Capitolo 39

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Pov's Martina
La piccolina alza lo sguardo e, a primo impatto, mi sembra di vedere una miniatura di Gaia. Ha lo stesso tipo di carnagione, gli occhi di un colore diverso ma pur sempre chiari, mentre il colore dei capelli mi sembra quasi uguale.
<Ciao Marti> mi sorride e mi corre incontro, io mi abbasso e la prendo in braccio, mentre lei mi stringe a sé.
<Ciao patatina, mi hanno detto che tu sei la più simpatica qua dentro> le dico io e lei ride leggermente e annuisce alla mia affermazione.
<Sei tu la ragazza di Gaia?> mi domanda ed io mi blocco, non sapendo cosa rispondere, mi guardo intorno per cercare aiuto nello sguardo della ragazza con gli occhi blu, dato che io non so cosa dire.
È piccolina, magari non vogliono dirglielo, anche se non c'è niente di male in quello che facciamo e che siamo, io mi faccio sempre molti scrupoli, credo che i pensieri dei miei genitori mi abbiano portato a questo.
<Si Frì è lei, ti piace?> le risponde Gaia avvicinandosi a noi e accarezzando la guancia della sorellina, le sorrido riconoscente perché ha capito che ero a disagio e ci ha pensato lei a rispondere al posto mio.
<Certo che mi piace> esclama la piccolina, ancora in braccio a me,
<anche tu mi piaci> le rispondo pizzicandole dolcemente la guancia,
<allora lascia Gaia e mettiti con me> afferma ed io annuisco, dicendole di abbassare la voce per non farsi sentire dalla sorella più grande.
Lei ride di gusto, questa bambina mi sta già simpatica.
<Venite a tavola? È pronto> ci avvisa la mamma delle tre ragazze con le quali mi dirigo al bagno per lavare la mani.
Una volta arrivati in cucina Frida si siede e mi indica la sedia accanto a lei, per farmici sedere. Sorrido e la ringrazio, per poi prendere posto.
<Frida non stressarla poverina> la rimprovera Luciana,
<Ma no, tranquilla, a me sta simpatica> la rassicuro io, ricevendo un bellissimo sorriso dalla donna,
<ormai siamo amiche, mamma> afferma con aria saccente la più piccola della famiglia, per poi battermi il cinque.
Mi giro verso di Gaia, sentendo il suo sguardo bruciare su di me, e la vedo sorridere quasi emozionata, le sorrido di rimando.
<Allora Marti quanti anni hai?> mi chiede Luciana mentre mangiamo, per fare un po' di conversazione e conoscerci meglio. Usa un tono gentile, "da mamma" oserei dire, ma non da tutte le mamme, la mia, un tono così, lo usa raramente con me, ma anche con persone che non conosce, basti pensare a come ha reagito quando le ho presentato Gaia.
<19> le rispondo sorridendo, dopo aver bevuto un goccio d'acqua.
<Gaia mi ha detto che ti ha fatto una sorpresa, è andato tutto bene?> mi chiede gentilmente, e il mio cuore perde un battito al solo pensiero.
<Si dai, sarebbe potuto andare meglio ma niente di grave> le sorrido educatamente, ma lei sembra non capire la seconda parte della frase, giustamente.
<I suoi genitori non sono d'accordo, mà> le risponde Gaia, capendo che, ancora una volta, non sarei in grado di affrontare un discorso del genere.
<Ah, mi dispiace Marti...> mi sorride dispiaciuta per davvero, per poi poggiare la sua mano sopra la mia.
<Per qualsiasi cosa noi ci siamo, tu stai tranquilla, sono sicura che prima o poi capiranno> mi rassicura ed io la ringrazio di cuore.
Questo momento è spezzato da Frida, che chiede spiegazioni, non capendo perché l'amore tra me e Gaia potrebbe essere considerato un problema.
Sorrido davanti all'innocenza dei bambini e alla loro mente così aperta, che si chiude e si limita solo se è qualcuno a farlo per loro, o se è qualcuno a convincerli a farlo.
Intendo dire che mia madre e mio padre non sono nati con il pensiero che ora hanno, credo che siano stati il tempo, le situazioni, i discorsi fatti con loro e intorno a loro, ad averli resi così, ad averli portati dove sono. E temo non ci sia una via di ritorno.
La cosa più grave è che credo che sarei cresciuta anche io con questa mentalità, e, se non mi fossi innamorata di una ragazza, sarei sicuramente stata una di quelle che criticano questo tipo di amore. Il mio cuore, però, per fortuna si è fatto sentire ed ha parlato un po' più forte dei discorsi che mi hanno sempre fatto i miei genitori, ed eccomi qui, intorno ad un tavolo con il primo amore della mia vita e la sua famiglia che mi ha accolta sorridente.
<Poi te lo spiegheremo, Frì. A te piacciamo?> le risponde Gaia, cercando di sviare il discorso.
<Certo> risponde con l'aria di una che ha ricevuto una domanda scontata, la bimba
<E allora il resto non conta> ribatte la più grande e Frida annuisce, mentre continua a mangiare.
<Mi ha scritto Marco, il mio manager, ha detto che massimo per le 16:30 devo essere lì per provare. Voi venite e state dietro con me, poi prima che inizi il concerto vi mettete da un lato davanti al palco che hanno riservato per voi> ci avvisa Gaia, ancora con il telefono in mano.
<Va bene, se vuoi appena abbiamo finito di mangiare portala a fare un giro> ci propone la mamma e Gaia annuisce sorridente, mi aveva già detto che voleva fare una passeggiata anche per farmi conoscere i suoi amici.
<Posso venire con voi?> ci chiede Frida, mentre mi versa l'acqua nel bicchiere, io la ringrazio e poi annuisco.
<Se per mamma va bene, certo che sì> continuo io, e lei si gira verso Luciana con uno sguardo dolcissimo e le mani unite a mo' di preghiera per cercare di convincerla.
<Per te va bene Gà?> chiede alla figlia maggiore, magari pensando che volessimo stare da sole e che la presenza della piccolina ci avrebbe disturbate.
<Si certo> annuisce e poi mi guarda.
Mi fermo ad osservarla: un sorriso enorme le occupa il viso, che è rilassato e senza nemmeno un filo di trucco. Gli occhi sono un po' più chiari del solito e i capelli mossi le circondano il viso.
È l'immagine più bella che io abbia mai visto.

Oggi ho aggiornato ad un orario decente dai.
Fatemi sapere cosa ne pensate!❤️

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