Capitolo 51

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Pov's Martina
La prima cosa che sento è una risata, e alzo lo sguardo che avevo abbassato sentendomi osservata. È solo quando trovo la forza di guardare i ragazzi, che capisco che quella risata assolutamente fuori luogo e senza senso, viene da Lorenzo.
Stacco lo sguardo da lui, sentendomi quasi presa in giro, e lo porto su Gaia, che mi guarda preoccupata e con una smorfia strana che fa quando è sul punto di piangere ma si trattiene.
La osservo con dolcezza, vedendo la sua bocca arricciarsi un po' per mascherare il tremolio evidente, e i suoi occhi slittare nel vuoto e perdersi un po'.
<Ma che stai dicendo? Siamo stati insieme fino a qualche mese fa. Te lo devo ricordare?> dice Lorenzo, ridendo ancora, un po' scazzato e forse frustrato da tutto questo. Non finirà bene.
<Sì lo so, adesso sto con lei> gli risponde Gaia, con una finta tranquillità che viene smascherata solo dal fatto che le sue mani si stiano ancora torturando a vicenda. Lui sembra non accorgersene, forse perché preso dalla rabbia e dall'agitazione, o forse perché è uno dei tanti che si ferma ai suoi bellissimi occhi blu, che non la osserva, che non conosce niente di più di quello che si vede al di fuori.
Non sa che si perde, eppure sembra non accorgersene.
<È femmina> continua lui, ed io sospiro: ci risiamo, e non credo che Gaia sia in grado di affrontare un discorso del genere, credo vorrebbe solo festeggiare e divertirsi dopo una serata del genere.
<Sei perspicace> gli rispondo io ironicamente, capendo già dove vuole arrivare. Non gli permetterò di rovinare la giornata ad una persona che meriterebbe tutto il contrario.
<Che cazzo vuoi? Non si cambia gusti da un giorno all'altro> mi risponde alzando il tono di voce, e avvicinandosi a me senza smettere di guardarmi con disprezzo.
Se pensa di mettermi in soggezione si sbaglia di grosso, ne ho viste tante, di persone, guardarmi così come ora sta facendo lui, avvicinarsi per farmi paura, quando, in realtà, l'unica cosa che mi fa paura è questa chiusura mentale. Questi limiti che si mettono, e l'impotenza che sento crescere dentro di me, sapendo che non posso fare niente. Non posso togliere queste barriere. Non le loro, non a tutti.
<Vorrei ricordarti che esistono persone a cui piacciono sia gli uomini che le donne> gli rispondo con un'aria che dà fastidio persino a me che ho pronunciato queste parole.
Sbarra gli occhi, per l'ennesima volta, e poi il suo sguardo si sposta su Gaia che, invece, non riesce a guardarlo in faccia.
<Mi fai schifo> sentenzia lui.
Tre parole, pochissime, eppure sono un pugno nello stomaco. Sento il mio cuore raggelarsi, gli occhi diventare lucidi e la rabbia crescere dentro di me in maniera smisurata e incontrollabile.
Non lo accetto. Non accetto il fatto che il nostro amore venga condannato, guardato male, preso in giro, insultato. E non accetto nemmeno che un amico della persona che amo la guardi così, e le dica certe parole.
Penso e rifletto sul fatto che lui potrebbe essere me tra qualche anno, quando tutto tra me e Gaia sarà finito e, per caso, mi troverò a conoscere la persona che le riempie la vita al posto mio. Ci starei male, il peso sul petto lo sento solo a pensarci, piangerei lacrime amare e tristi, guarderei il suo sorriso in modo nostalgico ricordando i tempi in cui potevo baciarlo. Ma non potrei mai odiarla, mai. Non mi farebbe mai schifo, non riuscirei a guardarla con occhi diversi da quelli che ho ora.
La guardo, sta piangendo con lo sguardo basso, tipico di quando si vergogna, di quando vorrebbe sparire e allontanarsi da tutti per un po'. Mi immagino la sua testa riempirsi di domande e paranoie, mi immagino una parte di lei darsi della stupida e maledirsi per essersi esposta così tanto.
Lasciali stare, Gì, che ne capiscono loro?
Non li vedi i loro occhi?
Non lo vedi che non sanno riconoscere l'amore?
Non lo vedi che tutto il male che ti stanno facendo, in realtà lo fanno anche a loro stessi?
Persone del genere non potranno mai amare per davvero, Gà.
L'amore non ha limiti, descrizioni e nemmeno etichette.
Non siamo meglio noi? Noi che l'amore è amore e basta, senza troppe sovrastrutture.
I miei pensieri vengono bloccati da un suo singhiozzo che tradisce la sua voglia di nascondere il pianto. Il cuore mi si stringe, si fa piccolo e si spezza un po'.
<Coglione che cazzo hai detto?> urlo io, avvicinandomi a lui e guardandolo negli occhi con tutto l'odio e il disprezzo che posso. È molto più grande del suo, è molto più sensato, giustificato.
<Spostati> ordina con tono duro, per poi spingermi prepotentemente, tanto da farmi indietreggiare di più di qualche passo.
<Gaia non è vero> continua Lorenzo, forse con l'errata convinzione che il suo non accettare tutto ciò cambi la situazione.
<La lasci stare? Se non accetti questa cosa, quella è la porta, vattene> rispondo ancora io, indicando l'uscita del locale, e prendendo le difese della ragazza dagli occhi blu, che non fanno altro che perdere lacrime salate.
Vorrei baciartele, Gì, vorrei scoprire il sapore della tua sofferenza e poi togliertela, farla mia e permetterti di respirare.
<Infatti me ne vado, in caso non lo abbiate capito mi fate schifo> ripete, e il mio cuore si stringe di nuovo su di sé, forse di più della precedente, perché dire una cosa una volta ammette l'impulsività, la mancanza di autocontrollo. Ma se la ripeti significa che la pensi, e sentirsi dire che fai schifo solo perché vuoi amare non è tra le cose migliori.
Stanca di controbattere e consapevole di non poter fare niente per salvare almeno un po' tutta questa situazione, lo lascio andare, e portarsi via con sé altre due persone.
<Voi non andate?> chiede Gaia tremando, e impaurita dal fatto che se ne vadano per davvero anche gli altri tre ragazzi rimasti.
<Gà sei felice. Conta solo questo, ok?> a rassicurarla è Alessandro, che sembra aver compreso la situazione e stringe a sé la ragazza, che si aggrappa a lui come fosse l'unico appiglio in un mare in tempesta.
Sorrido davanti alla dolcezza, non è vero che il male vince sempre, Gì.

Ecco a voi! Ho ascoltato "nuova genesi" fino ad ora e non sto nella pelle, è davvero qualcosa di favoloso. "Il rosso delle rose" è totale e non riesco a togliermela dalla testa.
Fatemi sapere se vi piace❤️

Un giorno, se ti vaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora