Capitolo 36

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Pov's Martina
Mi ricordo tutto, ma la verità è che ho sempre creduto nel destino, ed ho sempre ritenuto che Gaia fosse destinata a fare questo nella sua vita. Ad essere questo. Un esempio per tanti, una persona che sa unire ritmo e significato profondo, in una canzone armonica e per niente scontata. Gaia è quella che ha sempre una parola di conforto per tutti, quella che si mostra forte per non far soffrire le persone a cui tiene, quella che abbraccia ad occhi chiusi e come se fosse sempre l'ultima volta.
<Devi credere in te stessa, io ci credo> le dico, e lei mi sorride e annuisce, per poi aiutarmi a preparare il borsone.
Dopo una ventina di minuti abbiamo finito, lo chiedo e usciamo dalla mia stanza. La prendo per mano e la trascino in quella di Nico, avviserò solo lui della mia assenza di questi tre giorni, perché è l'unico a cui importa e l'unico che se ne accorgerà. Ma soprattutto l'unico a cui ho voglia di dirlo, di raccontarmi, a cui avrò voglia di dire, al mio ritorno, per filo e per segno ciò che è successo, i sorrisi che ho fatto e perché.
Nico è l'altra metà del mio cuore.
Apro la porta senza bussare, e lo trovo intento a parlare con Daniela, la sua ragazza.
<Scusate se non ho bussato, volevo solo salutarti> mi riferisco a mio fratello, per la seconda parte della frase.
<Ciao Marti tranquilla, entra> mi sorride la ragazza affianco a mio fratello, e mi giro per controllare se Gaia c'è ancora, dato che Daniela si stava riferendo solo a me. La ragazza dagli occhi blu è un po' scazzata ma cerca di non darlo a vedere, d'altronde la sta ignorando, posso capirla.
<Lei è Gaia, Gaia lei è Daniela la ragazza di Nico> faccio le presentazioni, dato che loro due non sembrano molto propense.
<Tu saresti?> le chiede Daniela, dopo aver stretto la sua mano,
<la sua ragazza> le risponde Gaia ed io sorrido, è gelosa e non sto capendo il perché, dato che la ragazza in questione è fidanzata, per giunta con mio fratello.
<Vabbè Nico ero venuta per dirti che per tre giorni accompagno lei in tour, e per ringraziarti sia per prima con mamma e papà, sia per averla accompagnata qui> gli dico, sorridendo, e lui ricambia.
Si avvicina e mi abbraccia, e intanto mi sussurra all'orecchio che non devo ringraziarlo, che mi ama e che per me farebbe questo ed altro. È la persona più bella e pura che conosca.
<Gà è stato un piacere conoscerti. Spero di rivederti presto> le dice Nico, dopo essersi staccato dal mio abbraccio, e vedo la ragazza dagli occhi blu sorridere emozionata, lo stesso faccio io.
Vedere che Nico la accetta e la apprezza mi fa stare bene, Nico è la mia famiglia.
<Anche per me, davvero, grazie di tutto> gli risponde lei, per poi abbracciarlo.
<In bocca al lupo per i concerti, giuro che qualche volta vengo anche io, che ne dici Dani?> a parlare è ancora mio fratello, che sembra non voler lasciarci andare. Credo che voglia alleggerire la situazione di prima ad entrambe, ha un cuore enorme e so che lui sa quanto ci faccia male una cosa del genere.
<Non conosco le sue canzoni ma va bene> gli risponde ridendo la sua ragazza, e vedo Gaia irrigidirsi un po'.
<C'è tempo, Daniela, mentre sono in viaggio invio una copia dell'album a Nico almeno iniziate a studiare. Non sai cosa ti perdi> la avviso.
<Marti ora lo sentiamo in macchina, tanto vi accompagniamo noi in stazione> mi dice ed io sorrido entusiasta, per Gaia non è lo stesso ma il perché glielo chiederò più tardi.
Usciamo di casa senza intoppi, i miei genitori hanno sempre preferito non avermi tra i piedi: io sono quella che fa casini e che li mette in difficoltà, ed io ho sempre preferito stare da sola e lontana da loro, hanno una mentalità così arretrata che mi imbarazza sentirli parlare e sostenere convinti le loro idee.
Nel tragitto fino alla macchina Gaia è silenziosa, le prendo la mano e gliela accarezzo un po', mentre cerco di incontrare i suoi occhi per capire cosa ha: è l'unica possibilità che ho, dato che chiederglielo davanti a Nico e a Daniela sarebbe insensato, dato che non parlerebbe mai.
Saliamo in macchina, io sto dietro con Gaia, mentre gli altri due sono davanti, con Nico alla guida, che non tarda a far partire "Genesi", che è sempre nello stereo, a tutto volume.
La prima traccia è Chega, la canzone con la quale è conosciuta, perché alle persone piace ballare e la maggior parte della gente si ferma a quei suoni fantastici che Gaia ha saputo mettere insieme. Poi, invece, c'è gente come me, e come i suoi fan, che sanno andare oltre, leggere tra le righe, arrivare al senso più vero e profondo ed accoglierlo. C'è chi vede quella donna liberarsi dal buio che l'ha costretta a rimanere in un angolo, c'è chi comprende il messaggio enorme scritto in una lingua che aiuta Gaia a ricordare al meglio uno dei suoi luoghi preferiti.
<Manda avanti, non si capisce niente> è Daniela a parlare, forse alla quarta frase della canzone, ed io sbarro gli occhi.
<È portoghese, se vuoi ti faccio la traduzione> le propone sarcastica Gaia, non accetta che la sua musica venga scartata senza nemmeno essere ascoltata. E fa bene. Fa bene perché le persone dovrebbero imparare a contenersi e a cercare di comprendere gli altri. Dovrebbero imparare a capire chi cerca di donare se stesso ed ogni sua esperienza ed emozione per far star bene gli altri.
<Il tatto, questo sconosciuto> borbotto io, ma abbastanza forte da permettere alla ragazza seduta nel sedile anteriore di sentirmi.
Le spiego la storia della canzone, il messaggio che c'è dietro, e le cito le frasi più importanti. Anche se mi guarda come se non le importasse, continuo, e le spiego anche da dove è nata, come e perché. Gaia non avrebbe la forza e la voglia, e allora lo faccio io, perché so quanto ci tenga, e ci tengo anche io, a dirla tutta.
La verità è che Gaia è un oceano infinito di emozioni e belle parole, ma alcuni si limitano a guardarlo in foto e si sa, la brezza da una fotografia, non ti smuove i capelli e i pensieri.

Dato che oggi ci siamo sdoppiate per via delle due dirette alla stessa ora, oggi doppio aggiornamento, proverò a farlo più spesso.
Buonanotte, fatemi sapere!❤️

Un giorno, se ti vaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora