Capitolo 34

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Pov's Martina
Stiamo sdraiate per un altro po', lei è ancora poggiata sul mio petto mentre io le accarezzo i capelli ondulati.
<Bì dovremmo vestirci, se arrivano i tuoi ci ammazzano> spezza l'atmosfera Gaia, ridendo un po' per la seconda parte della frase.
Il mio cuore sobbalza quando sento il rumore della porta chiudersi, scattiamo in piedi capendo che i miei genitori sono appena rientrati.
<Cazzo sbrighiamoci> sussurro in preda al panico, mentre ci alziamo e prendiamo i vestiti che, poco fa, abbiamo buttato a terra con noncuranza.
Sorrido al pensiero della complicità che respiro nell'aria quando stiamo insieme.
<Bì non sanno nemmeno che sono qui> mi fa notare lei, riferendosi ovviamente ai miei genitori. Sul suo volto c'è uno sguardo preoccupato, d'altronde sa ciò che pensano i miei riguardo alle mie relazioni con le ragazze.
Però lei potrebbe fargli cambiare idea, io ci spero.
<Ei stai tranquilla, ci penso io> le sussurro avvicinandomi a lei, per accarezzarle dolcemente la guancia sinistra nel tentativo di farla stare un po' più serena, e in risposta ricevo un sorriso sincero: si fida di me anche se ha paura, lo sento.
<Scendiamo?> le chiedo e, dopo aver ricevuto da parte sua un cenno di risposta positiva con la testa, apro la porta e mi dirigo giù.
<Ciao mà, ciao pà> li saluto io, una volta giù, per attirare la loro attenzione.
<Lei sarebbe?> mi chiede retoricamente mia madre con un mezzo sorriso tirato e fintissimo, sa benissimo chi è lei.
<È un piacere conoscerla, io sono Gaia> le dice educatamente la ragazza dagli occhi blu, porgendo la mano a mia madre, per poi fare lo stesso con mio padre che, però, non gliela stringe.
Vedo lo sguardo di Gaia perdersi un attimo e il suo enorme sorriso sempre presente sul volto, spegnersi. Ritira dietro la mano, e abbassa lo sguardo timidamente, per poi sussurrare qualcosa tipo uno "scusi" quasi incomprensibile.
<Papà sei un cafone> gli faccio notare io, il saluto non si nega a nessuno. Sono incazzata perché non possono trattarla così, ed io mi sento tremendamente in colpa, anche se non centro niente con la loro maleducazione.
<Zitta Martina, sai già cosa pensiamo, non le vogliamo conoscere le tue fidanzate> controbatte lui e, nonostante tutto ciò mi faccia davvero tanto male, in questo momento il mio unico pensiero è lei.
Spero non si stia sentendo sbagliata, è davvero l'ultima cosa che vorrei, spero non si stia pentendo di niente, spero non stia sentendo anche lei il peso sul petto che sento io, e che mi sta divorando.
Mi giro verso di lei per controllare se sta bene, ha lo sguardo basso, si sente di troppo, in effetti mi ci sento anche io, e sono i miei genitori. Non oso immaginare lei.
<Ma la volete finire? È stata educata, si è presentata nonostante sapesse già cosa pensavate. È lei quella che dovrebbe essere schifata a toccarvi, non viceversa> urlo io, mentre sento Nico scendere dalle scale e raggiungerci.
<Quelli schifati siamo noi, da una storia come la vostra> sento Gaia sobbalzare sul posto, mi giro a guardarla: ha gli occhi sbarrati, e indietreggia un po', quasi scottata da parole così forti e dette con così tanta convinzione.
<Ma non c'è niente di male> sussurra lei, nervosa e scioccata da questa situazione, mentre muove le mani nervosamente e tiene gli occhi sulle due persone che più al mondo dovrebbero amarmi, e che invece mi stanno facendo un male indescrivibile.
<Senti non ti ci mettere anche tu eh, ce ne basta una> le risponde alterato mio padre, avvicinandosi velocemente a lei. Spezzo la possibilità di una vicinanza tra loro, mettendomi in mezzo, e mi ritrovo vicina a Nico, che evidentemente ha avuto la mia stessa idea.
<Se ti permetti a toccarla o a risponderle di nuovo così ti ammazzo, papà> lo avviso io, ad un palmo dal suo viso.
<Marti lascia stare> mi sussurra Gaia, ed io non faccio in tempo a girarmi per tranquillizzarla e dirle che va tutto bene, che mi arriva uno schiaffo fortissimo da parte di mio padre.
Sento la guancia bruciare, le lacrime minacciano di nuovo di uscire, e mi sembra di avere un déjà-vu: quando affrontiamo questo discorso, finisce sempre così.
Eppure non me ne capacito ancora, eppure ancora non capisco perché tutto questo odio, questa violenza, questo ostinarsi a venire contro un qualcosa che loro considerano "diverso".
Che poi, diverso da cosa?
Mi hanno ripetuto che secondo loro era una questione di moda, che cazzo centri la moda con tutto questo ancora devo capirlo, forse non lo capirò mai. Mi hanno chiesto di cambiare idea, e anche questo temo di non riuscire a farlo mai. Non l'ho mica scelto, il mio orientamento sessuale, col passare del tempo, semplicemente, mi sono accorta che, in un futuro, io accanto ad un uomo non mi ci sapevo vedere.
Mai avrei immaginato di dover pagare così tanto per seguire il mio cuore.
<Papà che cazzo fai?> urla mio fratello spintonandolo lontano da me, e mettendomi dietro la sua schiena, quasi a proteggermi.
Sono così persa nei miei pensieri che ci metto un po' a realizzare che i singhiozzi di sottofondo appartengono a Gaia, che si trova dietro di me, con una mano sulla bocca per coprirsi, tipico quando piange.
Mi avvicino a lei, le accarezzo il braccio per tranquillizzarla, lei però prende la mia mano e la stringe nella sua, cercando di far stare tranquilla anche me.
<Ma poi mi spieghi chi l'ha fatta entrare qua?> chiede mio padre, io, ancora con la mano intrecciata a quella di Gaia, mi giro verso la sua direzione.
<Sono stato io, la sono andata a prendere in stazione. L'amore è amore, fine del discorso> risponde a tono mio fratello e il cuore che mi è sembrato sentire spezzarsi qualche secondo prima, a causa delle parole, dell'odio e del disprezzo che ho letto negli occhi dei miei genitori, e dalla loro maleducazione, ecco, in quel momento mi è sembrato di riaverlo, anche se solo per un attimo, tutto intero, tranquillo, sereno, come se non fosse successo niente.
Nico, mi salvi ogni giorno di più e non te ne accorgi nemmeno.

Ecco a voi, mi sento crudele perché le gioie durano sempre poco ma giuro che a breve nuovo content.
Fatemi sapere❤️

Un giorno, se ti vaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora