Sei come una sorella minore

2.4K 109 31
                                    

Anna's pov:

«hey nic, ciao» lo salutai entrando in cucina.

Mi presi qualche secondo per osservare la sua figura.
Era poggiato con un fianco alla cucina e, quasi non credevo ai miei occhi, aveva messo per la prima volta davanti ai miei occhi una camicia nera che gli stava divinamente.
Al quanto pare aveva preso sul serio quell'uscita, e dovetti mordicchiarmi un labbro per non urlare ai quattro venti che probabilmente non avevo mai visto un ragazzo più bello.
Anche il suo sguardo si posò su di me, e dovetti fare un colpo di tosse per far sì che si smuovesse.

«signora ve la riporto dopo» disse Niccolò a mia nonna, che annuì e ci lasciò andare.

«dove andiamo?»

«domani è il tuo compleanno, quindi festeggiamo» mi disse lui con un sorriso stampato in volto.

Annuii già entusiasta all'idea, nonostante io non fossi molto in vena di festeggiare, aveva trovato comunque una maniera per rendere migliore il mio compleanno.

-

«nana, sta sera vengono anche Adriano e la sua ragazza, Ludovica, ricordi quando te ne parlai?» mi chiese Niccolò poco prima di entrare in un locale a diversi passi da noi.

Portai lo sguardo su di lui e annuii, mi faceva piacere conoscere persone nuove, ed essendo amici di Niccolò sicuramente non mi sarei trovata male.
Entriamo nel locale e, seguendo Niccolò, arrivammo ad un tavolo dove erano seduti già due ragazzi.
Era un locale molto tranquillo, non troppo affollato e non c'era un'atmosfera da discoteca, bensì era quel tipico ambiente con tanta luce dove c'erano persone che trascorrevano la serata.

«bella Nì, piacere io sono Adriano» disse il ragazzo seduto al tavolo, amico di Niccolò, salutando prima lui e poi presentandosi a me.

«piacere, io sono Ludovica» si aggiunse poi la ragazza al suo fianco.

Strinsi la mano ad Adriano e diedi due baci di qua e di là a Ludovica presentandomi anch'io, Niccolò fece lo stesso, ma ovviamente con molta di più confidenza di quanta riuscissi ad averne io.
Mi sedetti di fianco a lui e mi strinse la mano sotto il tavolo, era impossibile negare che per i primi momenti mi ero sentita abbastanza a disagio conoscendo solo lui, ma pian piano andò meglio.
Parlando, scoprii che sia Adriano che Niccolò erano di Roma, si conoscevano da quando erano bambini e poi entrambi vennero a vivere qui a Napoli, mentre Ludovica era nata e cresciuta a Napoli come me.
Lei aveva un anno in più a me e Adriano sedici anni come Niccolò, e il fatto che fossi ancora più piccola non facilitava la situazione.

«allora Anna, domani è il tuo compleanno quindi» mi disse Adriano per aprire discorso.

Annuii abbastanza imbarazzata e quasi stritolai la mano di nic, mi trovavo a disagio nel parlare con persone che conoscevo poco, non potevo farci nulla.
Passammo il resto della serata tranquillamente, mi faceva piacere aver conosciuto Adriano e Ludovica.
Mi avevano dato una bella impressione, mi sembravano ragazzi a posto.
Poco prima della mezzanotte ci salutammo, ludovica mi diede il suo numero di cellulare dicendomi che le avrebbe fatto piacere risentirmi, e anche per me valeva lo stesso.

«perché siamo a casa tua?» chiesi quando effettivamente Niccolò parcheggiò la moto sotto casa sua.

Non disse nulla, semplicemente mi prese la mano e fece scattare la serratura della porta.
Mi trascinò verso camera sua e per ciò che vedevo quasi scoppiai in lacrime.
Non ci credevo che aveva fatto tutto ciò per me..
C'era una grande busta con una lettera sopra e un album fotografico suppongo poggiati sul letto, poi dei petali rossi che formavano un cuore attorno ad essi.
Portai una mano sulla bocca e rimasi letteralmente senza parole.
Mi girai verso Niccolò, che mi stava guardando sorridente, e la prima cosa che mi venne in mente fu quella di saltargli addosso e stringerlo più forte che potevo.

«non dovevi nic» sussurrai al suo orecchio non staccandomi da lui.

«beh, visto che non vorrei morire soffocato e vorrei vedessi i regali, aprili» rispose lui soffocando una risata e lasciandomi un bacio tra i capelli.

Alzai gli occhi al cielo e gli stampai un bacio sulla guancia, prima di avvicinarmi al letto e prendere la busta più grande.
Presi ciò che c'era al suo interno e sbarrai gli occhi, quel ragazzo era sul serio fuori di testa.

«Niccolò sei da sposare dio mio!» dissi afferrando là polaroid tra le mie mani.

Ormai era qualche mese che la nominavo dicendo che a Natale l'avrei sicuro presa come autoregalo, ma non pensavo davvero che potesse sorprendermi così.
La poggiai delicatamente sul letto e aprii la lettera.

"sei la migliore amica che tutti vorrebbero.. si però non esageriamo perché sei solo mia.
Anche se sono un cojone perché pensavo di poterti lasciare andare e molte volte non ti do le attenzioni che meriti, sono felice di essermi ricreduto e di aver ripercorso i miei passi poco prima di perderti definitivamente, perché per me sei come una sorella minore e so che non riuscirei a stare senza te.
Buon compleanno nanetta, ti auguro tutta la felicità del mondo"

Sorella minore
Migliore amica
Era normale che mi fossi focalizzata solo su quelle paroline?
Scacciai dalla mente quei pensieri inutili e mi focalizzai sulla sua dolcezza, mi aveva scritto delle parole bellissime e sentite, non potevo focalizzarmi sulle uniche che mi avevano forse spezzato tutte le aspettative.
Gli saltai letteralmente addosso senza smettere di dire grazie, nessuno mi aveva fatto un regalo così eccetto poche persone.

«qua ci sono tutte le nostre foto, guardale quando sei da sola, o quando vuoi te» mi disse poi spostandomi una ciocca di capelli dal viso e indicando il piccolo album fotografico.

Spostai con cautela i regali sulla scrivania e lo seguii sul letto, a sua differenza però poggiando la testa da tutt'altra parte del cuscino.. Il suo petto era il mio posto preferito.

«mh no, fammi i grattini alla testa» mi disse lui staccandosi dall'abbraccio.

Ribaltò la situazione e fu lui a poggiare la testa sul mio petto, così iniziai a fare ciò che mi aveva chiesto, sapevo quanto lo rilassava.
Si addormentò così, tra le mie braccia con il viso di un bambino.
Avrei voluto che quel ragazzo col cuore di un bimbo provasse ciò che stavo iniziando a provare io, ma non volevo perderlo..
Forse dicendogli che non riuscivo più a vederlo come il mio migliore amico, ma qualcosa in più, se ne sarebbe andato e io non volevo.. ma a che prezzo?

Vivere Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora