Anna's pov:
Se solo mi tornava in mente Niccolò che mi comunicava della sveglia alle sei e mezza, mi tornava automaticamente da ridere, date le condizioni in cui ero.
Avevo aperto gli occhi circa verso le cinque, giravo per casa nella speranza che qualcuno si svegliasse e mi facesse compagnia, ero seriamente troppo in ansia.
Niccolò si alzò poco dopo dato che non stavo ferma un minuto, probabilmente si aspettava una reazione del genere da parte mia.
In quel momento però ci mancava solo partire, avevamo appena attraversato quella lunga distesa di asfalto per arrivare all'aereo e non riuscivo a crederci.«dai ma questa fila è interminabile» dissi sbuffando, ovviamente c'era sempre il pelo nell'uovo.
«dai piccolè tranquilla, i posti sono a due e magari stanno avendo più difficoltà a trovare quelli assegnati dal biglietto» rispose il mio ragazzo lasciandomi un bacio sulla testa.
Annodai le braccia alla sua vita e restammo in quel modo per un po', fino a che la fila iniziò man mano a diminuire.
Quando misi piede su quell'aereo, finalmente direi, era come se un enorme scarica di felicità si fosse impossessata di me.
Stavo letteralmente per prendere il mio primo aereo, verso Parigi, con la persona che amavo..
Non avrei potuto desiderare di meglio.«stai tu vicino al finestrino?» mi chiese Niccolò posando il suo bagaglio al di sopra dei nostri posti.
Io annuii e mi sedetti proprio dove avrei potuto vedere tutto, non sapevo se ciò mi avrebbe provocato un ansia assurda o l'opposto.
Passarono quei dieci minuti forse troppo lentamente, non stavo più nella pelle, ma quella mattina il mondo sembra odiarmi, visto che il pilota non si decideva a muoversi.«ma non hai sonno? Ieri sera ti sei addormentata tardi, puoi anche dormire» disse Niccolò mettendo il telefono in modalità aereo.
«dopo, ora voglio vedere la partenza»
Neanche il tempo di dirlo che l'aereo iniziò a muoversi, finalmente.
Non sapevo come sarebbe stato, la sensazione di sentirsi a chilometri d'altezza rispetto al mio solito, volare tra le nuvole..
Dopo un paio di minuti a girare l'aeroporto per prendere quota, finalmente decollò.«guarda che bello, Napoli è piccola piccola» dissi io guardando con gli occhi a cuoricino qualsiasi cosa capitasse dal finestrino.
«una bambina sei» ridacchiò Niccolò lasciandomi un bacio in testa.
-
«amo, ti vuoi svegliare? Voglio farti vedere una cosa»
Alla fine, come previsto dal mio ragazzo, crollai sul serio per il sonno.
Non volevo assolutamente dormire per godermi il viaggio a pieno, ma circa dopo un'oretta crollai definitivamente.
Aprii piano gli occhi e alzai la testa dalla spalla di Niccolò, la quale mi aveva fatto da cuscino per tutto il tempo.«ma dove siamo? Siamo arrivati?» chiesi stropicciandomi gli occhi.
Niccolò mi prese una mano e mi fece voltare lentamente, lasciandomi ammirare il capolavoro che avevano sotto agli occhi.
La torre eiffel era proprio davanti a noi, insieme alle mille spaccettature perfette di Parigi.Rimasi incantata davanti a quello spettacolo, era davvero tutto come l'avevo sempre sognato.
«ti direi che ti amo in francese, ma non ho una pronuncia delle migliori, quindi te lo dico così» mi sussurrò il moro all'orecchio, per poi prendermi il viso con una mano e baciarmi.
Non sai quanto ti amo io Niccolò.. Non ne hai idea.
-
«ma è bellissimo!» disse appena ci ritroviamo davanti all'hotel.
Era proprio di fronte alla torre eiffel, non sapevo esprimere a parole l'uragano di emozioni che ero riuscita a provare in soli due giorni.
L'atterraggio fu abbastanza tranquillo, avevamo chiamato un taxi per farci spostare verso il luogo in cui avremmo alloggiato, ed io per tutto il tempo non avevo fatto altro se non osservare ogni piccolo particolare di quella città.«Bonjour, quelle chambre?» ci domandò un uomo vestito elegante dietro il bancone, speravo che Niccolò sapesse arrangiarsi, perché io e il francese eravamo due linee distinte e separate.
«Moriconi»
«oh si si, gli italiani, lasciate lì le valige e ve le porteremo noi a breve, camera 249 al terzo piano» disse porgendoci le chiavi.
Noi facemmo come ci venne detto e prendemmo l'ascensore, era stata davvero una fortuna che quell'uomo sapesse l'italiano.
«è stato più facile di quanto pensassi» costatò Niccolò poggiandosi con la spalla all'ascensore.
Io intanto ero persa tra i miei pensieri, non riuscivo ancora a pensare di essere a Parigi e neanche a realizzare se per questo.
«che c'è amore? Sei contenta?» mi chiese il moro tirandomi a sé per un braccio.
«come non potrei essere contenta? Ho sempre sognato di venire qui, e ora che sono qui con te non riesco a realizzare»
Proprio quando stavo per avvicinarmi al suo viso, le porte dell'ascensore si aprirono.
«peccato» disse lui sorridendo sulle mie labbra.
Cercammo per i corridoi il numero della nostra camera, la quale sembrava lontana anni luce per quante ce n'erano, ma alla fine riuscimmo a trovare proprio la stanza 249.
All'entrata c'era un piccolo corridoio, che portava sia ad una camera da letto, che a un bagno dalla parte opposta.
La camera era immensa, con il colore bianco che dominava e un letto matrimoniale al centro.
Mollai la mia borsa su quest ultimo e andai a vedere il resto, finendo poi col bagno.
Invece della cabina doccia però, c'era una vasca da bagno, per il resto era abbastanza grande.
Ritornai da Niccolò che era in camera a smanettare col telefono, e ovviamente senza preavviso gli saltai letteralmente addosso.«devi finirla di ringraziarmi» mi precedette proprio quando stavo per aprire bocca.
Io risi e mi strinsi di più a lui, non sapevo come fosse riuscito a stare in equilibrio con un koala in braccio come me.
«posso dirti che ti amo o no?» gli chiesi inarcando un sopracciglio.
«questo già lo so, ma ti è concesso ricordarmelo»
«ti amo, ti amo, ti amo» dissi lasciandogli un bacio sulla guancia per ogni parola.
Lui mi fece girare il volto e poggiò le labbra sulle mie, sdraiandosi poi sul letto con me nella stessa posizione.
«ti amo anche io, da morire»
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...