Anna's pov:
Non mi ero mai accorta di quanto mi servissero dei giorni per staccare da qualsiasi cosa, almeno finché mi ritrovai sul serio a togliere la spina da tutto.
Avevo già comunicato al mio capo di lavoro della gravidanza, mi aveva dato una settimana per stabilizzare la situazione, poi se non avessi avuto problemi, sarei tornata in palestra solo per allenare senza fare grandi sforzi.
Avevo trascorso quattro giorni interi a fare.. nulla?
Non nulla precisamente, eravamo tutti tornati a Roma e Niccolò mi aveva chiesto di stare con lui.
Avevamo una routine molto pacata, ma mai precisa.
Ci svegliavamo con la più totale calma, restavamo a letto per chissà quanto, mangiavamo qualsiasi cosa ci passasse per la testa evitando diete e cibo sano, avevamo concluso sette film.. e poi tante altre piccole cose che sarebbe stato impossibile trascrivere senza tralasciare nulla.
Avevamo fatto di tutto, ma io non gli avevo detto la cosa fondamentale.
Non aveva fatto poi tante domande sul perché non fossi neanche andata a lavoro, ma se ne avesse fatte non avrei saputo come rispondere, proprio perché non sapeva della gravidanza.
Avrei tanto voluto parlargliene, ma sicuramente per la testa aveva ancora Sanremo e non volevo sforare con la dose di pensieri.
E poi, mi stavo davvero abituando di nuovo e troppo ad averlo costantemente nella mia vita, avevo una maledetta paura che avrei potuto perderlo.
Gliel'avrei detto appena avrei concluso quella settimana da lui, era deciso ormai.«ehi ma la smetti di dormire? Dormi anche più di me»
E come ogni mattina, fu la sua voce a risvegliarmi, fortunatamente.
Sentii il mio corpo essere totalmente spostato, passai dallo stare su un materasso al poggiare la testa sul petto di Niccolò.«nic ho sonno..» balbettai nascondendo la testa sotto le coperte.
«andiamo alzati che chiamo il bar e ti faccio portare un.. aspe che vuoi? Un cappuccino?»
«ti ricordo che hai una cucina più grande di questa stanza e l'hai usata mezza volta, e poi non vale dire questa frase se non siamo a Parigi con Starbucks fuori la porta»
Ormai per me sentire quelle parole mi riportava automaticamente a quel luogo, il nostro luogo.
Nonostante io ci avrei vissuto potendo, sapevo che ogni qual volta che mettevano a Parigi era speciale proprio perché erano momenti rari, solo miei e suoi.
A breve però ogni momento nostro sarebbe diventato anche di qualcun altro però, qualcuno di piccolo piccolo.
Il nostro mondo sarebbe diventato il suo e il suo il nostro, sempre se mi fossi decisa a dirglielo.
Ma prima o poi l'avrei fatto, dovevo solo aspettare il momento giusto.«ti ci riporto dopo il tour, adesso puoi alzarti e andare di là con me?» mi chiese nuovamente il moro facendo il labbruccio.
Io baciai le sue labbra per quella espressione da bambino piccolo e poi, finalmente, mi alzai.
Raggiunsi la cucina stringendomi un po' di più nella felpa, quella mattina si congelava sul serio, ed essendo che non ci eravamo ancora alzati, i riscaldamenti erano spenti.«nic puoi prendermi la giacca rossa? Credo sia infondo alla valigia» urlai sperando che Niccolò mi sentisse.
Il moro mi rispose con un "si" detto a tono alto per farsi sentire, e nel mentre io presi la moka da un mobile.
Niccolò's pov
Erano almeno due o tre minuti che cercavo quella benedetta giacca nella valigia di Anna, e più scavavo, più mi convincevo che in realtà l'avesse solamente dimenticata a casa o poggiata in un armadio.
Quando mi arresi, chiusi nuovamente la valigia e la poggiai su un tavolino, ma un rumore insolito al suo interno attirò la mia attenzione.
Assomigliava a qualcosa di piuttosto rigido che andava a sbattere contro la base, e in quel momento ebbi il panico di aver rotto qualcosa.
Aprii nuovamente la valigia e scavai fino a trovare l'unico oggetto rigido lì presente, ma il punto era che quell'oggetto, non era nulla che vedevo tutti i giorni.
Mi mancò il respiro per diversi secondi quando mi ritrovai un test di gravidanza tra le mani, un test di gravidanza positivo.
Lo stavo guardando da diverso tempo e non avevo ancora avuto il coraggio di fare qualcosa, né di pensare qualcosa.
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...