Ti meriti un amore che...

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Anna's pov:

«dai! Non vale scattarmi le foto all'improvviso! Posso almeno vedere come sono venuta?»

«purtroppo non si vede il tuo viso, però ecco qui»

Sorrisi alla vista di una foto spontanea, ma davvero carina.
Potevo interpretarla come un momento di libertà e soprattutto di semplicità, non ero in posa e Niccolò aveva colto alla perfezione l'attimo.
Pochi minuti prima stavamo passeggiando per le vie di Parigi, vedendo quei fiori in uno dei negozi di lato mi fece attendere al di fuori, per poi ritrovarsi con un mazzo di fiori tra le mani nella mia direzione.
Sembravo una bambina a cui avevano appena fatto il regalo di Natale, ed in effetti non potevo negarlo.
Era tardo pomeriggio, appena le sette ed il sole stava pian piano calando su Parigi, e solo un'oretta prima avevamo deciso di darci una risciacquata e scendere dall'hotel.
Ormai eravamo tornati in camera solo per ammirare insieme il tramonto dalla torre eiffel, come facemmo pochi anni prima nello stesso posto.
Nel mentre che poggiai il mazzo di fiori su uno dei comodini, il mio telefono suonò, segno che mi era arrivata una notifica.

"@ludovica.es ti ha appena inviato un post di ultimopeterpan"

Rimasi totalmente intenerita da quel piccolo gesto che ai miei occhi sembrò tanto, non importarsene di tanti occhi altrui e fare comunque un gesto del genere non era da poco, almeno per me

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Rimasi totalmente intenerita da quel piccolo gesto che ai miei occhi sembrò tanto, non importarsene di tanti occhi altrui e fare comunque un gesto del genere non era da poco, almeno per me.
Sapevo bene quanto Niccolò fosse stato sempre tanto riservato, non immaginavo con l'inizio della fama, e quindi anche solo un post così non avrei mai potuto darlo per scontato.
Mi voltai e ,senza dargli tempo di fiatare, gli stampai più baci sulle labbra avvinghiandomi al suo corpo; erano piccoli e innocenti baci a stampo, ma non per questo stavano a dimostrare di meno quanto fossero forti i sentimenti che provavo per lui.
In tutto quel tempo che eravamo rimasti separati, avevano iniziato a mancarmi anche le cose più banali.
Da quando infatti pochi giorni fa ho ritrovato una stabilità insieme alla mia persona, non do per scontato assolutamente nulla, anche perché quelle piccole attenzioni che prima avevano poco peso, mi sono sempre mancate da morire.

«hai avuto il buonsenso di non taggarmi?» chiesi ironicamente notando che il mio cellulare stava letteralmente esplodendo.

Avevo l'account privato e non avrei accettato le richieste dei vari fan, e non per cattiveria, ma solo perché non avevo bisogno di più follower e di visibilità, non volevo essere "la fidanzata di ultimo", soprattutto perché lui per me, prima di essere un artista, era Niccolò.

«mh.. non ricordo» disse lui grattandosi la nuca con fare vago, nonostante sapesse perfettamente di aver fatto l'opposto.

«però sei uno stronzo, adesso mi chiamerà anche il papa in persona per chiedermi che è successo, lo sapevano solo Ludovica e adri, poi..»

Non ebbi nemmeno il tempo di concludere la frase, dato che il mio telefono iniziò a squillare.
Presi il cellulare tra le mani e notai sul display il nome di mio fratello, come non detto..

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