Capitolo 33

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Pov's Martina
Alla mia affermazione sorride imbarazzata, ancora con un pezzo di cornetto in bocca, e le sue guance si gonfiano un po'. Sembra una bambina, stupenda.
Mi tira un bacio e poi torna a concentrarsi sul cibo, mentre io cerco di trattenermi, vorrei lasciare tutto così come sta, alzarmi, avvicinarmi a lei e farla mia, di nuovo.
<Se continui a guardarmi così mi sciupi> mi dice ridendo una volta finita la colazione, notando il mio sguardo fisso su di lei.
Rido insieme a lei, poi si alza per poggiare la tazzina nel lavandino e buttare il sacchetto ormai vuoto.
Io, che sto di spalle, mi giro per guardarla e, a quel punto, non resisto più. Velocemente, ma senza fare tanto rumore, mi alzo e la abbraccio da dietro.
Lei sobbalza per la sorpresa, ma si rilassa immediatamente al contatto tra i nostri corpi. Porto le mie labbra sul suo collo, le lascio dei baci e mordo alcune parti, poi salgo e le bacio la parte dietro l'orecchio, lei sospira: è il suo punto debole.
Le mie mani, intanto, dalla sua pancia, si spostano sempre più giù, fino ad arrivare a sfiorare il centro del suo piacere, ancora da sopra i leggings che porta. Ancora di spalle la sento tremare, mentre continuo a torturarla anche con la bocca.
<Marti, potrebbero arrivare i tuoi> cerca di fermarmi, ma la voce spezzata dall'eccitazione la tradisce, lo vuole anche lei ed io non riesco ad allontanarmi, non ora.
<Marti> continua, con un tono ambiguo, diviso tra il "non fermarti" che grida il suo cuore, e il "fermati" urlato dalla sua parte razionale.
Tolgo le mie mani e la faccio girare, attaccando il suo corpo alla cucina, e intrappolandolo con il mio.
Comincio a baciarla, in un modo tutt'altro che casto, mentre le mie mani vagano per un po' sul suo corpo, per poi fermarsi sul seno. Lo stringo un po' e sento dei versi di approvazione uscire dalla sua bocca.
<Gì andiamo su> le dico, in effetti la paura che da un momento all'altro qualcuno potrebbe entrare e vederci così mi spaventa un po', mi metterebbe a disagio e sinceramente vorrei evitare.
Velocemente saliamo al piano superiore, dove si trova la mia camera e, una volta dentro, chiudo a chiave la porta. Faccio sdraiare Gaia sul mio letto e mi metto sopra di lei, ricominciamo a baciarci, e mi stacco solo per scendere a baciarle il collo.
La maglia bianca che porta, e che le sta davvero benissimo, la sfilo velocemente via, e mi incanto un po' a guardarla.
È perfetta.
A fermare questo momento è proprio lei, che ribalta la situazione, mettendosi sopra di me. Rimango stupita, pensavo fossi solo io quella impaziente e che deve prendere l'iniziativa, per certe cose, eppure dopo una frazione di secondo mi ritrovo senza maglia.
<Senza reggiseno Beltrami?> mi chiede con un sorrisetto furbo che farebbe perdere il controllo a chiunque.
<Mi sono svegliata un'ora fa> le rispondo ridendo, risata che si ferma quando sento la sua lingua sul mio capezzolo. Lo bacia, lo lecca, lo morde un po', e il tutto mentre continua a guardarmi, con due occhi pieni di voglia di farmi stare bene, pieni di voglia di avermi.
Si stacca per togliermi i pantaloni della tuta immediatamente insieme alle mutande, e per fare lo stesso con i suoi. Addosso, adesso, ha solo il reggiseno, che si toglie lentamente mentre mi guarda, vuole farmi impazzire e ci sta riuscendo benissimo.
<Sei stupenda> le dico sinceramente, e la vedo arrossire un po', amo quando lo fa.
<Anche tu amore> mi sussurra, per poi tornare a baciarmi.
Sento dei brividi ancora più forti quando i nostri corpi vengono di nuovo a contatto, stavolta senza essere separati da alcun tipo di indumento.
Le nostre bocche sono ancora a contatto mentre io le accarezzo tutto il corpo, soffermandomi sul suo sedere, che stringo un po' tra le mie mani, ricevendo un verso di piacere.
Gaia si allontana un po', i nostri visi sono a distanza di due dita al massimo, mi guarda intensamente e poi sento due dita entrare dentro di me, ed iniziare a muoversi. Di scatto porto la testa indietro e inarco un po' la schiena, sento il suo sguardo bruciare ancora su di me.
<Guardami> mi dice con un tono bassissimo che mi fa eccitare ancora di più, come se tutto questo non bastasse, poi.
Improvvisamente si ferma ed io porto il mio sguardo nel suo, per capire la motivazione.
<Devi guardarmi> mi ripete, con tono convinto, ed io sono sicura che vuole farmi impazzire. In risposta sospiro e annuisco, e lei ricomincia a muovere le sue dita dentro.
<Gaia più veloce> quasi la imploro, sento il culmine del piacere vicinissimo, ma è proprio in quel momento che, di scatto, tira fuori le dita.
La guardo sconcertata, non capendo il perché, ma non mi dà il tempo di chiederglielo, che avvicina la sua bocca al mio ventre. Mi bacia la pelle, ogni tanto la lecca, mi sorride e mi allarga un po' le gambe, per iniziare a baciarmi l'interno coscia, e avvicinarsi sempre di più al centro del mio piacere.
Sfiora la mia apertura, la bacia delicatamente, ed io sento che sto per impazzire.
<Ti prego Gà> le dico tra un sospiro e l'altro, e lei mi accontenta.
Comincia a leccare il centro del mio piacere, sempre più velocemente e mentre continua a guardarmi negli occhi. Dopo pochissimo tempo il culmine gridando il suo nome varie volte. È stato molto intenso e ci metto un po' a riprendermi.
Non tardo, però, a ricambiare questa sensazione bellissima, e ribalto le posizioni. Stavolta sono io a stare sopra di lei, e inizio a strusciarmi lentamente, lei sbarra gli occhi e geme a bassa voce, mentre le nostre intimità sono a contatto.
Interrompo questo contatto per poggiare le mie labbra sul suo clitoride e stuzzicarlo un po' con la lingua, mentre entro in lei con due dita. Velocizzo i movimenti quando la sento ansimare più forte, segno che sta per arrivare al culmine.
<Marti, Marti> trema sotto di me, si irrigidisce e poi, dopo un altro grido, si rilassa.
Io mi sdraio accanto a lei, che poggia il viso sul mio petto.
<È stato bellissimo> mi sussurra.
È stato bellissimo Gì, puoi dirlo forte.

Oggi è venerdì ma l'abbiamo superato (per fortuna) e vi regalo un content.
Godetevelo porcelline, love u❤️

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