Capitolo 64 - Ultimo capitolo, pt 1

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Pov's Gaia
Sono nel mio letto accanto a Marco, mi accarezza delicatamente e mi bacia il collo con dolcezza, ma non riesco a sentire altro che fastidio.
<Marco, no> cerco di allontanarlo, ma lui sembra non ascoltare. Non è un uomo violento, non lo è mai stato, ma alcune volte si lascia un po' troppo andare e devo ripetergli più volte ciò che voglio che comprenda al massimo.
Sento il mio cellulare squillare, è la sveglia. È mezzanotte, oggi 12 giugno inizia la storia di Martina nel mondo della musica.
Te l'avevo detto, Bì, ce la fai.
Mi alzo senza dirgli nulla, ha capito che stasera non è il caso. È comprensivo, tanto e sempre, è dolce e affettuoso, ma non è lei. E nonostante sappia che questo non può essere considerato un difetto, ecco, a me pesa più di qualsiasi altro lato negativo dell'uomo che ho accanto.
Per me Martina è stata l'amore, e sarà così per sempre.
<Dove vai?> mi chiede retorico, sa che è appena uscito il pezzo di Martina ed io non ho intenzione di aspettare un secondo di più.
<È mezzanotte> gli dico solamente, per poi prende il telefono con le cuffie, e chiudermi in bagno.

Dimmi se hai tempo da perdere
mal che vada lo perdo con te
che ho cercato di nascondere
quello che non mi è venuto bene
non ci credo Marti, non ci credo che il tuo primo singolo è quello che hai scritto pensando a me. Non ci credo che tutto quello che avevi immaginato per noi, la distanza non solo fisica, due vite che non si intrecciano più, due sguardi che non sanno trovarsi, ora sia realtà. Non ci credo che hai trovato il coraggio di aprirti, di raccontarti e raccontarci, con quel testo scritto con la mano tremolante sul letto che ci ha viste dormire insieme abbracciate l'una all'altra. Mi piace pensare che lì siamo ancora così, ancora così per sempre.

Dimmi se c'è un posto
per ricominciare ad odiarci insieme
che sia l'inferno o tra le fiamme
se in mezzo al fuoco mi vuoi ancora bene
forse ad oggi un posto non c'è, forse non è stato giusto perderci, o forse è stato meglio così. Io non lo so Bì, non lo saprò mai, così come tante altre domande a cui non risponderò. Eppure so dirti che ti vorrò sempre bene, so promettertelo.

Tu in grado di bruciare anche la cenere
e di annientare queste mie difese
me lo ripetevi sempre. Sapevo capirti in silenzio, sapevo dosare le tue parole e far sì che non uscissero dettate dalla rabbia impulsiva che non hai mai saputo controllare. Ho saputo abbattere i tuoi muri, mi chiedo se li hai innalzati di nuovo, o se per me saranno sempre e solo dei mattoni spezzati e riposti con cura in qualche parte lontana dalla tua anima.

Tu che sai brillare nelle tenebre
ma il buio fa paura ed io le luci accese
queste frasi non c'erano, ricordo bene di non averle mai scritte. Mi chiedo se quelle tenebre ti stanno avvolgendo anche ora che il tuo sogno sta prendendo vita, e se è così mi scuso perché la colpa è mia. Anche se mi hai lasciata tu, anche se sei stata la prima a voltarti. L'hai fatto per il nostro bene, lo so, l'ho capito: ci eravamo perse troppo, e recuperare tutto era impossibile. Ma ti ricordo con un sorriso enorme e il cuore che esplode d'amore per quelle che siamo state. Il buio fa paura, ma sono sicura che saprai affrontarlo, e se così non sarà, cercami. Ci sono.

Dimmi se ora guardo giù
chi ci sarà quando sto per cadere
Mi si stringe il cuore. Io ci sono, Bì, anche se non mi vedi, se non ti stringo a me, se non ci sentiamo. Io ci sarò sempre per te, ce lo eravamo promesso.

Se ripenserai quel che non siamo più
forse a quello che avresti voluto avere
mi riconoscerai, se andrò fuori di me
ma se il buio ti farà paura avrò le luci accese
ci penso sempre, a quelle due ragazze innamorate pazze che eravamo, e alle due donne un po' più mature che ora siamo. Che bello sarebbe vederti ora, ti immagino sorridere emozionata mentre dividi le cuffie con me, e ti chiedi come sia possibile che la gente si rispecchi in un testo così personale.
È possibile, Martina, devi solo crederci un po' di più.

Hai cercato di raccogliere
una rosa ma tu la vuoi senza spine
lo sai quanto ho cercato di allontanarmi dalle cose che avrebbero potuto farmi male, avevo paura di buttare tutto all'aria e spesso ho mandato via anche te. Mi dispiace Martina, mi dispiace davvero. Le tue spine sono belle, e non fanno, poi, così male.

hai trovato me, ora guardami
dimmi se c'è del buono che vuoi custodire
cosa vai a pensare? Quanto vorrei essere lì con te, abbracciarti e dirti che chi non vede del buono in te, semplicemente non guarda, non ascolta col cuore. Custodisco con cura anche le nostre litigate, siamo state belle, Bì, non posso e non voglio cancellare niente.

Tu in grado di sparare dritto contro di me
poi venirmi a chiedere "va tutto bene?"
la cosa che mi piace di più di te è il modo diretto con cui parli ed esprimi le tue opinioni. Come a dire "non servono chiavi di lettura, gli occhi con i quali devi leggere tutto, sono i miei". Ma stavolta forse avrei voluto concedermi il beneficio del dubbio. Avevo ufficializzato la storia con Marco, tu avevi messo una nostra foto tagliata sulle storie di instagram, ed io ti ho mandato un messaggio. Stupido, banale, "va tutto bene?". E no che non andava tutto bene, e me l'hai detto perché tu sei così, non ti nascondi dietro a niente. Mi dispiace, Bì, non era mia intenzione farti stare male.

da un taglio che era, adesso è una voragine
ora il buio fa paura pure a me
il buio. Quello in cui ho vissuto dopo X Factor? Quel dimenticatoio nel quale ti buttano se non fai i pezzi che vogliono loro? O quello che vedi intorno quando un pezzo di vita finisce e si porta via l'amore? Cazzo Martina, quanto vorrei tornare a capirti con uno sguardo.
[..]
Se mi vedrai, se ti dirò
abbiamo entrambe perso tempo
sei bella. sei bella e quella "e" finale lo dimostra ancora di più. Mi chiedo cosa avranno pensato i tuoi genitori, se li senti ancora, se gli hai riso in faccia quando la prima cosa che i tuoi fan hanno apprezzato è stato proprio il coraggio di parlare per due femmine. Che bella che sei. Sei stata tu, la prima, a non tirarsi indietro quando nessuno sembrava accettarci.

mi riconoscerai, mi riconoscerò
dentro una frase che non ha contesto
dimmi se ora guardo giù
chi ci sarà quando sto per cadere
se ripenserai a quel che non siamo più
forse a quello che avresti voluto avere
mi riconoscerai se andrò fuori di me
non è mai tempo perso, Bì, non lo è stato quello passato con te, perché mi ha insegnato cos'è l'amore e che si può vivere con il solo obiettivo di far sorridere una persona. Ma non lo è nemmeno questo lontano da te, forse non avrei mai capito chi sei davvero per me, se non avessi dovuto abbracciare l'aria per colmare la tua mancanza. Ti riconoscerò, sempre, e sarò lì ad imprecare a bassa voce quando il tuo caratterino si farà sentire e griderà un po' più forte. Ti riconoscerò, e ti amerò anche lì, perché so vedere cosa c'è dietro. Perché mi hai permesso di farlo.

ma se il buio ti farà paura avrò le luci accese
accese per te
l'ultima frase del tuo primo pezzo. La base non c'è, non ci sono limiti o regole. C'è solo la tua voce, le tue parole, e l'amore che provavo per te torna a fare capolino e sento il cuore esplodere.
Sei la mia luce accesa,
io sarò la tua, se ne avrai bisogno.
Lo sussurro al vento, ma non basta, lo so.
Corro a dirtelo.
Aspettami, però.

Mi sono accorta che sarebbe stato troppo lungo questo capitolo, quindi ho deciso di dividerlo in due parti. A tra poco per la prossima, ed ultima❤️

Un giorno, se ti vaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora