi aggrappare ad un angolo della barca.
«ah io? Una volta buona che non fai ricadere la colpa su di me ci sarà mai?»
«ehi ehi che succede qui? Non vi abbiamo fatto incontrare per una bella tirata di capelli a vicenda» ci interruppe Ludovica mettendo una mano sulla spalla di Niccolò.
Lui si lasciò sfuggire inevitabilmente una piccola risata, poi si avvicinò distrattamente a me e mi lasciò un piccolo e breve bacio a stampo sulle labbra sotto lo sguardo attento dei due nostri amici.
«te pareva, sapete che siete due stronzi?» disse Adriano scoppiando a ridere.
«lo sapevo io!» esultò invece ludovica alzando un braccio come se avesse appena vinto qualcosa.
La faccia contenta della mia amica pensavo fosse impagabile, mentre quella di Adriano anche.
Erano stati forse loro due a sopportarci di più proprio perché non riuscivamo a trovare un punto di incontro, immaginavo da quanto aspettassero quel momento.
Dopo qualche secondo ci ritrovammo a ridere tutti e quattro, non sapevamo mantere i musi lunghi.«ragazzi salite, dobbiamo andare più in là» ci disse il padre di Ludovica, abbassando la piccola scaletta.
«viè qua»
Una volta saliti, come aveva appena detto, Niccolò mi fece sedere in mezzo alle sue gambe e avvolse entrambi con un'asciugamano visto che eravamo bagnati.
Ogni tanto mi cadeva qualche gocciolina dei suoi capelli sul viso, visto che aveva il mento poggiato sulla mia testa, ma avrei pagato oro per restare lì e in quel modo per sempre.
Ah, l'amore...
Ne avevo tanto sentito parlare nei libri, nelle storie, nei racconti, ma non mi era mai capitato di provarlo sulla mia pelle.
Si dice che quando si è piccoli, magari alla mia età, si fanno tanti errori e non si sceglie accuratamente la persona giusta, ma io speravo con tutta me stessa di non aver fatto di una mossa azzardata, e che se davvero fosse andata male ne avrei solo appreso un insegnamento.
Ero sempre più convinta dell'amore che provavo nei confronti di Niccolò, ne avevo la conferma ad ogni suo gesto.
Nessuno mi aveva mai trattato così bene, facendomi sentire amata e apprezzata per una volta.
L'amore era quel sentimento così forte da farti vivere e morire; piangere e sorridere; da farti stare da più che bene a maledettamente male.
Quando senti il cuore esplodere di felicità perché provi sensazioni così forti da non riuscire neanche a comprenderle..
Ma nonostante tutto, pur di arrivare a quel momento avrei ripercorso tutti i giorni in cui avevo sofferto mille volte.
Io non ero mai riuscita ad amarmi, ma nel momento in cui l'aveva fatto Niccolò, ecco lì ci riuscii anche io.
Il fatto che qualcuno amasse ogni parte di me, anche quella più brutta e imperfetta, mi aveva fatto imparare ad apprezzarmi.
Quanto sognavo da piccola che arrivasse il principe azzurro a salvarmi da quel brutto drago sputafuoco..
Il drago in questione, era la vita in generale, e chi si aspettava che il mio principe fosse più speciale degli altri?
Non era biondo con gli occhi azzurri, non indossava sempre abiti eleganti e non ci teneva sempre a mostrare i suoi occhi color mare.
Il mio principe aveva capelli scuri e disordinati, gli occhi come color nocciola così profondi e belli, sempre vestito sportivo e con quegli occhiali da sole, che lo proteggevano dal mondo.
Non avrei cambiato una virgola sola del mio principe azzurro, lo amavo proprio perché era così.
Il tramonto che avevamo davanti a noi era uno dei più belli che io avessi mai visto, o forse non ne avevo mai visto uno con la compagnia giusta.
Eppure proprio in quel momento che riuscii ad essere felice, mi invase la paura di perderlo.
La paura che qualcuno me lo portasse via; che fosse la distanza, un'altra ragazza..«quando torni a casa?» gli chiesi fissando il panorama davanti a me.
Non rispose, si limitò a stringermi di più tra le sue braccia.
«Niccolò..» dissi nuovamente.
«non lo so, però troviamo un modo» rispose sospirando.
Io annuii e sforzai un sorriso, il fatto che non avesse voglia solo di scappare dai suoi problemi mi rendeva felice.
Alzai di poco il capo per incontrare i suoi occhi e poggiò subito le labbra sulle mie.
In quella asciugamano, che era ormai diventata umida, si stava così bene, avrei voluto rimanere in quel modo ancora per tutto il tempo a disposizione.
O forse erano le sue braccia che mi facevano sentire a casa?
Si, probabilmente quelle.«Niccolò posso rubartela un secondo? giuro ritornerà sana e salva» ci chiese ludovica alle nostre spalle.
«mh aspetta due minuti» rispose nic stringendosi sempre di più a me.
«due minuti, non di più»
«ma perché devono sempre rompe 'rcazzo» disse sottovoce appena ludo si allontana.
Risi per la sua affermazione e gli lasciai un bacio sulla guancia.
Mi guardò come per dire "cos'era quello?", allora rimedio baciandolo delicatamente sulle labbra.
Sembrava un bimbo che non vuole lasciare la mamma, mi piaceva da morire il suo lato coccoloso.«dai torno subito» dissi per far si che mi lasciasse libera.
Mi lasciò un bacio veloce sul collo e si alzò, avvicinandosi poi ad Adriano.
Io invece, scesi i quattro scalini per raggiungere Ludovica nella parte interna della barca.«spero per la tua incolumità che sia importante» dissi alzando gli occhi al cielo.
«scusa se ti ho interrotto col tuo amato, ma ho una bella notizia» incominciò a parlare, mentre io le feci segno con la mano di continuare.
«un bel week and a Roma noi quattro, nell'hotel di mio zio» propose con un sorriso da angioletto stampato sulle labbra.
«ti ricordo che ho quindici anni e qua nessuno è maggiorenne..»
«ma è mio zio, poi dai Adriano e Niccolò ne hanno diciassette, sai cosa cambia..
Poi è ovvio che ci saranno i miei genitori, non possiamo comunque arrivarci da soli.» mi disse cercando di convincermi ancora in tutti i modi.«dovrei parlarne con nonna..»
«fatto già! Ha detto di sì, poi sei con Niccolò»
«no cioè scusami, e se io non ci avessi fatto pace?»
«dai sapevamo tutti che non sareste durati molto col broncio, ora sali sopra e andate a fare i piccioncini sdolcinati su» disse dandomi una leggera spinta.
Alzai gli occhi al cielo ridendo e annuii, mi farà uscire fuori di testa quella ragazza..
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...