Niccolò's pov:
Avevo un immensa voglia di mandare a puttane il buon senso e fiondarmi sulle sue labbra? Si.
Lo voleva anche lei dato che non si spostava? Si.
Lo feci? No.
Sapevo che se l'avessi fatto, da lì a poco avrebbe iniziato ad avere milioni di sensi di colpa per come era fatta, e magari avrebbe preso la decisione di allontanarmi nuovamente, ed io non potevo permetterlo.
Passai il pollice sulle sue labbra e la vidi avvicinarsi ancora, tanto che le nostre bocche erano quasi incollate, mentre invece lei andò a posare una mano sulla la mia nuca come le era solito fare, o almeno anni prima.
Avevo frenato in un parcheggio libero appena avevamo iniziato a parlare, non c'era il problema delle macchine dietro di noi o di un probabile incidente non guardando la strada, il problema era che lei non era più la mia Anna, o almeno così credevo.«perché stai con lui se vuoi baciare me?» dissi a bassa voce mentre la mia mano si spostava dalle sue labbra ai suoi capelli chiari.
«io non sono felice così» sussurrò lei abbassando lo sguardo per non farmi notare i suoi occhi lucidi, ma per sua sfortuna me ne accorsi perfettamente.
«ho letto il messaggio..»
Ormai era inutile nasconderle tutto, tanto vale farle capire che sapevo.
Lei si allontanò di poco dal mio viso e mi guardò con aria stranita, sembrava esser scesa dalle nuvole.«hai paura che ti metta le mani addosso?»
Dopo quella mia domanda iniziò a capire, così tornò seduta al suo posto e fui costretto a farlo anch'io.
Stranamente non si era incazzata perché avevo letto quel messaggio, stava probabilmente pensando alle parole da usare per rispondermi.«l'ha mai fatto?» continuai cercando di guardarla negli occhi, ma la vidi solo negare con la testa.
In quel momento mi levai un enorme macigno dal petto, l'ultima persona a cui aveva dedicato tutta sé stessa ero ancora io.
«sono tre mesi che abito a Roma, un po' per la proposta di lavoro che c'era, un po' per stare lontano da qui» mi spiegò arricciando tra le mani una ciocca di capelli.
«perché stai con lui?»
«per pensare che io abbia ancora speranze di pensare a qualcuno che non sia tu»
Disse quella frase guardandomi negli occhi e traforandomi probabilmente l'anima con quello sguardo, o forse con quelle parole..
Mi aveva ammutolito e lo sapeva, non sapevo cosa dire né cosa fare, non dopo quella frase.«e hai bisogno di stare con uno che vuole solo portarti a letto per andare avanti?»
«vorrei che servisse a qualcosa, ma in effetti non serve a un cazzo nemmeno quello»
«ma allora lascialo, perché cazzo stai con lui?
Non sono io ad averti lasciata Anna, non ho mai voluto che ti riducessi cos컫tu.. tu non mi hai dato scelta!
Non hai idea di quello che sia significato vederti nello stesso bagno di una ragazza col vestito alzato e il rossetto sbavato, non hai idea di quello che voglia dire sentirsi sempre troppo piccola o bambina in qualsiasi situazione, non hai idea di quello che ho provato quando hai rovinato tutto!»Urlava e stringeva i pugni nello stesso momento, avevo ben inteso che si teneva quelle frasi dentro da troppo tempo.
«ho provato a fare di tutto per te, qualsiasi cosa!
Io so che tu mi hai sempre aspettata, però cristo Niccolò, avevo sedici anni!
Sai che cosa vuol dire rimanere senza nulla dato che la persona che avevi al tuo fianco si è presa tutto? No, certo che no!
Non so neanche chi cazzo la fece girare sta voce, ma non hai idea di come mi sia sentita quando mi iniziarono a dare della troia solo perché a sedici anni non ero più vergine, e come se non bastasse non stavamo neanche più insieme, tutti si erano fatti una idea del cazzo su di me.
Capisco che tu avevi diciannove anni, capisco anche che sia stato una palla aspettarmi, ma avrei preferito mille volte che ci fossimo lasciati per una litigata che per quello che è realmente successo!»
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Vivere
FanfictionForse no, non è una storia come le altre. Non è una storia dove arrivata la maturità ci si innamora e si soffre, per poi avere quel bellissimo lieto fine. Questa storia parte dalle basi, dove una bambina riesce a provare le emozioni di una donna già...