Capitolo 30

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Pov's Martina
Sono le 19, la giornata è passata velocemente, nel pomeriggio sono andata a fare una passeggiata in centro e ho sentito Gaia, siamo state al telefono fino a un'oretta fa. Mi rilassa parlare con lei, mi fa stare bene, mi fa spegnere i pensieri brutti per un po'. Arrivo nel viale di casa mia e, davanti alla porta, noto Nicolò con una ragazza, credo sia Daniela. Mio fratello mi vede e con un gesto della mano mi invita ad avvicinarmi, ed io lo faccio, con un sorriso un po' imbarazzato. Quando arrivo davanti ai due, Nico mi saluta con un bacio sulla fronte, e quella che ormai dovrebbe essere la sua ragazza, allunga la sua mano verso di me, per presentarsi.
<Daniela, piacere> mi dice sorridendo, è davvero una bellissima ragazza.
<Martina> le rispondo educatamente, mentre le stringo la mano.
La guardo bene, è leggermente più bassa di mio fratello, ha i capelli lunghi castani chiaro, gli occhi di un colore indecifrabile ma molto vicino al verde. È veramente molto bella.
Distolgo lo sguardo da lei quando Nico mi chiede dove sono stata e gli spiego che ho fatto una passeggiata, mi ha chiesto con chi fossi e, ovviamente, ho risposto che ero da sola.
<Però Gaia mi ha fatto compagnia al telefono> aggiungo io, per tranquillizzarlo, ha sempre paura che, dato il mio carattere molto chiuso, non riesca a farmi voler bene, a mostrarmi per quella che sono.
In risposta ricevo un sorriso malizioso da parte di mio fratello e io gli do un buffetto dietro al collo. Mi giro verso la ragazza che sorride confusa, sembra non capire e come darle torto, però vedo nel suo viso una bellezza che prescinde dalle smorfie che sta facendo, segno che è attenta e si sta concentrando per cercare di capire cosa stiamo dicendo, o almeno così credo.
Dopo qualche minuto decido di rientrare per lasciarli soli, d'altronde io non centro niente e poi sono stanchissima, vorrei farmi una doccia e poi mangiare qualcosa.
<Io intanto vado su> dico ai due ragazzi, indicando con lo sguardo la nostra abitazione, lontana solo qualche passo da noi.
<Tra un po' arrivo> mi dice Nicolò ed io mi avvicino a Daniela per salutarla.
Stavolta anziché porgere la mano, la porta sul mio fianco sinistro, per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. Sono abbastanza imbarazzata, non ci conosciamo nemmeno e si prende certe confidenze, in più è bellissima.
Io non sono una così, io solitamente ci metto giorni e giorni ad avvicinarmi a qualcuno o a permettere a qualcuno di avvicinarsi così tanto, l'unica eccezione in tutto questo tempo è stata Gaia.
Se ripenso a come è nato il nostro rapporto un po' mi viene da ridere, e col senno di poi forse avrei rallentato un po' il tutto, cavolo il secondo giorno che mi ha vista ci siamo baciate.
Eppure io non so descrivere ciò che provo quando sto con lei, è qualcosa di così forte che io, il peso della conoscenza recente, non lo sento nemmeno un po'.
Fermo i miei pensieri e mi avvio al portone di casa mia, non vedo l'ora di riposarmi. Entro velocemente, saluto senza, ovviamente, ottenere risposta da nessuno, e salgo su in camera mia. Prendo il pigiama e lo porto in bagno, mi spoglio e mi guardo allo specchio per un po', è una cosa che faccio spesso, e la mia reazione è sempre la solita: non mi piaccio nemmeno un po'.
Il mio fisico non l'ho mai accettato, ho provato a cambiarlo, mi sono allenata tanto e mi sono messa a dieta, ma, quando mi sembrava di vedermi un po' meglio, arrivava sempre il coglione di turno a dirmi che ero grassa e che non sarei mai piaciuta a nessuno. E allora ritornavo a chiudermi, a chiudermi  in me stessa e nell'errata consapevolezza che davvero a nessuno sarei mai interessata. Poi ho iniziato ad avere le mie prime storie e sembrava andare meglio, anche adesso, quando sto con Gaia, mi sento sì, meno bella di lei, ma mi sento anche apprezzata, al tempo stesso.
Quando mi guarda percepisco il fatto che lei mi vede bella, e questo mi fa stare bene, fino a che, però, mi guardo con i suoi occhi.
Adesso davanti allo specchio ci sono io, con i miei, di occhi, e non si scappa, non ora. Sono quella che sono e forse dovrei solo accettarlo, accettare che a molti non piacerò, e la prima della lista sarò sempre io, ma che ci sarà qualcuno che mi guarderà come se fossi la persona più bella del mondo.
Vorrei che quel qualcuno fossi sempre tu, Gì.
Scaccio i pensieri e, dopo essermi fatta una doccia rilassante ed essermi messa il pigiama, torno in camera mia. Sono le 20 circa, il concerto di Gaia dovrebbe iniziare tra una ventina di minuti ed ho l'adrenalina come se dovessi salirci io su quel palco, sono così contenta di ciò che sta facendo. Mi scoppia il cuore, merita tutto questo, senza dubbio.
Le mando un messaggio anche se credo che lo leggerà dopo il concerto, ma voglio che lei sappia che ci sono, sempre e comunque.

Martina: "In bocca al lupo Gì, spacca tutto. Io ti penso forte e canto da qui"

Inaspettatamente, dopo qualche secondo, mi arriva una notifica da parte sua. È una sua foto in cui sorride emozionata con il microfono in mano.

Gaia: "Grazie Bì, ti chiamo dopo"

Sorrido, immaginando quanto siano più belli e luminosi i suoi occhi blu in questo momento, a quanto sia sincero il suo sorriso, alle gambe che tremano, alla paura di sbagliare e al timore di non riuscire a dare il massimo, a donare tutta se stessa alle persone che credono in lei, che l'hanno aiutata ad arrivare lì, su quel palco non tanto grande rispetto a quello che merita, ma sicuramente più grande della sua stanza in cui suonava senza che nessuno la potesse ascoltare, e allora, per ora, va bene così.
"Chi ride per ultimo ride per sempre", stavolta è per sempre Gà, te lo prometto.

Scusate se ieri non ho aggiornato e se in questo capitolo non ci sono content :( giuro che mi rifarò al più presto!
Intanto continuate a commentare❤️

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