Pov's Martina
<Marti io lo capisco, e credimi quando ti dico che secondo me hai pienamente ragione. Credo fermamente che da parte sua ci sia, nei tuoi confronti, lo stesso amore profondo e sincero che provi tu. Ma dopo aver visto ciò che è è successo oggi, capisco la sua paura, e sono sicura che puoi farlo anche tu> mi risponde con voce gentile e con l'educazione che le contraddistingue, quella delicatezza rara da trovare.
<Assolutamente, ci sono passata anche io, lo capisco a pieno. Però non voglio che ci stia troppo male, che si azzeri per gli altri> le spiego, e tra le righe le dico che, finché ho sofferto io, faceva male, ma non quanto ora. Non quanto adesso, che il mio dolore è indiretto, se vogliamo dire così, perché in realtà passa prima per lei, e a me arriva solo la sua percezione, solo le sue lacrime, i suoi occhi spenti e i sorrisi che non fa.
<Stalle accanto e basta, non puoi fare nient'altro per lei, e se poi senti di non riuscirci più, spiegale il tuo punto di vista. Ti capirà, ne sono sicura; e se non capirà dovrai pensare a te stessa. Non metterti da parte per far stare bene solo lei. So che questo è l'amore, ma non meriti di trascurarti> mi consiglia, e i miei occhi si inumidiscono davanti alla sincerità delle parole di una persona che conosco da meno di ventiquattro ore. Dall'accuratezza con la quale sceglie i termini da usare, dal modo in cui li pronuncia, dalla costruzione delle frasi: così diretta eppure delicata.
<Grazie Gio, davvero> la ringrazio io, più con gli occhi che con la voce, e lei mi accarezza una guancia, per poi accompagnarmi davanti ad un divanetto, dove poggio Frida, che ormai dorme profondamente.
Le lascio un bacio tra i capelli e sorrido quando vedo le sue labbra fare una smorfia, mentre mi perdo ad osservare quei lineamenti così simili ad altri che già conosco, forse meglio dei miei.
<Ei amore> la sento chiamarmi dopo che mette i nostri corpi a contatto. Io sono ancora girata di spalle, mentre lei poggia il suo petto sulla mia schiena, circondandomi la pancia con le sue mani.
<Hai salutato tutti? Hai visto quanti sono?> le domando, cercando di girarmi. Movimento che non mi permette di fare, stringendo leggermente la presa sul mio corpo, e appoggiando il suo mento sulla mia spalla sinistra.
<Sì, sono tutti contentissimi per me> mi risponde e, seppure non posso vederla, potrei giurare che sta sorridendo. Lo sento dal modo in cui le parole escono dalla sua bocca, un suono orizzontale e più limpido del solito.
<Te lo meriti> le dico io, riferendomi a tutto il bello che il programma di Amici le sta portando. Agli sguardi emozionati di persone che si sono sentite comprese ed abbracciate dalle sue parole, a quell'album tanto sudato e studiato dettagliatamente secondo per secondo, che non mi stancherò mai di ascoltare, di analizzare minuziosamente fermandomi a pensare a quanto le parole siano forti e dirette, e al tempo stesso delicate, se scelte con cura.
<Di tutto questo, tu sei la parte più bella. Lo sai?> mi sussurra, per poi cominciare ad accarezzarmi leggermente la mano sinistra, che ha raggiunto la sua nell'intento di stringerla, di avere un contatto in più.
Nonostante tu sia la persona più bella al mondo, non mi basterà mai guardarti e basta. Sento continuamente il bisogno di sfiorarti, come per ricordarmi che ci sei, stavolta per davvero. Che non sei più solo in televisione, dietro uno schermo in un programma che può far passare ciò che preferisce di una persona.
Sei qua, mi stai abbracciando mentre mi dici che sono più bella del tuo sogno.
Più bella di qualcosa per cui non hai dormito notti intere, perché nella tua testa nascevano centinaia di paranoie che ti portavano a pensare che non ce l'avresti mai fatta.
Più bella del riscatto di un'eterna seconda, che alza la coppa del primo classificato, quello che nel podio ha il gradino più alto, forse perché è più vicino al cielo, alle stelle, all'infinito, al per sempre.
Più bella della rinascita che tanto hai sperato di poter vivere, che hai parafrasato in musica e trascritto in parole, per poi racchiuderla nelle tracce che ora fanno parte del tuo album.
Più bella dell'armonia che solo tu sai far nascere e mantenere in quel perfetto equilibrio tra note e parole, essenziali le une per le altre.
Più bella di un palco enorme che aspetta solo di essere calcato da te, e di persone che si sono fatte viaggi lunghissimi e ore ed ore sotto il sole pur di vederti.
Più bella di ciò che hai sempre considerato il meglio che la vita potesse donarti.
Vorrei essere per davvero all'altezza di tutto questo.
<Ti amo Gì, davvero tanto> le sussurro io, emozionata dal peso delle parole che ha pronunciato poco fa, e sono sicura che il peso è lo stesso.
Lei non è come gli altri, lei scegli cosa dire e come farlo, con chi parlarne e a chi non raccontarlo. Non c'è mai niente fuori posto, se si analizza ciò che dice, niente che non pensa al 100%, niente che non sia coerente alla sua persona.
Io ci credo, a quello che mi dice, e forse l'amore è anche questo: fidarsi e affidarsi senza scegliere razionalmente di farlo.
<Anche io> mi risponde, per poi, finalmente, permettermi di girarmi e di incontrare il suo sguardo così attento e dolce.
Non so cosa farei se, un domani, i tuoi occhi non mi guardassero più così.
Azzero le distanze, rendendo ancora più bella l'atmosfera creatasi tra noi. Una volta ho letto su un libro che profumava di quell'odore strano che hanno i libri che ti cambiano la vita e il modo di vedere le cose, che il dolore unisce le persone. Non mi sono mai fermata a riflettere sulla veridicità di questa frase, perché io, il dolore, l'ho sempre vissuto in una stanza buia, abbracciata a un cuscino o con in mano una chitarra. Io il dolore non l'ho mai condiviso con nessuno, se non con la musica, che mi aiutava ad esorcizzarlo, a comprenderlo, e, per un po', ho sperato anche che mi aiutasse ad accettarlo.
Ora ho capito che un dolore non condiviso, di cui non si parla mai ad alta voce con una persona davanti, in realtà scava solo più a fondo, e si prende tutto, anche quello che non hai.
Gaia, guardami negli occhi e dimmi che me ne parlerai sempre, e se non avrai il coraggio di farlo, almeno condividi il letto nel buio con me.
Le abbraccio io, le tue paure.Ultimo capitolo della giornata! Spero vi abbia fatto piacere leggere tutti questi aggiornamenti oggi, sono contenta di essere riuscita a metterne di più, perché ho visto un sacco di commenti e messaggi positivi.
Grazie, sempre. Continuate a farmi sapere cosa ne pensate❤️
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Un giorno, se ti va
FanfictionQuesta è la storia dell'amore tra Gaia e Martina, un amore nato per caso, considerato sbagliato, ma che le farà tornare a respirare.