Un pensiero in meno, o forse in più

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Anna's pov:

Avevo sempre odiato avere un pensiero fisso per la testa, avevo sempre odiato il mio carattere che mi portava ad ingigantire le cose e quindi a vedere più grandi di quanto già lo fossero, ma soprattutto odiavo il fatto che la notizia che in quel momento poteva sul serio essere reale, mi stesse divorando dentro.
Alla fine Anna aveva notato il mio silenzio tombale e la mia reazione pietrificata per quella domanda, quindi semplicemente rimanemmo per un po' in casa, anche lei voleva controllare che andasse tutto okay, poi se ne andò, lasciandomi con la raccomandazione che per qualsiasi cosa avrei potuto chiamarla.
Io avevo spiccicato si e no mezza parola per tutto il tempo, non riuscivo ad ascoltare le frasi che pronunciavano intorno a me, non prestavo attenzione a nulla, solo a quel pensiero fisso che avevo per la testa.
Nonna mi aveva raccontato più volte la sensazione di quando credi di poter diventare mamma, proprio perché amando i bambini ne avevo sempre desiderato uno.
Io non avevo poi così tanti indizi che mi riportassero ad una possibile gravidanza, non avevo neanche visto se il mio ciclo fosse stato regolare in quei giorni, ma il punto era che non ci sarei mai arrivata.
Poco più di un mese prima avevo la consapevolezza che ci sarebbe voluta la mano di Dio anche solo per baciare un ragazzo senza pensare a Niccolò, quindi sentirmi chiedere se fossi incinta, sarebbe stato un assurdità.
A maggior ragione sapendo che non era totalmente impossibile, dato che da poco avevo incominciato nuovamente a prendere la pillola anticoncezionale, la quale era sicura solo al 99%.
Eppure quell'un per cento di probabilità mi aveva aperto un modo enorme nella mente, e ci ero cascata completamente dentro.
Sentivo tutto più amplificato, i miei ormoni ormai era come se fossero completamente sballati, e tutto ciò che riuscivo a fare era starmene seduta con le braccia incrociate sulla pancia, per l'ennesima volta in quei pochi giorni.
Vidi la mia migliore amica avvicinarsi a me, ancora seduta sul divano, aveva appena accompagnato Anna alla porta.

«non hai detto mezza parola» mi disse prendendomi una mano, al che strinsi la presa più forte che potevo.

«Anna, c'è davvero una possibilità che..»

La sua voce venne interrotta bruscamente dalla suoneria del suo cellulare, tempismo perfetto.
Si scusò e afferrò di fretta il telefono, per poi rispondere.

«amo'? Eh che c'è?»

Non avevo intenzione di stare a sentire la sua telefonata con Adriano, ma appena la sua espressione si convertì in una totalmente sconvolta, attirò magicamente la mia attenzione.

«no Adri non è possibile, i risultati escono sta sera e si deve pur tener conto del punteggio del televoto.. ma come conta così poco!
Nic lo sa?
Va bene ho capito.. si, gliene parlo»

«che è successo!?» domandai appena la mora attaccò alla telefonata, avevo sentito nominare Niccolò e magicamente il mio interesse era puntato tutto lì.

«è.. è complicato..
Adriano ha conoscenze con un giornalista, e questo qui gli ha passato la scaletta dei vincitori già decisa dalla giuria d'onore e il resto dei giornalisti, ovvero coloro che daranno il debutto finale.
Ovviamente il televoto potrebbe variare il tutto ma solo di un minimo, dovrebbe avere un numero elevatissimo per smuovere di poco la sua posizione..» spiegò lei gesticolando nervosamente con la mano, ma evitando il punto in cui voleva andare a parare.

«Ludo che vuol dire tutto questo..»

Lei girò semplicemente il telefono nella mia direzione accompagnando la sua mossa con "nic non sa ancora nulla", e nel mentre io rimasi immobile nel vedere lo schermo del cellulare.
Il podio era comporto da tre posti, eppure in quel momento due per me scomparvero, rimase solo il nome d'arte del mio ragazzo, vicino al secondo posto.
Rimasi qualche secondo in uno stato di trans, almeno finché mi alzai di fretta e afferrai le chiavi della macchina.

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