Pov's Martina
Mi avvio verso la stazione di Roma e cerco un posto in cui dormire. Noto un hotel, chiedo una stanza e poi salgo a sistemare le mie cose. Chiamo mia madre al telefono per avvisarla che l'indomani non tornerò a Torino e risponde alterata, ma io non ce la faccio proprio a non vederla almeno un'altra volta. Mi metto a letto, prendo il telefono, e metto una instagram stories con il video dell'abbraccio con Gaia, con scritto "quel che è stato lo difendo, e mi commuove". La taggo, anche se non risponderà mai.
Chiudo gli occhi e mi addormento quasi subito. Sogno degli occhi blu, braccia accoglienti, una voce dolce e tanta sincerità, inutile dire che la mattina seguente mi sono svegliata piena di energia. Dopo essermi preparata vado in un bar a fare colazione e prendo due cornetti in più, uno da dare a Gaia e uno per me, in caso più tardi mi venisse fame. Prendo il primo treno per Napoli e apro instagram. Tremo, Gaia mi ha risposto alla storia.
Gaia: "Commuove anche me, quel cuore bello che hai. Ti ho lasciato un pezzo del mio, quando me lo riporti?"
Martina: "Sto venendo a Napoli, grazie di tutto."
Sono senza parole, il viaggio in treno sembra volare, sono così spensierata e leggere che non mi sembra di star vivendo qualcosa di reale. Arrivo in stazione, e, a piedi, mi reco al luogo dove si terrà l'instore. È diverso da quello di ieri, stavolta è all'aperto e c'è un palco enorme, le persone non sono le stesse, eppure mi guardo intorno e vedo ciò che ho visto ieri: amore, ammirazione, in forme diverse, sì, ma pur sempre le stesse emozioni che trasparivano dagli occhi delle persone incontrate ieri. È la musica, quella vera, sincera, che unisce. Sempre e comunque. Verso le 16:00 vedo avvicinarsi una macchina, da cui scende Gaia, ancora più bella di ieri. Ci mettiamo bene in fila e, dopo un'oretta, è il mio turno. Chissà se mi riconoscerà, se capirà chi sono, se sarà stupita nel vedermi di nuovo, se penserà che sono esagerata. La ragazza prima di me si allontana e lei alza lo sguardo, posandolo sui miei occhi che, con i suoi, non entrano nemmeno lontanamente in competizione.
Fa un sorrisone stupito e allarga le braccia, io non aspetto nemmeno un secondo per buttarmici dentro.
<Sei la ragazza di ieri! Come fai ad essere qui?> mi chiede mentre le nostre braccia sono ancora incastrate tra loro, e noto quasi felicità nel suo tono di voce.
<Non ce la facevo ad aspettare che venissi a Torino> le rispondo sinceramente
<Ma la data è dopodomani, sei di lì tu?> chiede stupita
<Sì, comunque ti ho portato una cosa. Stamattina ho fatto colazione in un bar a Roma prima di prendere il treno e ho assaggiato un cornetto buonissimo, e ho pensato di prenderne uno anche a te, per ringraziarti> rispondo io
<Grazie mille tesoro> mi stringe ancora di più per poi staccarsi. Mi guarda negli occhi per qualche secondo e poi mi sussurra <che ne dici se lo mangiamo insieme più tardi?>. C'è un pizzico di insicurezza nella sua voce, quasi come se avesse paura di essere rifiutata che poi, io dico, chi potrebbe mai allontanare una come lei?
<per me va benissimo, ti aspetto qui fuori> rispondo stupita ed emozionata.
Facciamo la foto, prendo il cd e mi allontano verso l'uscita. Apro il cd "per Bibi, non so ancora il tuo nome! Giuro che faccio il prima possibile, Gaia", mi scende qualche lacrima che subito, però, dà il posto ad un sorriso felice come mai prima d'ora era stato.
Passano tre ore, io sono seduta su un gradino a fumarmi una sigaretta con le cuffie nelle orecchie, mentre aspetto che Gaia finisca l'instore. Sono una persona che arriva sempre precisa, se l'appuntamento è alle 8, non mi troverai mai lì alle 8:10, ma nemmeno alle 7:50, sarò lì all'orario preciso stabilito, perché odio aspettare, e quindi, di conseguenza, anche farmi aspettare. È la prima volta che sento questa certezza cadere, dopo tre ore di attesa, sono pronta ad aspettarne altre dieci, se necessario, perché ho capito, forse per la prima volta, che l'attesa è a sopportabile solo se alla meta c'è qualcuno per cui ne valga la pena.
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Un giorno, se ti va
FanfictionQuesta è la storia dell'amore tra Gaia e Martina, un amore nato per caso, considerato sbagliato, ma che le farà tornare a respirare.