Primo incontro

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Sono veramente di fretta. Bacio Cloe che resta con Federica, il trauma della mattina a separarci è veramente una cosa molto dura ancora. Esco da casa attraversando il pianerottolo e chiudendo la porta ingresso alle mie spalle. Avviso Francesco che sto arrivando, solo il tempo di una colazione per riattivare il mio cervello.
Cloe non aveva dormito per niente, se non verso le quattro del mattino che era stremata dalla voglia di parlare. Ogni volta che venivamo a Milano iniziava con la sua serie di domande del mio lavoro e io da mamma ero sempre pronta - anche se stanca - di raccontarle tutto.
Cammino sul marciapiede per raggiungere il bar giù infondo alla strada, una volta arrivata spingo la porta dalla maniglia ed entro.
“ buongiorno” dico. La barista mi sorride.
“ buongiorno”
“ può farmi un cappuccino?” annuisce girandosi verso la macchinetta per farmi quello che le avevo richiesto. “ prendo anche il cornetto con la nutella però me lo porto via” dico.
“ non ti preoccupare te lo metto in un sacchetto” annuisco sorridendo. Mi passa poi il cappuccino allungo il braccio per prendere lo zucchero da versarmi all'interno.
“ sei nuova?” mi chiede guardandomi.
“ si. Ho preso un appartamento qui vicino da poco forse da un anno, ma non vengo mai a fare colazione. Oggi sono in ritardo a lavoro. ” era strano come la ragazza davanti a me non mi avesse nemmeno riconosciuto. Erano passati anni è vero ma molte ancora oggi mi riconoscevano.
“ allora facciamo che il cornetto te lo pago io e tu paghi solo il cappuccino.”
“ no no. Stai tranquilla, ho già avvisato che arriverò tardi”
“ è solo un piacere davvero. Sei molto carina e simpatica.”
“ grazie allora” prendo la tazza del cappuccino e ne bevo qualche sorso visto che era ancora caldo. Devo dire anche niente male.
“amoreeee” la vedo uscire dal bancone sparendo dalla mia visuale. Mi volto, è il mio corpo si blocca.
“ ehi quanto affetto! ”
“ scusa stamattina sono dovuta scappare. Lo sai che Giuseppe vuole che arriviamo puntuali”
“ stai tranquilla. Tanto stasera stiamo insieme” bevo di fretta il mio Cappuccino, leggo il prezzo anche del cornetto, lascio tutto il conto sul bancone e mi affrettò ad uscire.
“ehi, scusa non ti ho fatto lo scontrino aspetta” mi dice la ragazza bloccandomi.
“ non ti preoccupare passerò più tardi a prenderlo. ”
“Emma” la sua voce mi richiama subito appena mi sente parlare.
“amore la conosci?”
“ no non mi conosce. Stai tranquilla. Io... Ecco devo andare. ” apro la porta ed esco immediatamente dal bar. Cammino a passo svelto per prendere un taxi che mi avrebbe portato in Warner.
“Emma..Emma... Aspetta!” la voce di Simone di nuovo si espande dietro di me. Riesce a fermarmi per un braccio.
“ Simone, scusa ma sono di fretta ho riunione tra poco e..”
“ calmati”
“ ti prego lasciami andare” gli chiedo quasi supplicandolo.
“ perché stai scappando? Io sono contento di vederti” anche io ma non posso parlare con te. Ti ho mentito e non devo assolutamente dirtelo qua.
“ anche io Simo. Sono contenta anche del fatto che tu sia riuscito ad andare avanti e trovare qualcuno che ti ami. Si vede che sei felice”
“ non lo sarò mai quanto con te. Tu lo sai bene. Ma hai fatto una figlia con un altro e non posso dire che: auguri veramente”
“ grazie. Posso andare?”
“ da cosa scappi?” da te. Devo scappare da te. Dal fatto che tua figlia se sapesse che sono davanti a suo padre mi chiederebbe perché non ti ho presentato a lei.
“ da nulla. Devo andare a lavoro davvero”
“Emma, io ti conosco c'è qualcosa che ti turba. Se vuoi possiamo parlare con calma in un altro momento. Non ti preoccupare per Sonia, è una brava ragazza e capisce benissimo certe cose.” lo guardo.
“Sa di noi?” annuisce.
“ ho incontrato Sonia la prima volta dallo psicologo qui a Milano, Sara mi accompagnava ma per due anni siamo solo rimasti solo amici che si vedevano tra una seduta e l'altra. Lei veniva all'orario prima del mio. Stiamo insieme da un anno e lei sa di te. Non so come abbia fatto a non riconoscerti perché sei uguale a prima di fisico e di faccia. A parte che sei ancora mora. Ma.. ecco credo che capirà benissimo.”
“ non ci sarà bisogno di vedermi di nuovo. Ognuno di noi ha le proprie vite e io ho il lavoro da gestire più Cloe”
“ mi farebbe piacere conoscerla!” che cosa? Eh no! Le cose si complicano.
“ Simo...” vedo il taxi arrivare.
“Emma per favore! Vediamoci di nuovo solo una volta poi...”
“d'accordo. Ma da soli. Non porterò Cloe con me è piccola ancora e farebbe troppe domande” annuisce guardandomi. “ ringrazia Sonia per il cornetto non doveva assolutamente anche se ho lasciato le monete sul bancone” entro nel taxi.
Sono nella merda più totale. Non dovevamo vederci. Non era previsto questo.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora