Anna's pov:
«come ti chiami biondina?»
Mi voltai leggermente col capo e trovai il ragazzo di prima con lo sguardo fisso su di me, era la seconda volta che sentivo la sua voce è già avrei voluto tanto che diventasse muto.
Sentii la presa della mano di Niccolò sulla mia gamba aumentare, non si era voltato anche lui verso quel ragazzo, ma dalla mascella serrata potevo notare che aveva sentito.
Fossi stata molto più stronza gli sarei già andata vicino per conversare e fare un dispetto a Niccolò, ma non ero il tipo, e non volevo rovinarmi una serata per un broncio.«ti interessa?» risposi alzando gli occhi al cielo.
«acida la bimba» commentò lui ridacchiando.
«dai a tua sorella della bimba, non lo fa il mio ragazzo, figurati se puoi farlo tu» dissi senza alcun sarcasmo nella voce, mi sembrava tanto uno di quei tipi che pensavano di avercelo d'oro e invece erano strapieni di insicurezze.
Lui rise e scosse la testa divertito, e lì dubitai seriamente di qualche neurone mancante nella sua testa, puoi mai ridere se ti mando letteralmente a fanculo?
Sospirai e poggiai la testa sulla spalla di Niccolò, notando che ormai l'attenzione non era su di noi.
Ognuno si faceva i fatti propri conversando con gli altri, e tra il continuo parlare e la musica, si capiva poco.
Non troppo tempo dopo la mia schiena venne scossa da un brivido, fuori faceva decisamente più freddo, e neanche il tempo di dirlo, che Niccolò mi poggiò la sua giacca sulle spalle e poi le circondò con il suo braccio.
Ancora non mi aveva parlato, e proprio per quello esitai un po' sul ricambiare il suo gesto, però non volevo buttare altra benzina sul fuoco, quindi intrecciai una mia mano alla sua.«finito di evitarmi?» mi chiese prendendomi il viso con una mano.
Gli diedi un leggero pugno sul petto e poggiai la testa su quest ultimo, incredibile quanto il mio broncio potesse durare poco.
«scusa per prima..» mi sussurrò all'orecchio per farsi sentire solo da me.
Annuii leggermente e poggiai le labbra sulle sue, lasciandogli un tenerissimo bacio a stampo.
Così piccolo eppure esprimeva tutto il mio amore per lui..«scusami anche tu, però capisci che non mi fanno piacere certi atteggiamenti..»
«lo so, ti ho risposto di merda e non avrei dovuto, ma riguardo al discorso di prima, lo sai che non ti cambierei per nulla al mondo, no?» mi chiese accarezzandomi una guancia col pollice.
Io annuii e chiusi gli occhi per il contatto della sua mano con la mia pelle.
Quella era palesemente una prova di quanto la rabbia e l'orgoglio distruggessero tutto, sfortunatamente.
Però infondo si torna sempre da chi si ama se l'amore è vero, o almeno così pensavo.-
«Nì e prenditela n'altra birretta» sentii dire da Gianmarco prendendo un bicchiere di quest'ultima.
«devo guidà dopo Gianmarchì, meglio se evito» rispose il mio ragazzo a sua volta cacciando il fumo della sigaretta.
Era un vizio che aveva preso da ormai un po' di tempo, e già non lo sopportavo.
Trovavo inutile il fatto che dovesse sfogare la sua rabbia o qualsiasi altra emozione in quel modo, si rovinava e basta.
Voltai il capo leggermente per guardare il suo profilo perfetto, più che perfetto.
Tralasciando il ragazzo che era internamente, ogni tanto non mi capacitavo del fatto che lui stesse con una come me.
Mi sentivo sempre un passo indietro, e magari si, per una buona parte erano i miei sentimenti a farmi pensare che non esistesse niente di più bello al mondo, ma talmente che per me era tanto non mi sentivo all'altezza.«a che pensi?» mi chiese il moro spegnendo la sigaretta nel posacenere.
Io feci spallucce e mi alzai in piedi, sistemandomi poi leggermente il vestito.
«vieni?» domandai io indicando con la testa la parte esterna del locale.
Lui annuì e si alzò con me, avvisando uno dei suoi amici che saremmo tornati a breve.
Afferrai la sua mano e uscimmo fuori, dove la musica a palla si sentiva un po' di meno e c'era molta più calma rispetto a pochi istanti prima.«perché volevi uscire?» mi chiese poggiandosi con la schiena contro il muro.
Io alzai le spalle e poggiai la testa sul suo petto annodando le braccia intorno al suo bacino, non lo sapevo neanche io effettivamente.
«riesci a darmela una risposta concreta o no?» disse soffocando una risata, trascinando anche me nella stessa reazione.
«non vorrai mica fumare» parlai vedendo che pochi istanti dopo cacciò il pacchetto di Marlboro dalla tasca, e lui in risposta annuì.
«eddai Nì..»
Sbuffai e mi staccai da lui, avevo perso il conto di quante sigarette aveva fumato quel giorno.
«perché ti dà così fastidio?» mi chiese prendendo l'accendino e avvicinando la sigaretta alle labbra.
In quel momento fargli una ramanzina e elencargli tutti i contro del fumo in realtà scocciava anche a me, quindi optai per un metodo che avrebbe sicuramente funzionato.
«perché poi non posso fare così..» dissi avvicinandomi al suo viso e lasciando un bacio sulla sua guancia.
«così..» sussurrai un po' più piano lasciandone uno anche sul collo, precisamente sullo stesso punto dove poche ore prima gli avevo provocato una macchia violacea.
«e così» conclusi infine baciandolo sulle labbra.
Lui gettò la sigaretta ancora non accesa in un cestino poco distante e approfondì subito il bacio; sentivo ancora il sapore del fumo di pochi minuti prima, ma non avrei mai rinunciato alle sue labbra per nulla al mondo.
Avrei dovuto usare più spesso quel metodo se serviva a farlo smettere di fumare, ci andavo bene anch'io.
Poco dopo ci staccammo per mancanza di fiato e gli stampai nuovamente un piccolo bacio.«fumerò più spesso se finisce così» disse lui passandosi la lingua sulle labbra.
«dai cretino, già fumi abbastanza» lo rimproverai dandogli un leggero schiaffo che non avrebbe fatto male neanche ad una mosca.
«poi da quando ti serve una scusa per baciarmi?» aggiunsi scompigliandogli i capelli con una mano.
«non mi serve, ma almeno è un'altra motivazione oltre quella che vivrei di te e basta, senza nient'altro intorno»
Se fino a quel momento l'avevo guardato dritto negli occhi e con un viso serio, dopo le sue parole mi ritrovai ad abbassare lo sguardo e a sorridere impacciatamente.
Finiva sempre in quel modo ogni volta che esprimeva a parole tutti i suoi pensieri su noi due, e nonostante in quell'istante il mio ragazzo ci mise un po' per farmi rialzare il viso, nella mia testa pensavo solamente a quanto stessi maledettamente bene con lui, e che per nulla al mondo avrei voluto che tutto ciò finisse.
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...