Incontro speciale e cercare di riparare le cose!

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Simone mi ha mandato un messaggio dicendomi che stava passando a casa e con lui c'era anche Sara. Mi pure scritto che le ha promesso di non fare casino. Io sono in ansia, perché ho paura di tutto ciò che può accadere. Non voglio che Cloe stia male come ieri notte. Alla fine Simone nella sera era passato a stare un po' con lei, ma visto che Sara era a Milano aveva deciso di tornare a casa a dormire.
“ mamma hanno suonato apri!!” Cloe mi risveglia dai pensieri, dove non mi ero accorta che avevano suonato il campanello. Vado a vedere chi è, vedo Simone con sua sorella, apro e poi li faccio entrare in casa, non dico una parola se non un ciao. Simone mi sorride guardando poi la figlia.
“ cloe”
“papino finalmente! Ti stavo aspettando”
“ oggi sono stato in studio con lo zio Pippo amore. ”
“ oggi c'è stata la mamma con me. ” le sorride e le lascia un bacio sulla guancia. Cloe sì sporge dietro di lui e vede Sara.
“ tu devi essere la zia?”
“ ciao piccolina” mi metto seduta distante da loro, osservavo la scena che mi si era presentata in testa tantissime volte. Avevo immaginato questo incontro diversamente, avrei voluto dirlo a tutti con più calma e avere il tempo di metabolizzare il tutto. Ma so che le cose a volte sono imprevedibili e io anche in questo caso non potevo prevedere un incontro così.
“ sei bella come papà”
“ grazie” Sara sorride “ ti devo delle scuse per l'altra volta. Ero molto arrabbiata con papà e me la sono presa anche con te non volevo. ”
“ scuse accettate” le prende il dito come fa con me e Sara sta ferma a guardare “ prometti che però non dici quelle brutte parole più alla mamma?”
“ prometto cucciolina”
“la mamma mi vuole tanto bene”
“ ne sono certa di questo. ”
“ e ne vuole anche papà” confessa guardandola. Sara sta per dire qualcosa ma Simone prontamente la interrompe.
“ Cloe vai a prendere i colori che tra poco la zia deve andare da un amica e io e te ci mettiamo subito a colorare”
“ e la mamma? Va via anche lei?” mette il broncio.
“ no amore che via! La mamma sta con noi. Solo che sai che spesso lavora anche in casa magari è impegnata. Altrimenti, disegna con noi ”
“ siiii” corre e saltella in camera da lei felice. Si affaccia prima di chiudere la porta “ papà gioco un pochino da sola poi vengo! ”
“ certo principessa nessun problema” risponde Simone facendole l'occhiolino. La porta si chiude e restiamo solo noi tre. Non oso dire niente.
“ l'hai cresciuta bene” afferma la mia ex cognata.
“ ho fatto quello che ho potuto. Ho cercato di essere una madre presente senza darle troppi accontenti” rispondo cade il silenzio, o meglio il gelo tra di noi. Decido di dire qualcosa sperando di non rovinare le cose. “ so che non potrò mai essere perdonata, neanche lo pretendo, capisco se non lo fa nessuno dei due ..”
“Emma..” scuoto la testa fermando Simone subito da ciò che voleva dire.
“ dicevo che capirò se non lo farà nessuno di voi due. Negli anni che non sono stata con Simone, ho scoperto una me diversa, più fragile e anche più forte allo stesso tempo. Ho scoperto lati del mio carattere che mai avrei pensato di avere, Cloe ha donato a me la voglia di vivere di più la vita, di vederla con i suoi occhi. Mi sono costituita un muro intorno a me e lei, ho cercato di tenerla lontano dal nostro mondo perché so che sarebbero capaci di vedere pure la madre pur di sapere della bambina. Ho condiviso poche cose perché credo che Cloe sia una parte fondamentale della mia vita e di Simone. Non avrei voluto tenerla nascosta, ma il fatto di come lo avessi buttato fuori dalla stanza mi faceva vergogna di me stessa, non mi sentivo in grado di tornare da lui a dirgli questa cosa. Penserete che ho vissuto al meglio la situazione, che lui sia stato peggio di me, non è perché io non sia andata dallo psicologo allora sono stata bene. Cloe fin da piccola aveva la assomiglia a tuo fratello. Era uguale nelle smorfie e nei sorrisi. Io rivedevo lui e ogni giorno mi sentivo in colpa. Ogni giorno mi svegliavo con la consapevolezza di sbagliare. Quando io e Kurt ci siamo lasciati ho dovuto spiegare a Cloe perché lo aveva fatto, ma lei nonostante avesse già un anno sapeva che lui non era il suo papà eppure lo chiamava così. C'è stato e so che se gli dessi modo ci starebbe ancora, ma io non voglio,Cloe non è sua figlia e non può prendersi una responsabilità così grande.
Mi dispiace di avergli mentito. Mi dispiace che lui sia stato male. Mi dispiace che sapete solo ora di Cloe, ma ciò che ho fatto per una volta credo di averlo fatto per me e anche per lui. Avrei potuto rovinare la sua vita tornando, e non l'ho fatto. Ho cresciuto Cloe da sola, ma adesso ha quasi quattro anni e io non avrei potuto reggere ancora le domande e quando l'ho incontrato ho iniziato a capire che era tardi per dire la verità. Volevo rimandare ma ho seguito il cuore. Non voglio essere perdonata.  Ma chiedo solamente un po' di pace, perché io questa pressione non la reggo più. ” finisco di parlare con la voce rotta dal pianto. Tremo.
“ io non posso chiederti scusa Emma. Ho chiesto scusa a tua figlia perché ho esagerato a parlarne con lei, ma io quelle cose le penso... Se fossi tornata forse ti avrei ascoltato o forse no, non lo so. So solo che adesso non riesco a fare finta di nulla,Simone è libero di scegliere per lui..  ma se solo fai un solo è dico un solo passo falso questa volta sei morta!”
“Sara!” Simone la rimprovera per l'esclamazione dura.
“ lascia stare Simone! ” gli dico.
“ non voglio più vederlo triste e con le lacrime agli occhi. Non lo voglio più vederlo arrabbiato e non voglio più doverlo portare dallo psicologo a causa tua, perché sei tu il casino dei suoi problemi!” afferma arrabbiata.
“ non ci sarà niente di tutto questo perché io e Simone non stiamo insieme e molto probabilmente non ci sarà mai nulla ” rispondo. Lui mi guarda senza capire ma mi ero capita da sola, affrontare la sua famiglia per me non era facile, se era un grosso ostacolo lui, figuriamoci lei e mamma papà.  Non voglio fargli più del male ed è meglio tenerlo lontano da me.
“ Emma che dici?” mi chiede.
“ dico la verità. Tua sorella ha ragione io sono la causa dei tuoi problemi ed è meglio che io mi faccia da parte. Resto la madre tua figlia ma non posso essere altro, potrei causarti altro dolore e io neanche voglio queste cose” Sara non dice niente e Simone si avvicina a me. Ma io tremo più forte di prima e dopo due secondi mi manca l'aria. Mi stavo sentendo male di nuovo per lo stress e la pressione di questi giorni.
“Emma.. oh!” la voce di Simone mi sembra anche troppo lontana e poi buio.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora