Capitolo 10

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Pov's Gaia
Vedo Martina avvicinarsi sempre di più e cerco di non farmi vedere turbata, la guardo bene mentre mi sorride con gli occhi.
Quanto mi mancherà essere guardata così.
Arriva dove sono io, mi stampa un bacio sulla guancia ed io le sorrido. Evidentemente è un sorriso tirato, preoccupato, triste e già malinconico: averla qua e sapere che domani, a quest'ora, io avrò già scelto la strada opposta alla sua mi spezza il cuore. Però voglio vivermi queste ultime ore insieme, e decido di essere più sciolta possibile, altrimenti mi pentirò di non averlo fatto quando potevo, cioè ora. Ora e mai più, probabilmente.
In metro parliamo dell'estate, mi chiede cosa farò e leggo voglia di passarla insieme, nei suoi occhi, e scommetto che la stessa voglia è presente anche nei miei, abbracciata, però, all'impotenza. Io mi tengo sul vago, non mi espongo più di tanto, perché espormi significherebbe farle credere che saremo ancora insieme, mentirle, e per quanto vorrei vederla sorridere per la speranza, le farei ancora più male.
<Credo che partirà il tour quest'estate, ma non ne sono ancora certa al 100%. Devono guardare tante cose, se il cd continua ad andare bene, se ci danno luoghi dove farli e i giorni da incastrare. Per ora mi hanno detto di non organizzare nulla> le dico con dispiacere, e forse il dispiacere che provo è l'unica cosa vera nella frase che ho pronunciato.
<Vabbè dai poi tanto mi aggiorni. Io minimo mi faccio una decina di date> dice e sorrido al fatto che abbia già rinunciato ad ogni suo piano di vacanze estive, solo per me.
<Ma vai al mare no? Te ne fai una e poi ti vai a fare una bella settimana in Puglia, tutto il giorno dentro l'acqua a farti un bel bagno pure per me> le propongo scherzosamente, ma vorrei che non si illudesse di poter passare l'estate insieme, che sia al mare, in tour, chiuse dentro una casa o dall'altra parte del mondo.
Non si può Bì, hanno deciso per noi.
<Ma non scherzare, ti pare che ti lascio a fare il tuo primo tour da sola? Con l'ansia, le tue aspettative, la voce che va e viene e le gambe che tremano? Te lo scordi Gì, io voglio esserci, chi se ne frega del mare!> mi dice lei ed io mi arrendo. Anche se vorrei abituarla già a vedere la sua vita senza di me, come ha fatto fino a qualche giorno fa. Mi promette che ci sarà ad ogni data ed io sorrido, vorrebbe tanto e lo vorrei anche io, ma sono sicura che, una volta che farò ciò che ho deciso di fare in merito a questa decisione, cancellerà ogni cosa di me. Non ascolterà più le mie canzoni, perché le sentirà false e ipocrite, dico sempre di cercare la felicità e, una volta che ce l'ho davanti a me, la allontano, me ne privo, la ferisco.
<Comunque a me piace proprio il mare, te che preferisci?> mi chiede interessata ai miei gusti, dopo avermi chiesto il gusto del gelato che preferisco, che, tra l'altro, abbiamo in comune, e il mio genere di film preferito. Lei è team horror, opposto al mio, io sono più film romantici, drammatici o strappalacrime.
<Assolutamente mare, nemmeno dovevi chiederlo> le sorrido, anche questa cosa è in comune.
Quanto mi piacerebbe vederlo con te, il mare.
Un posto così tranquillo, però al tempo stesso così complesso, la terra ferma si unisce all'acqua che sembra essere divisa dal cielo solo da una sottile linea.
Parliamo ancora un po', poi arriviamo al luogo dell'instore e comunico al mio manager la mia decisione, senza, però, non fargli notare quanto sia ingiusto questo meccanismo contorto ideato da lui. Mentre sono in una sala a parte da dove si trovano le fan, Martina si avvicina a me, mi stampa un bacio sulla guancia e poi mi sussurra che va a mettersi in fila con le altre. Apprezzo questo suo gesto, non avrei saputo come gestire la situazione altrimenti, anche se so che sarà difficile contenerci quando arriverà il suo turno.
Inizia l'instore e metto tutta la mia malinconia per qualcosa che ancora non ho perso -ma che perderò presto- negli abbracci di ragazzi che si avvicinano emozionati.
È per persone come voi che il mio sogno merita di continuare.
Per quelli persi che si ritrovano nelle note di una canzone, per quelli tristi che trattengono le lacrime e le lasciano scendere solo quando in sottofondo c'è la loro canzone preferita. Per quelli che condividono la mia stessa passione ma non ci credono abbastanza, per quelli che non riescono a cantare in pubblico, per quelli che si sentono oppressi sempre, ma quando cantano nemmeno così tanto.
È per persone come voi che il cuore continuerà a battere, senza di lei un po' più lento, ma batterà.
Sono persa nei miei pensieri quando la vedo, è davanti a me, in fila come tutte le altre e non si lamenta. Anzi, mi aspetta con pazienza e gentilezza, quella di chi non si conosce, di chi si incontra per la prima volta, quella che lei sta fingendo di avere per non destare sospetti. La stringo a me.
<Sono così felice di essere qui. Con te> mi sussurra e mi si stringe il cuore, mentre il suo batte forte, ignaro e inconsapevole di tutto.
<Anche io Bì, anche io> le rispondo io emozionata. Mi mancherà provare queste sensazioni, e sono sicura che non le proverò con nessun'altra, non con questa forza, potenza, intensità. Ci facciamo la foto e le dico di rimanere nella saletta accanto per aspettarmi. Mi sembra di essere tornata a qualche giorno fa, al nostro secondo incontro, uno dei giorni poi felici della mia vita. A pensare che mi sembrava di toccare il cielo con un dito, e invece, a distanza di così poco tempo, il cielo non lo tocco più: mi avvolge a sé, e non è più limpido e sereno, è nero, cupo, spento.
Spero che ne uscirai un po' più forte di quanto farò io.

Oggi sono molto ispirata e credo che ne inizierò a scrivere anche un altro, che però pubblicherò domani.
Commentate facendomi sapere se vi piace, ci tengo!❤️

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